C’è tanta voglia di ricominciare, dopo due anni davvero difficili, anche per l’Azienda Agricola Biondi, produttrice di alcune delle etichette più intriganti del vulcano Etna.
E anche Ciro Biondi, che ormai da vent’anni ha recuperato e rilanciato i vigneti di famiglia, non parla di novità alla 54^ edizione del Vinitaly a Verona, ma solo della voglia di tornare a raccontarsi. “Portiamo – ha detto a Sicilia da Gustare – tutte le nostre etichette in produzione, con tutta la voglia di ritrovarci in questa prestigiosa manifestazione mondiale e, soprattutto, nel suo periodo più classico”.
Già, il periodo classico per Vinitaly, che quest’anno punta tutto sui buyers e sugli operatori del settore, consapevole di quanto sia importante rilanciare economicamente un settore che comunque, dopo due anni di pandemia, deve ora affrontare nuove sfide commerciali, come i rincari esorbitanti dei costi delle materie prime, oltre a quelli dell’energia elettrica e dei trasporti e con una guerra alle porte dell’Europa.
“Nello scenario internazionale – ha commentato Ciro Biondi poco prima della partenza e adesso tra gli stand dell’evento – dovremo anche riconsiderare alcune frontiere, come quella del mercato russo. Abbiamo sempre avuto, come cantina, contatti con la Lettonia e poi, da lì, le nostre etichette raggiungevano la Russia. Il nostro importatore ci ha inviato un ordine anche il 24 febbraio, il giorno stesso dell’invasione”.

Una situazione, dunque, in attesa e quasi congelata, da un lato, ma già molto operativa su altri fronti, con un vino dell’Etna sempre più importante e carismatico, che conquista nuovi spazi e nuovi wine lovers.
Sul fronte delle materie prime, invece, Ciro Biondi rassicura: “Non abbiamo previsto nessun tipo di aumento significativo, se non di centesimi, nonostante la difficoltà di rintracciare carta, cartoni, bottiglie. Ma nessuna ripercussione per i nostri consumatori”.
Proprio la Cantina Biondi, che ha il suo cuore pulsante a Trecastagni (CT), era stata protagonista, nei mesi scorsi, di una affascinante riscoperta del Versante Est del vulcano, denominata appunto “Est, Est, Est, Est”, vista l’importanza delle quattro cantine coinvolte: Barone di Villagrande, Murgo, Biondi e Gambino. E Ciro fa sapere che nei prossimi mesi l’evento si riproporrà, per estimatori, pubblico e giornalisti, ma ancora più allargato, ad altri amici e ad altri produttori.
“Come azienda – conclude il produttore etneo – organizziamo diversi eventi in varie città italiane con i nostri vini, come le due verticali del nostro Pianta a Firenze, in programma a metà aprile, subito dopo il Vinitaly, e poi in Abruzzo, per presentare le nostre etichette”. Ma intanto sono i visitatori della 54^ kermesse vitivinicola veronese i fortunati che possono degustare, conoscere e apprezzare vini come, oltre a Pianta, Outis, Cisterna Fuori, San Nicolò, nati dalle vigne che la famiglia Biondi possiede da secoli e che custodisce con grande cura e passione tra gli angoli più suggestivi dell’Etna.
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