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La torta al cioccolato secondo Sefy

Torta al cioccolato

Vi voglio raccontare di una torta al cioccolato che mi è riuscita per caso. Eravamo stati invitati a cena da una nostra carissima coppia di amici per guardare insieme la finale del Festival di Sanremo. Appuntamento fissato per le 20,30 e a me viene la felice idea di preparare un dolce piuttosto che acquistarlo. Perché fatte in casa, le torte, sono più buone. Così, intorno alle 18:00 inizia l’esperimento. Sì, avete capito bene: E-S-P-E-R-I-M-E-N-T-O. Non avevo nulla in dispensa. In frigo, però, avevo delle fragole. Ho iniziato da quelle per farmi ispirare. Un po’ di farina, del cacao amaro, zucchero di canna, uova prese rigorosamente a casa della suocera, olio e un po’ di latte. “Iniziamo, vediamo che ne esce fuori”. Diciamolo, non è che i dolci mi vengano bene. Amo cucinare, antipasti, primi e secondi. Sulla pasticceria, proprio perchè tutto è calibrato, ho delle riserve. Non amo seguire passo passo una ricetta, perché spesso i tempi di esecuzione sono lunghi. La pasticceria è scienza. E’ matematica. E con le materie scientifiche non è che sia stata mai brava! Ricordo che, al liceo, la professoressa Ferro mi diceva sempre “Aiello, ti do 6 per non farti abbassare la media!”. Ed io, con le lacrime agli occhi per la felicità, le rispondevo “Grazie, Prof! Mi ricorderò di lei a vita”. Ed effettivamente è così. Mi ricordo della professoressa di matematica che mi diceva sempre “la matematica è ovunque, anche se ti ostini a fartela nemica!”. E, credetemi, quando un esercizio mi riusciva ero la persona più felice al mondo. Ma aveva ragione lei: la matematica è ovunque! Ma io amavo e continuo ad amare le materia umanistiche. Anche se oggi, per motivi altri di lavoro, i numeri sono diventati i migliori amici miei. La sapeva lunga, la Ferro. Mi dilungo troppo, certe volte, con i racconti della mia vita! Ma sono pezzi di me e mi piace condividere e farvi anche sorridere con alcuni aneddoti della mia storia. Quanti di voi come me?

Torniamo alla ricetta: in una terrina iniziamo con 3 uova. Sbattiamole con 100 grammi di zucchero di canna, fino a far diventare spumoso il composto. Man mano, aggiungiamo 80 grammi di farina, una bustina di lievito per dolci e 45 grammi di cacao amaro. Frustiamo, frustiamo tutto fino a renderlo cremosissimo. Io, solitamente, dopo aver messo nell’impasto il lievito, faccio riposare qualche minuto. Non è che serva a qualcosa, non lo so sinceramente. Però, mi piace immaginare che questo serva a far venire le mie torte più soffici! Poi, 80 grammi di olio di semi, 80 grammi di latte e continuo a mescolare per qualche minuto. Forno preriscaldato a 180° e via per 30 minuti. Per le fragole: lavatele e tagliatele, mettetele con dello zucchero – io uso sempre quello di canna – e un po’ d’acqua in una padella, frullate con il vostro amico minipimer e fate raffreddare. Poi cospargete la vostra torta con questa coulis ed il gioco è fatto!

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