Venerdì 16 giugno presso il Boutique Hotel di Modica, in provincia di Ragusa, si è inaugurato con una cena di apertura il progetto “Women Manifesto dinamico delle chef”. Sei le chef coinvolte in questa fase iniziale: Francesca Barone del ristorante “Fattoria delle Torri” di Modica, nel ragusano, Gaia Campisi dell’ “Antica Filanda” di Rocca di Caprileone, in provincia di Messina, Bianca Celano del “Materia Spazio Cucina” di Catania, Tiziana Francoforte del palermitano “Aja Mola”, l’abruzzese Lucia Tellone e Serena Urzì la chef glacier della pasticceria “Ernesto” di Catania.
L’idea nasce dal Maestro Peppe Barone, legata alla memoria e alla continuità in cucina, prima la madre e adesso la figlia Francesca.
L’obiettivo è quello di creare una rete esperienziale nel mondo della ristorazione femminile attraverso una piattaforma web, un portale internazionale dedicato alla condivisione delle idee, delle storie e del lavoro che coinvolge le donne dell’enogastronomia e che possa essere ispirazione alle nuove generazioni di cuoche.
“Manifesto” dal lat. manifestus:” preso per mano”, ed è questa l’immagine che si vuole creare, prendersi per mano.
“Dinamico” dal gr. dynamikós, der. di dýnamis ‘forza’, come insieme di pensieri e valori condivisi, ma in costante aggiornamento. Infatti, ad ogni chef che aderirà al Manifesto, verrà chiesto di esprimere il proprio modo di intendere la cucina, sia come ispirazione, ma anche come preparazione dei piatti.
ll materiale di questo Manifesto Dinamico è stato scelto per incoraggiare.
Il simbolo un intreccio “giocoso” di due lettere: W (come Women=Donna, ma ricorda anche il simbolo di viva, evviva, un’esclamazione di vittoria); M (come Manifesto, ma anche come luogo di idee sempre in movimento).
Un’immagine progettata con le due iniziali che si specchiano fra loro fino a creare una texture, che ripetuta su sé stessa, forma una rete (fisica o ideale).
L’opera, infatti, vuole essere fortificante per chi ha intrapreso questo cammino. Ingegnarsi per consentire di crescere, comunicando in sinergia, senza essere piegate in vecchi paradigmi estinti.
Semplicemente fiorire nella visione fresca e nell’integrità, fiorire nella propria natura.
É un gruppo di lavoro, dove non esiste una forma piramidale, ma viene percepito come una tavola rotonda 3.0, dove ogni componente ha pari dignità, senza nessun scopo di lucro. Il pensiero è quello di portare in giro questo progetto come “Valorizzazione”, non come discorso di genere del mondo femminile, rispettando dei principi fondanti: insistere per la loro vita creativa, quindi esprimere una cucina ricca di contenuti, facilitarne lo scambio con esperienze concrete sul campo, ed esaltare il territorio di provenienza, la stagionalità e la sostenibilità.
Questo Manifesto contiene una verità basilare per lo sviluppo umano, che senza l’integrazione, il progresso è precario e non è possibile prospettarlo se non si comprende appieno questo punto.
Per queste Donne consapevoli, il sogno costituisce un tonico che le incoraggia a non lasciarsi andare, a essere vigili, a continuare il lavoro intrapreso, tralasciando alle volte gli aspetti minacciosi della cultura in cui si vive.
L’ “arte di fare” è una parte importante del lavoro.
L’arte non è soltanto per sé, non un semplice segnale della propria intelligenza, è anche la mappa per coloro che verranno dopo.
Pertanto, che siate introverse o estroverse, che siate possedute da un cuore semplice o dall’ambizione di un’ Amazzone, il Manifesto Dinamico delle Donne, appartiene a tutte le Donne.
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