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Cosa fare e vedere ad Acireale in un weekend

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Colori, odori e profumi di Sicilia in quell’angolo di paradiso chiamato Acireale che si affaccia sul mar Ionio, la cui costa è caratterizzata da una scogliera di origine lavica.  Acireale, in provincia di Catania, vi farà scoprire una cittadina pittoresca e panoramica che nasce ai piedi dell’Etna, in mezzo a estesi agrumeti, possiede i caratteri tipici mediterranei, ricca di storia, monumenti barocchi.

Camminare tra le vie del centro di Acireale è un’esperienza immersiva che arricchisce gli occhi di storia e arte barocca, ma allo stesso tempo fa sviluppare l’acquolina in bocca a chiunque voglia fermarsi per guastare qualcosa di tipico, tradizionale oppure innovativo.

La piazza principale è Piazza Duomo, detta “u chianu” in dialetto, costituisce il cuore pulsante della città e assume la sua forma odierna nel Seicento grazie alle chiese e agli edifici costruiti attorno ad essa. Sede una volta dello storico mercato della Fiera Franca, la piazza costituisce il palcoscenico della città, circondata da chiese e palazzo significativi ed eleganti come la Cattedrale di Maria Santissima Annunziata, la Basilica dei SS. Pietro e Paolo e il Palazzo di Città.

La costruzione della Cattedrale di Maria Santissima Annunziata fu cruciale per la formazione del centro storico della città di Acireale. La chiesa è dedicata al culto di Santa Venera, protettrice e patrona della città, le cui reliquie sono custodite all’interno dell’edificio. La prima costruzione originale della Cattedrale risale al XV secolo e fu ultimata intorno al XVIII secolo; la struttura interna è stata realizzata ed ultimata tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, è a croce latina e in stile barocco, ed è composta da tre navate su pilastri. All’interno della Chiesa si trova la cappella di Santa Venera, edificata intorno al 1658 e il 1684, nella quale sono custodite le reliquie della Santa, la statua che la raffigura scolpita da Mario D’Angelo nel 1651 e il fercolo argenteo risalente al 1658-1670. La Cattedrale ospita inoltre una Meridiana, costruita nel 1843 dallo scultore catanese Carlo Calì, che segna il mezzogiorno astronomico per l’equinozio di primavera ed il solstizio d’estate.

Cattedrale Maria Santissima AnnunziataCredit Simone Castro

La Basilica dei Santi Pietro e Paolo sorge su Piazza Duomo, vicino a dove nel Cinquecento era presente un piccolo spazio dedicato alla preghiera per i santi patroni di Roma. I lavori di costruzione della struttura cominciarono nel 1608, ma dopo il danneggiamento a causa del terremoto del 1693 fu ricostruita nel Settecento, seguendo per la facciata il progetto Barocco del pittore acese Pietro Paolo Vasta che ideò un prospetto in grado di dare l’illusione di una chiesa a tre navate, mentre in realtà l’edificio è a navata unica.

Basilica di San Pietro e Paolo – Credit Simone Castro

La Basilica Collegiata di San Sebastiano è stata dichiarata dall’Unesco “monumento messaggero di una cultura di pace”, ed è uno dei più importanti esempi di Barocco siciliano, un vanto per la città di Acireale. L’edificio si trova lungo via Vittorio Emanuele II e piazza Lionardo Vigo nel centro storico di Acireale. Il primo cantiere venne aperto nel 1609 e la chiesa fu completata nel 1644 grazie ai sussidi del municipio e alle offerte dei fedeli.  La facciata barocca dell’edificio, realizzata su disegno di Angelo Bellofiore, è preceduta da una balaustra progettata nel 1754 da Pietro Paolo Vasta, l’interno della Basilica invece è composto da tre navate ed è a croce latina. Il 20 gennaio la città festeggia il culto di San Sebastiano Martire, compatrono della stessa, dando vita ad una tradizione religiosa che affonda le sue radici fino al 1400. All’interno della cripta, in alcuni periodi dell’anno, è possibile visitare un presepe napoletano, il quale detiene il record di essere il più grande di questo stile a essere esposto a Sud di Napoli, potendo vantare ben 150 figure realizzate dalla bottega Ferrigno di San Gregorio Armeno. Tale bottega ha riprodotto scorci sia delle rovine pompeiane che della città settecentesca, lasciandosi ispirare, nelle rappresentazioni, sia al sacro che al profano.

Basilica di San SebastianoCredit Simone Castro

Un’importante e sicuramente caratteristico segno artistico viene dato dal presepe situato all’interno della chiesa di Santa Maria della Neve, nato da un’idea di Don Mariano Valerio intorno al 1741. Il presepe venne realizzato all’interno di una grotta di scorrimento lavico e fu aperto al pubblico il 24 dicembre 1752. Il presepe trae spunto da quello della Basilica di Santa Maria Maggiore situata a Roma, ed è composto da 34 personaggi costruiti a grandezza naturale in legno, cera o cartapesta. Gli abiti indossati dai personaggi vanno da semplici vesti per il popolo, alle vesti più sfarzose realizzate per i personaggi principali.

