Alle pendici dell’Etna, si respira aria di novità da Palmento Costanzo in vista della partecipazione alla 56^ edizione del Vinitaly, che si terrà dal 14 al 17 aprile a Verona. Un momento cruciale per l’azienda della famiglia Costanzo, nata nel 2010 con l’acquisto di pochi ettari in Contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, in provincia di Catania, sul versante nord dell’Etna. La manifestazione veronese rappresenta l’occasione non solo per presentare le nuove annate dei vini bianchi, ma anche per “ufficializzare” l’ingresso di Serena che porta con sé una fresca ventata di creatività e visione lungimirante.

“Sono entrata in azienda da poco a conclusione di un percorso di studi all’estero. Dopo la triennale in Scienze e tecnologie agrarie all’Università di Catania, ho seguito la laurea specialistica in Scienze viticole ed enologiche ad Asti” racconta Serena Costanzo. “Durante il secondo anno, ho partecipato a uno scambio all’estero e sono stata ammessa al Master Vigne et Vin tenuto dall’Institut SupAgro di Montpellier. LÌ ho seguito sei mesi di lezioni frontali e sei mesi di tirocinio che ho svolto a Bordeaux, allo Chateau d’Armailhac. È stata un’esperienza formativa e di vita incredibile, ora sono rientrata in azienda e mi occupo della parte produttiva”.
Il legame profondo della famiglia Costanzo con questa terra è testimoniato dalla chiara volontà di preservare e custodire gli elementi architettonici e naturali caratteristici di questo territorio, come il vigneto secolare a piede franco, sopravvissuto alla devastazione della fillossera all’inizio del XX secolo, e il restauro dell’antico palmento in pietra lavica.

A Passopisciaro tutto si riflette dalla ‘Muntagna’ che domina il paesaggio circostante. Ogni appezzamento è unico, plasmato dalle colate laviche che hanno segnato il territorio nel corso dei secoli. Oggi, la famiglia Costanzo coltiva 18 ettari di vigneto, 12 dei quali in Contrada Santo Spirito, dove sorge il primo vigneto acquistato dalla famiglia, popolato da viti che superano i 130 anni. Il rispetto per la tradizione è tangibile in ogni fase del processo produttivo, dall’uso di varietà autoctone come Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, Caricante e Catarratto, e la conduzione dei vigneti in regime biologico.

Serena, che gestisce l’azienda insieme alla mamma Valeria Agosta, ha le idee ben chiare sul suo ruolo ed è fortemente determinata a portare Palmento Costanzo verso nuove visioni. “Studiare all’estero mi ha aperto gli occhi su nuove tecniche e tendenze nel settore”, confida Serena con la voce carica di entusiasmo. “E adesso sono pronta a mettere in pratica tutto ciò che ho imparato per far crescere l’azienda e fronteggiare alcuni problemi che si stanno verificando nel mondo del vino. Inizierò proprio dalla sperimentazione, seguendo le microvinificazioni, anche a livello analitico, partendo dalla singola particella del nostro vigneto fino a seguirla anche in vinificazione. In Palmento Costanzo cerchiamo di contrastare il cambiamento climatico e stiamo cercando, a livello produttivo, di adeguarci a questo fenomeno e, al contempo, prestare attenzione verso i nuovi gusti dei consumatori”.

L’impegno di Serena, però, va oltre la produzione. Con il gruppo di Next Generation, supportato da Assovini Sicilia, lavora per consolidare la coesione e la collaborazione tra i quindici giovani produttori siciliani che si stanno preparando al ricambio generazionale. “Con Next Generation, facciamo gruppo per farci conoscere in Sicilia e, pian piano, anche a livello nazionale e oltre. C’è tanta coesione tra di noi, la sento veramente, ci sentiamo spesso. Ciò significa che ci lega il valore dell’amicizia, la passione per il vino e per il nostro territorio. È questo il valore aggiunto di fare squadra e non possono che esserne entusiasta”.
Mentre ci avviciniamo all’inizio del Vinitaly, è chiaro che il futuro del vino siciliano è più luminoso che mai, grazie a giovani talenti come Serena Costanzo e aziende come Palmento Costanzo che continuano a portare avanti la tradizione del vino siciliano con passione e dedizione.
Immagine di copertina © Benedetto Tarantino
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