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Un 2020 all’insegna dell’agroalimentare di qualità

Un 2020 all'insegna dell’agroalimentare di qualità.Il nuovo anno a tavola si è aperto nel segno dell’italianità all’estero.
Un 2020 all'insegna dell’agroalimentare di qualità | Sicilia da Gustare

Il nuovo anno a tavola si è aperto nel segno dell’italianità all’estero. Non che ci fossero dubbi su questo, ma i dati registrati per il cenone dell’ultima sera del 2019 in molti Paesi stranieri lo conferma: allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre sono state oltre 560 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero, che ha fatto registrare il record storico dei brindisi Made in Italy con un aumento del 9% rispetto allo scorso anno. I dati sono stati forniti da Coldiretti, che sottolinea come il valore economico di tale portata si aggiri su 1,6 miliardi, secondo le previsioni Istat. A restare affezionati al nostro Made in Italy sembrano essere gli inglesi, nonostante l’ombra della Brexit, seguiti dagli Usa e poi dalla Germania. 

In Italia, invece, le bottiglie stappate sono state 74 milioni, con un +8% rispetto all’anno precedente. Così l’indagine dell’Istituto Ixè rivela che sul fronte dello spumante siamo nazionalisti. Un consumo che ha stimolato ovviamente la produzione, che si attesterebbe sulle 700 milioni di bottiglie, con Prosecco, Asti e Franciacorta a fare da traino.  

Sul fronte della tavola, poi, sono stati quasi 300mila gli italiani che hanno scelto di festeggiare negli agriturismi, secondo quanto stimato da Campagna Amica. Buona tavola, niente preoccupazioni su cosa preparare e via dal caos cittadino: queste le poche regole basilari che hanno permesso a tanti connazionali di trascorrere un Capodanno più sereno. Risultati che, uniti nell’insieme di un quadro più generale, fanno ben sperare che, già dall’inizio dell’anno, anche questo 2020 possa essere all’insegna dell’agroalimentare di qualità. E la Sicilia può e deve essere tra i protagonisti del nuovo decennio. Era di qualche giorno fa, infatti, la notizia, sempre diffusa da Coldiretti, che il cibo sia diventato nel 2019 la prima ricchezza del Paese, dai campi coltivati fino alla ristorazione di qualità, con una cifra di 538 miliardi di euro che corrispondo ad almeno il 25% del Pil del Paese, con 3,8 milioni di occupati. Siamo diventati, insomma, un mercato di riferimento per noi stessi e per l’estero e la Sicilia registra ogni anno milioni di presenze turistiche nei suoi siti e nelle città più belle. Sfruttare questa risorsa e questo flusso continuo di visitatori è un dovere per tutti noi, per risanare finalmente la nostra economia. Con un valore aggiunto non indifferente: siamo uno dei territori simbolo della Dieta Mediterranea, tra pasta, olio evo, frutta, verdura, pesce, legumi… Il cambio di rotta deve partire innanzitutto dalla mentalità. E la Sicilia può dare il buon esempio! Sicilia da Gustare continua a fare la sua parte, in lungo e in largo per l’isola e sentendosi a casa, nel cuore del Mediterraneo!

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