Una tappa veramente importante che suggella il percorso barocco e religioso della città, con un cenno di attualità.

Tra i palazzi più importanti da visitare, su piazza Duomo, all’inizio di via Davì, si trova il palazzo Modò, così chiamato perché costruito nel 1699 da Biagio Modò. Il prospetto dell’edificio presenta balconi riccamente decorati sorretti da mascheroni e figure barocche, con ringhiere in ferro battuto. Il palazzo è anche noto come palazzo “Eldorado”, data la scritta posta sulla facciata quando sul finire dell’800 il palazzo divenne un caffè tra i più frequentati in città.

La passeggiata continua con piazza Garibaldi, realizzata per i cittadini di Acireale nel 1861. In passato ha ospitato spettacoli teatrali, le esibizioni dei circhi che arrivavano in città e il mercato settimanale che si teneva il sabato. Nel 1929, al centro dell’aiuola principale, fu posto il Monumento ai Caduti, realizzato dallo scultore acese Michele La Spina. Questa piazzetta è chiamata dagli acesi la “villa piccola” per distinguerla dalla più grande villa Belvedere. 

In città è possibile, per chi avesse interesse e volesse ancora di più approfondire le informazioni riguardo siti e monumenti, consultare nuovo Punto IAT ( Via Vittorio Emanuele II n.33), della ProLoco di Acireale, all’avanguardia e dotato di schermo ledwall  interattivo 3×1.80, per proiezioni e conferenze; tra qualche mese inoltre ci sarà un’app, “Discover Acireale”, che permetterà di avere assistenza e informazioni in qualsiasi momento e ovunque voi siate.

Non solo arte: dove (e cosa) mangiare ad Acireale

Arte, cultura e bellezza paesaggistica sono solo una parte del capolavoro e della ricchezza che Acireale può introdurre, per questo è inevitabile parlare di cibo.

Simbolo di cultura ed appartenenza è lo street food che gustato in questa cornice barocca fa apprezzare ancora di più l’arte che vi è attorno e ci si ritrova immersi in sapori forse anche nuovi. Tra i locali di street food è possibile fare tappa da “La Nassa”, locale situato nella zona dell’ex mercato si presenta come giovane, attento alla qualità e alla freschezza del pesce che usa sia per le fritture che per i suoi abbondanti primi e contorni accompagnati da long drink e vini. Rimanendo in ambito di cibo e unendolo alla movida una tappa giocosa è “Il Gatto Bianco Osteria della Musica”, un locale che oltre a ottimi drink propone piatti tipici casalinghi e ottima musica dal vivo con grandi nomi, il proprietario è infatti Antonio Ferlito, musicista e componente della band I Brigantini; quindi, il locale è spesso location per live music.

Tra le pizzerie più famose ed eccellenti spiccano la pizzeria Frumento con pizza cotta a legna ed impasti con grandi antichi siciliani che variano dalle 48 alle 72 ore di lievitazione; la pizzeria Stella che propone diversi impasti e la speciale pizza con bordo ripieno.

Prodotti tipici dolciari tipici sono sicuramente la granita che si può consumare in qualsiasi bar di Acireale come, ad esempio, gli storici Cafè Eldorado di Piazza Europa, Caffè Cipriani, e Riso Paradiso dove fanno un gelato molto particolare, il gelato Paradiso, una specialità della casa e il proprietario è un maestro gelatiere di fama.

Altre specialità tipiche sono la frutta martorana e i dolci della Festa dei Morti, la cui specialista acese è la Pasticceria di Bella al Corso Umberto. Per le Paste di mandorla e dolci secchi , invece, il più rinomato è la Pasticceria Cannavò di Corso Savoia. Di recente invenzione, ma che presto meriterà la fama di dolce rappresentativo acese, è il Pandolce artigianale “L’amuri di Jaci” prodotto da PrimAlkimia di Mario Privitera che ha un’importante attenzione per le materie prime.

Nel patrimonio Agroalimentare rientra il Trunzo di Jaci, uno speciale cavolo rapa che ha il marchio Slowfood ed il Limone dell’Etna IGP. 

Per gli appassionati del barbecue americano, una tappa d’obbligo, è la macelleria “Le bontà della Carne”. Una macelleria all’avanguardia che oltre a vedere salumi e prodotti caseari con animali allevati in zona, utilizza carni particolari con procedimenti di derivazione statunitense nella lavorazione e nei prodotti barbecue. “Le Bontà della Carne” sono anche un catering quindi chiunque voglia organizzare una festa in stile americano o volesse semplicemente bearsi dei prodotti acesi ha sicuramente un punto di riferimento.

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