La ricchezza della Sicilia è paesaggio e, tra il mosaico dei suoli e la macchia mediterranea che punteggia le coste, la costante è una pianta antica che parla di civiltà e storia: l’ulivo.
Le piante secolari di ulivo, infatti, presidiano tutta l’isola con una biodiversità straordinaria fatta di cultivar diverse che testimoniano la fertilità del terroir siciliano.
L’ulivo è così presente e radicato nel territorio isolano da essere icona non solo di bellezza ma anche di gusto e salute con oli EVO che sono la base della dieta mediterranea e ormai concorrono a pieno titolo con altri pregiati agri italiani.

In Sicilia si fa olio anche all’interno dei luoghi di cultura, gli ulivi che segnano il percorso del Parco Archeologico della Valle dei Templi sono esemplari pienamente produttivi dai quali nasce l’olio a marchio Diodoros, il progetto che ha riportato la mano dell’uomo e l’agricoltura nella Valle grazie alla sinergia con Val Paradiso, produttori di olio da 3 generazioni di Naro (AG).
Energie rinnovabili autoprodotte e scarto zero sono gli obiettivi green recentemente raggiunti da Valparadiso, che da diversi anni è partner attivo del Parco.

“Nel 2006 abbiamo iniziato con una potatura sperimentale e da lì si è giunti alla prima raccolta per testare il potenziale produttivo della Valle dei Templi – spiega Massimo Carlino, mente e braccio operativo di Valparadiso insieme ai fratelli – e ci siamo subito accorti che i risultati erano qualitativamente interessanti e ci affascinava la possibilità di riportare a nuova vita quell’olio dell’antica Akragas.
Diodoros è un progetto che ha un’importante valenza ambientale e paesaggistica ed è diventata anche una realtà che ha un suo successo commerciale: ciò consente un reinvestimento in attività di valorizzazione del Parco. Recentemente si è lavorato molto sull’identità di Diodoros, definendo un punto fondamentale in casa Barbadoro, l’antica masseria sita nel cuore del Parco”. Un nuovo corso che riporta il fare nell’antico sito, confermato anche dall’architetto Roberto Sciarratta, direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi che, certo del valore, sta sostenendo tutte le attività satelliti a Diodoros. “La legge di istituzione del Parco ha legato i due aspetti del territorio: l’aspetto archeologico e quello paesaggistico – racconta il dirigente, raggiunto al telefono da Sicilia da Gustare – essi si fondono in un unicum che rappresenta la bellezza di quest’area. In questo spirito si inserisce il progetto che lega l’imprenditoria privata al recupero e alle valorizzazioni del paesaggio con la ripresa delle coltivazioni che abbiamo ampliato con legumi, zafferani e prodotti derivati dal nostro agrumeto. Un innovativo sistema di sinergia tra pubblico e privato, ecco cos’è il brand Diodoros, che racchiude il paesaggio e la produttività della Valle, un progetto così apprezzato e supportato che oggi riceve anche una dimora in Casa Barbadoro”.
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