L’offerta enogastronomica esperienziale di Casa Barbadoro si arricchisce di tre appuntamenti serali, dedicati ai gourmand e agli appassionati di storia. Tornano le “cene gourmet del venerdì”, un vero e proprio assaggio di storia, dove le portate principali del menu sono il territorio, la storia e la tradizione, grazie soprattutto ai prodotti a marchio Diodoros.
Pur nella magnificenza delle colonne doriche che svettano al cielo, il Tempio della Concordia ci restituisce una diapositiva del passato non esattamente veritiera. L’immagine della classicità che è diventata consuetudine, grazie al lavoro e all’influenza di Johann Joachim Winckelmann, è elegante ma riduttiva, nella sua eccessiva staticità. Quando l’archeologia e la storia non riescono a rendere giustizia alla dinamicità della vita dell’antica Akragras e dei suoi abitanti, ecco che il cibo diventa testimone e maestro d’eccezione. Perché più che conoscenza, mangiando si fa esperienza: quella composita fatta di giochi di consistenze, di armonia degli odori, di alternanza dei colori e di racconti silenziosi delle tradizioni. Così le cene gourmet del venerdì sera di settembre a Casa Barbadoro promettono di offrire un vero e proprio assaggio della quotidianità della vita degli inquilini dell’antica Akragras: quella che scorreva indaffarata ai piedi di un coloratissimo tempio della Concordia; quella che si fermava solo durante i momenti di convivialità; quella che incontrava e tratteneva le altre culture.
Ogni serata, riservata a 80 persone al massimo, avrà un unico protagonista gastronomico, da scoprire poi nella poliedricità dei suoi usi e dei suoi abbinamenti con gli altri sapori in grado di raccontare il territorio, quello che fu, quello che è e che vuole essere.
Il primo appuntamento è l’1 settembre e i commensali saranno invitati alla conoscenza di uno dei vini siciliani più iconici in grado di conquistare tutti, i primi cristiani, gli islamici, costretti dal divieto religioso, gli inglesi quando scoprirono nuove rotte commerciali. Stiamo parlando proprio del Marsala che, attraverso la degustazione guidata dalla narrazione di Franco Rodriguez, da pochi mesi responsabile AIS Sicilia per la divulgazione storica, culturale e vitivinicola dell’enologia siciliana, accompagnerà ogni piatto del menu.
Il venerdì successivo, l’8 settembre, si colorerà di verde, eccetto per qualche striatura viola. Il pistacchio diventerà l’inquilino principale di Casa Barbadoro che, ancora una volta, si dimostra nodo di una rete locale sinergica orientata alla valorizzazione del territorio. La cena infatti sarà un’occasione gustosa per presentare il Fastuca fest, la sagra dedicata al pistacchio di Raffadali, che si svolgerà dal 15 al 17 settembre.
Infine, il 15 settembre, più che un ingrediente, si celebrerà un modo, un’idea, un’attitudine. Un menu dedicato alle polpette è l’occasione più gustosa per riscoprire la cucina di recupero, necessità del passato e, con assoluta certezza, anche del futuro. Che siano di carne, di pesce o di verdura, le polpette sono un gustoso argomento contro lo spreco di cibo e diventano anche un pretesto per scoprire la storia, in particolare quella che si annoda proprio attorno a un certo Marco Gavio Apicio, considerato il primo chef della storia.
Le cene gourmet del venerdì sera altro non sono se non l’ennesima proposta gastronomica ed esperienziale di Casa Barbadoro, un casolare rustico all’interno della Valle dei Templi, che ben si presta da teatro per l’opera di riscoperta storica portata avanti da tutti gli attori del progetto Diodoros.
Siamo sicuri che le tre serate saranno legate da un fil rouge, anche se nel nostro caso sarebbe più opportuno parlare di filo dorato. Uno dei prodotti più distintivi del ‘paniere della Valle dei Templi’ è l’olio d’oliva, estratto dagli ulivi secolari del parco. Prima di sederci alla tavola della storia, noi di Sicilia da Gustare, abbiamo avuto un antipasto di quel che sarà, parlando proprio con Massimo Carlino, responsabile dell’azienda agricola Val Paradiso: “siamo contenti di collaborare con Casa Barbadoro e Coop Culture per quella che sarà una splendida opportunità di raccontare la Sicilia e la sua storia a tavola”.
Infatti si può dire proprio che, curando gli ulivi del parco, Val Paradiso si cura soprattutto della nostra tradizione, che cerca poi di far fruire con assaggi e degustazioni. “Il nostro frantoio è da diversi anni meta di turisti interessati alle esperienze gastronomiche – continua ancora l’ingegnere Carlino – e spero che le cene gourmet a Casa Barbadoro possano essere un booster per l’azienda agricola e per tutta Agrigento”. Un non detto molto rumoroso, quello che si cela tra queste parole. Il 2025 è sempre più vicino e bisogna imparare a pensare e ad agire in concerto. Infatti “noi di Val Paradiso puntiamo al riconoscimento della storia e del valore di tutta Agrigento, che non si esaurisce solo alla valle dei tempi. Stiamo lavorando molto per il 2025, ma di questo parleremo in seguito”, chiude Massimo Carlino.
Nulla da temere: per chi non vuole aspettare il 2025, per gustare golose novità o per immergersi nella storia millenaria di Agrigento, l’appuntamento è a Casa Barbadoro per le cene gourmet.
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