“Bisogna creare luoghi dove fermare la fretta ed aspettare l’anima”, diceva il poeta Tonino Guerra e l’agriturismo Bergi della famiglia Di Garbo, l’agri bio relais nel cuore del Parco delle Madonie, è proprio uno di questi. Festeggerà nel 2026 i primi trent’anni, tra presidi Slow Food, il primo apiario del benessere in Sicilia e la poesia della cucina della memoria a …meno di un metro, immerso nel verde delle dolci colline sinuose che abbracciano il borgo medievale di Castelbuono, a pochi chilometri da Palermo. Custodi ed ambasciatori di un territorio, unicum di straordinaria biodiversità, Pasquale ed Anna, sposati da 48 anni, un passo alla volta, hanno dato vita ad un modello di bioagricoltura sociale ed inclusiva, pionieri ante litteram di un modo nuovo di abitare i luoghi, rispettandone e valorizzandone l’unicità. Dal singolo ai 120 ettari attuali, i coniugi Di Garbo insieme alle loro figlie, Daniela, Laura, Floriana ed Antonella, scrivono con il loro quotidiano impegno, cura e professionalità e ciascuna con il proprio distintivo tratto, una pagina nuova in un luogo antico, intrecciando radici e visioni. E certo fu il coraggio dell’incoscienza dei vent’anni di Pasquale, in servizio nell’Arma dei Carabinieri a Roma con la certezza di un posto fisso agognato da tanti, a dare una svolta alla sua vita: abbandonarlo per andare a lavorare nella campagna di nonno Antonio, laddove c’era una sorgente d’acqua, a Bergi , appunto. << Mi guardavano con commiserazione e scetticismo- racconta Pasquale, 73 anni d’incessante curiosità- quando comunicai ai miei a colleghi e superiori, la mia decisione. Scuotevano la testa, prendendomi per pazzo>>. Ettaro per ettaro, Pasquale ed Anna mettono insieme i mattoni di un’utopia possibile. << Non c’è mai stato nulla di progettato- dice mamma Anna, titolare dell’agriturismo e cuoca di talento per vocazione familiare- è stato un continuo divenire, al passo con le richieste dei nostri ospiti che all’inizio salivano qui al ristorante la domenica per mangiare i piatti della cucina contadina. Ed era anche l’occasione per venire qui a comprare le verdure, gli ortaggi e la frutta che Pasquale coltivava e portava in giro nei paesi>>. Mentre era agli albori la legislazione in Sicilia sugli agriturismi, nascevano qui le prime stanze per gli ospiti ricavate dagli immobili in pietra ed oggi si contano ben 24 camere, alcune delle quali sparse nella tenuta che offrono un’accoglienza autentica, immerse nella bellezza e nella quiete di una natura incontaminata. Tra il verde argenteo di ulivi, alcui dei quali secolari, di cultivar autoctone che danno oli pluripremiati, i profumi e sapori di erbe spontanee magistralmente interpretate in cucina dall’agrichef Antonella, tra le mille e più sfumature dei colori dei frutti della terra che si susseguono al ritmo delle stagioni, l’agriturismo Bergi è uno scrigno di emozioni e di esperienze uniche da vivere tutto l’anno. La degustazione dei diversi tipi di miele di Ape Nera Sicula, presidio Slow Food di cui i Di Garbo sono “custodi” , è un must. Guidati da Floriana, tecnologo alimentare con anche una specializzazione al CREA di Bologna in apicoltura, si allena il gusto alla conoscenza delle diverse tipologie di questo prezioso nettare alleato della salute, da quello di sulla all’asfodelo, dal miele di eucalipto a quello di castagno alla melata con anche un excursus delle proprietà e del loro utilizzo in cucina. Ma c’è di più. L’affascinante mondo delle api è protagonista di un’experience davvero singolare con l’apiario del benessere, marchio registrato dall’Associazione Italiana Apiterapia, dove i visitatori possono immergersi in percorsi di apiaroma e apisound. Qui, all’interno di una casina delle api in legno dove è anche possibile distendersi sui tappetini o su