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Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, a Catania per la presentazione del suo libro, “La natura bella delle cose”

La rete Slow Food siciliana si prepara ad accogliere la Presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, per la presentazione del suo libro La natura bella delle cose”, un saggio-memoir che racconta come le nostre scelte possano contribuire a cambiare il mondo.

Il 23 ottobre, alle ore 18.30, presso Palazzo Scammacca, a Catania, l’autrice dialogherà con Caterina Adragna, Presidente di Slow Food Catania, e con il giornalista Turi Caggegi.

Slow Food è presente in Sicilia con oltre 1400 soci, 19 associazioni territoriali, 15 Comunità, 58 Presìdi, 57 prodotti dell’Arca del Gusto, oltre 40 cuochi che fanno parte dell’Alleanza Slow Food, un itinerario Slow Food Travel e 2 Mercati della Terra animati dai piccoli produttori locali e artigiani del cibo buono, pulito e giusto.

La Presidente di Slow Food Italia incontrerà alcune delle Condotte e i soci e le socie Slow Food dalla Sicilia.

«Nel libro “La natura bella delle cose” Barbara Nappini ci invita a riconoscere la bellezza non come semplice armonia estetica ma come forza vitale che emerge anche nei momenti più difficili. – ha detto la Presidente della condotta catanese Caterina Adragna – Una bellezza “collaterale” che, come un istinto di sopravvivenza, ci spinge a resistere, a cercare senso e continuità nella relazione con la natura, con gli altri e con noi stessi. »

“La natura bella delle cose” è il saggio-memoir con cui Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, esordisce da autrice.

Gli eventi della nostra vita narrano chi siamo e ancora di più chi vogliamo diventare. Quando prendiamo decisioni dirompenti spesso si aprono spazi inaspettati, prima solo lontanamente immaginati. È questo che tra le righe emerge dal libro firmato da Barbara Nappini, un saggio accorato che ci invita all’azione raccontandoci non soltanto quello che nel mondo non funziona ma anche, e soprattutto, gli uomini e le donne che possono rendere la nostra Terra migliore, nella sua bellezza più autentica.

La consapevolezza è chiave di volta nell’essere presenti a se stessi, nell’analisi di ciò che ci circonda e nelle risposte che siamo in grado di dare. Nella pienezza di una vita (anche) spirituale che è prerogativa di tutti noi e che non implica necessariamente professare una fede religiosa o seguire un culto, ma frequentare e coltivare quella sfera interiore necessaria e potenzialmente ricchissima che riesce a dare profondità all’esistenza compiendo il miracolo di farci percepire l’unicità della nostra stessa più intima sfera e, al contempo, di metterci in connessione con i nostri simili, col vivente, col cosmo. Si legge nella Carta della Terra, articolo 4 del Principio I: «Rispetto e cura per la comunità della vita», «Tutelare i doni e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future».

C’è il futuro nella bellezza della Terra, c’è, nel tutelarla, una dichiarazione d’amore per il futuro.

Nelle storie che ha incontrato sul suo cammino e che racconta in questo libro, Barbara Nappini evidenzia perché sia necessario cambiare direzione. Perché non sia più possibile perseverare in un sistema economico-produttivo che genera sofferenza per la nostra Terra Madre, violando i diritti e le libertà di molti popoli. Questo vale su larga scala, trovando però le peggiori contraddizioni nel sistema alimentare globale, ovvero in quel settore primario che, innanzitutto, dovrebbe mirare alla sopravvivenza degli esseri umani, nel pieno rispetto di ogni altra forma di vita.

La bellezza è un motore silenzioso e potente, in grado di riconnetterci con gli altri e con quello che ci circonda: le cose belle sono le azioni quotidiane, solo apparentemente insignificanti, impastare il pane, affrontare realtà dure ma sorprendenti, come salire su una nave che salva vite in mare, discutere sulla potatura degli olivi riconoscendo il valore degli alberi e dei loro frutti, rispondere alla violenza con gesti di pace. Grandi e piccole scelte che ci permettono di restare umani. Una storia, quella di Barbara Nappini, in cui riconoscersi. Tante istanze cui aderire con slancio.

«Con questo libro, Barbara Nappini – attuale presidente di Slow Food Italia – dimostra non solo di rappresentare le gambe con cui l’associazione continua a muoversi e a portare avanti le tante (forse, sempre più) battaglie del buono, pulito e giusto, ma anche, insieme a tutti i collaboratori della Chiocciola, di come l’associazione goda di una nuova “testa”, un pensiero affine e fortemente legato a quello che ci portò, nel 1989, a fondare questo movimento internazionale che oggi si vede rigenerato, rinvigorito e allineato con i tempi in cui viviamo» (dalla prefazione a firma di Carlo Petrini, fondatore Slow Food).

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