Grandi novità alla Locanda Gulfi, il ristorante della famiglia Catania: una nuova squadra alla sua guida. Carmelo Floridia alla direzione, Ninni Radicini in cucina, Giovanni Stracquadario in sala. La primavera arriva dunque con grandi novità alla Locanda Gulfi, il ristorante della famiglia Catania, immerso nelle colline di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa. Ciascuno dei tre vanta alle spalle un lungo e fruttuoso bagaglio di esperienze nel settore della ristorazione e dei servizi, soprattutto nel ragusano. Ad accomunarli è proprio l’amore per il territorio e la passione per la loro professione. Ninni Radicini (nella foto a sx), 31 anni originario di Palermo, è un giovanissimo e talentuoso chef. La sua cucina è rispettosa del territorio, delle materie prime e della stagionalità. Tradizionale e al contempo innovativa, ancorata ai ricordi e ricca di sapori. Una cucina in sintonia con la filosofia di Gulfi e con il modus operandi della Locanda. Giovanni Stracquadanio (nella foto a dx), 32enne modicano, sarà protagonista in sala. “Nutro la mia passione per il vino da tanto tempo ormai e la accompagno allo studio dei territori e delle diverse realtà vitivinicole – afferma-. Ricominciare proprio dal ristorante della cantina Gulfi è per me una grande gioia. Ci sono sintonia, amicizia e voglia di fare. Sarà un’occasione di crescita per ciascuno di noi”. In regia, lo chef Carmelo Floridia. Per lui la Locanda Gulfi è un ritorno di fiamma, ma questa volta non starà dietro ai fornelli. Gli compete la gestione manageriale della struttura. Cambia la squadra, dunque, ma resta la filosofia che è sempre stata alla base del modo di intendere la ristorazione e l’ospitalità. secondo l’imprenditore e produttore Vito Catania che afferma: “La Locanda è il luogo della riscoperta dei sapori della tradizione, della genuinità e della qualità delle materie prime offerte dalla terra, interpretate in chiave innovativa, con leggerezza. Autenticità, tradizione e naturalità sono i valori di Gulfi, che si possono ritrovare nei vini e anche nei nostri piatti”.