comode sdraio a dondolo, la vibrazione delle api, l’odore del miele e l’energia dell’alveare diventano strumenti per il rilassamento psicofisico. Insieme, le sorelle Di Garbo, diverse ma complementari, hanno trasformato l’azienda agricola di famiglia in un agri bio relais dove il vero lusso è “abitare” il tempo, lontani dal caos. Coltivano resilienza in un territorio da cui i giovani scappano per mancanza di prospettive. Da Antonella, agronomo, che segue “in campo” la vita dell’azienda agricola a Laura, laureata in lingue e specializzata in marketing che si occupa dell’accoglienza a Floriana che dà vita, nel suo laboratorio, a “Le delizie di Bergi” , dalle marmellate alle confetture, dalle composte ai sughi alle ultime nate ” le Armonie”, aromi adatti per insaporire glasse, torte ed altre prelibatezze da acquistare in loco o sull’e-commerce dell’azienda ed anche nei due punti vendita di Cefalù e Castelbuono. Rigorosamente bio e a chilometro zero, sono il ricordo edibile di una vacanza a Bergi. Dai campi alla tavola, la sintesi perfetta della mission aziendale è la cucina dell’agrichef Antonella, che dopo la laurea in biologia ed ecologia vegetale, affina le tecniche di preparazione e cottura degli alimenti in un percorso altamente specializzante alla “Boscolo Etolie Accademy”. Il continuo confronto con il Culinary team di Palermo, fa sì che Antonella trasferisce tra i fornelli dell’agriturismo, la sua passione per la cucina che coltiva fin da bambina, aiutando la mamma e la nonna. <<La mia -dice alla presentazione del nuovo menù autunno-inverno- è una cucina della memoria dove rivivono piatti che sono appartenuti alla mia quotidianità. Piatti semplici, ma soprattutto genuini con i prodotti che mio padre raccoglie direttamente dall’orto” . Ri-nasce, l’antica vellutata siciliana a base di fave secche con finocchietto selvatico e bietoline ed anche i cardoncelli in pastella speziati alla curcuma. Spettacolo, il cooking live di linguine di cacio e pepe con pecorino madonita al profumo di limoni bio di Bergi con croccante di mandorle “pizzuta” coltivate in azienda. Da non perdere tra gli antipasti, la mortadella al miele realizzata insieme ad un macellaio castelbuonese. In chiave contemporanea, i piatti di Antonella Di Garbo, insignita del premio della critica gastronomica ai campionati della Cucina Italiana 2025, non perdono la poesia che li ammanta in un “racconto” che schiude la pailletes di profumi e sapori, riportando indietro le lancette del tempo. Il comfort food della nonna, i ” pisci d’ova”, polpette vegetariane a base di uova, formaggio e pane cotto, diventano trend nella cucina del riuso. Il tutto sempre condito dal prezioso olio Bergi. Il miele è protagonista sia in ricette salate che in quelle doci dove l’apoteosi del gusto raggiunge il culmine con il “cuore di miele Bergi”. Cibo per gli dei, il semifreddo di mandorle pizzute al cuore di miele di Ape Nera Sicula glassato al cioccolato bianco. A fine pasto non c ‘è che l’imbarazzo della scelta tra i liquori , dal limoncello all’allorino, solo per citarne alcuni, nati dall’esperienza di mamma Anna. Per la famiglia Di Garbo, l’agriturismo è ” casa”. Diventa fattoria didattica per le scuole, si apre ai visitatori della domenica per far vivere la composità realtà dell’azienda agricola polifunzionale, dagli animali da cortile per i bambini alla cooking pasta da fare insieme alla chef impastando farina, uova ed acqua, al racconto sulla manna con gli utensili usati per la raccolta. Si fa anche ortoterapia con persone con disabilità intellettiva. << Sono sempre stato convinto-chiosa papà Pasquale- che l’agricoltura salverà il mondo>>. P.s: a darvi il benvenuto, le code festanti di Diego, Macchia e Miele.











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