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Storia di eccellenza del Cerasuolo di Vittoria- Le degustazioni a cura del sommelier Fabio Cristaldi

Il territorio di Vittoria è una valida rappresentazione dell’enogastronomia siciliana. Formaggi, ortaggi, vino, sono tutti prodotti che nella provincia di Ragusa hanno una loro riconoscibilità e che significa avere un valore aggiunto. Dai formaggi, basta pensare al formaggio Ragusano (che già con il nome che porta, è inequivocabile), agli ortaggi, con la cipolla di Giarratana, piccolo paese della provincia ragusana, nella quale viene coltivata la cipolla che è diventata presidio Slow Food, al vino , il Cerasuolo di Vittoria, che è la “punta di diamante” dell’enologia siciliana essendo la D. O. C. G. della Sicilia. Proprio in questo territorio, si è svolta la decima edizione del Festival del giornalismo enogastronomico. Vari sono stati gli argomenti trattati, con masterclass, “storie di eccellenza”, talk e tavole rotonde, durante le quali è stato possibile passare dalla comunicazione come valore di informazione per lo sviluppo dell’alimentare e del turismo alla discussione circa le ricadute nel giornalismo dell’intelligenza artificiale. Tra le masterclass di maggiore interesse, quella riservata al Cerasuolo di Vittoria, blend ottenuto da Nero d’Avola e Frappato, con da una parte la struttura del primo e, dall’ altra, la leggerezza del secondo. Si può tranquillamente parlare di unicità, poiché la D. O. C. G. del Cerasuolo di Vittoria comprende i territori di tre provincie, Caltanissetta, Catania e Ragusa dove, ognuno dei quali, ha delle precise caratteristiche, dal tipo di terreno alle altitudini, alla vicinanza del mare. Ed è stato proprio questo il fel rouge, di “ Storia di eccellenza del Cerasuolo di Vittoria” con la degustazioni di due diverse etichette. Un confronto per certi versi alla pari, visto e considerato che entrambi i vini svolgono affinamento in acciaio ed hanno le stesse percentuali di Nero d’Avola (50%) e Frappato (50%).

Il Victoya 1607 – Cerasauolo di Vittoria D. O. C. G. di Casa Grazia, risente della presenza del lago Biviere, che riesce a dare un microclima del quale soprattutto il vitigno Frappato ne trae grandi vantaggi. I terreni sono tendenti al sabbioso. Casa Grazia si trova nel territorio di Gela (CL) ed oltre ad avere la vicinanza del lago Biviere, il più grande lato salato costiero della Sicilia, che dista dal mare solo qualche chilometro. Questo fa capire come queste particolarità siano parte integrante del vino che si ottiene. Le vigne si trovano ad una quota collinare, che rende ottimale la maturazione delle uve. Il millesimo degustato è il 2023 ed esprime un bouquet principalmente fruttato, con sentori di ciliegia marasca per poi far emergere note balsamiche. Alla beva è piacevole, con un sorso avvolgente e sinuoso, nonché ben equilibrato, componenti dure e morbide riescono a trovare un buon equilibrio. Trama tannica ben definita ed una freschezza piacevole. I suoi 14% vol. sono ben integrati, a conferma che il vino è armonico. Sorso elegante ed appagante.

L’altro vino degustato è stato Il Cerasuolo di Vittoria 2022 D. O. C. G. di Tenuta Valle delle Ferle, viene ottenuto con 50% Nero d’Avola e 50% Frappato (come Victorya 1607), affina in acciaio. Pur essendo ad un’altitudine collinare, le caratteristiche climatiche sono diverse rispetto a quelle del territorio di Gela. Tenuta Valle delle Ferle ha i suoi vigneti nel territorio di Caltagirone (CT). La zona collinare non ha nelle vicinanze il mare e questo fa sì che le escursioni termiche fra giorno e notte, siano notevoli. Questo si traduce con profumi che vengono fissati nelle uve e che si ritrovano nel vino. Il terreno è sabbioso ed argilloso di medio impasto. Pur avendo un anno in più, rispetto al Victorya 1607, mostra una briosità maggiore, con una freschezza che è ben presente, riuscendo ad avere un avvento sui tannini e sulla componente alcolica. Gli aromi che pervengono dal calice sono di mora e di frutta a polpa rossa acerba, humus e di note speziate in maniera leggera. Bevendolo si ha una verticalità, che gli viene conferita dalla spalla acida, rendendolo agile e scattante. Successivamente si sentono i tannini, che sono lunghi e fini. Un Cerasuolo di Vittoria che potrà dare il meglio fra qualche anno, quando inizierà la fase evolutiva. Come riportato prima, zona collinare, ma che si avvicina a quella di montagna e che porta il vino ad una fase di maturazione più in là nel tempo. Ecco come due Cerasuolo di Vittoria che hanno molto in comune (affinamento in acciaio, stesse percentuali di Nero d’Avola e di Frappato, terreni tendenzialmente sabbiosi), riescano ad essere così diversi. Questa è la bellezza e l’unicità del Cerasuolo di Vittoria, che in base alle percentuali previste dal disciplinare dei due vitigni che lo compongono, al tipo di affinamento (in acciaio, o in botte), oltre ai territori dove si trovano le vigne, danno dei vini che si differenziano e che portano alla riflessione che ogni Cerasuolo di Vittoria è una storia a sé. Ogni Cerasuolo di Vittoria, è unico.

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