Le diatribe sul genere “maschio” o “femmina” sono ormai note, ma se a Palermo di certo è femmina, nelle province di Messina e Catania “masculu è”.
L’Arancino è un sogno ricorrente dei pazzi sfegatati per lo Street Food, che troveranno pane per i loro denti nella “Sagra dell’Arancino 2022” di Aci Castello (CT), che si spinge alla 19esima Edizione, dopo un fermo di due anni (causa divieti anti – Covid). Le energie per questo evento annuale con la tradizione enogastronomica regionale, che si articolerà dall’8 all’11 settembre a Ficarazzi (unica frazione di Aci Castello che non si affaccia sul mare), si sono duplicate e caricate di aspettative, grazie al suo accreditamento negli anni come una tra le rassegne di cibo più celebri nell’intera Sicilia e con un volano di rilievo internazionale.
Ad organizzare e a concretizzare la manifestazione è stata l’associazione “L’Isola che non c’è” sin dall’anno della sua costituzione (2000) e ha espresso l’esigenza di rappresentare le origini di questo pasto unico, a base di riso e ragù di carne come specialità del territorio, al punto di sancire la Sagra dell’Arancino di questa località come la prima al mondo storicamente per nascita nel 2001. Uno dei soci fondatori Salvatore Danubio, attuale assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Aci Castello, chiarisce: “Qualcuno ha cercato di imitarla ma ha dovuto desistere”. A coadiuvarla anche l’Associazione “Amico Mondo” che si occupa da dieci anni di tematiche ambientali e urbanistiche e, da sei anni, si aggancia al gruppo ideatore negli aspetti strutturali, comunicativi per incentivare più gente possibile e relazionali per accaparrarsi gli ospiti di grido. D’altro canto, anche l’Amministrazione territoriale partecipa con le sue autorizzazioni di rito. Poi, questa Kermesse si avvale di ulteriori primati al suo interno quali il “Guinness World Record” nel 2007 per “l’Arancino più grande al mondo” in termini di peso (16 chili), superato due anni dopo dalla creazione di artigiani di un paese vicino.
Aci Castello ha sfiorato nuovamente il Guinness nel 2018 che non è andato a buon fine per un cavillo molto severo e il cui tetto vincente è diventato 34 chili: senz’altro, l’associazione “L’Isola che non c’è” ritenterà nelle prossime occasioni per essere citato nel più desiderato dei libri blu. Le date di degustazioni coinvolgono da un lato quattro attività di ristoro gastronomico (tra bar, panificio, rosticceria e tavola calda) che cucineranno rigorosamente sul momento per l’utenza i famosi arancini nelle varie sere, dall’altro lato gli appassionati di questo tipo di prelibatezza. Un ristoratore in particolare, Alfio Di Stefano, si colloca al centro piazza per ingraziarsi la clientela e provvedere, in una sorta di spettacolo, a friggere “le sue creature di color arancione”.
L’Arancino è l’indiscutibile “re di fine estate a Ficarazzi” e, per questo, viene ammirato e riverito da parecchi turisti che intervengono da tutta la nazione per poter fare “sorridere il loro palato” e immergersi nel clima festaiolo e casereccio dei quattro incontri con la golosità che si svolgono nella Piazza Giovanni XXIII dalle ore 19 a mezzanotte. Gli appuntamenti della Sagra nella prima decade settembrina saranno accompagnati da spettacoli e musica. I visitatori e chiunque abbia intenzione di conoscere questo evento non solo da notifiche pubblicitarie e passaparola sono invitati a partecipare e ad assaggiare, a seguire le indicazioni stradali verso Aci Castello e, una volta arrivati, ad usufruire dei parcheggi in Via Collina di Polifemo.
La qualità degli ingredienti genuini fa da padrone alla fama dell’arancino che, quest’anno, ha attirato tanti organi di stampa di settore nazionale e intenditori della cucina, in particolare della tendenza verso il cibo di strada, veloce e senza fronzoli. Attualmente, circa 13 – 14 gusti o varianti di arancino vanno segnalati in questo piccolo territorio che può vivere di luce propria, anche se i centri più commerciali e turistici restano Catania e Acitrezza. Tra i più curiosi ci sono i gusti al Salmone e al Pesce Spada. Nel 2011, questa Sagra ha avuto anche la splendida possibilità di essere incardinata dal grosso marchio Peroni in una campagna di sponsorizzazione, insieme ad altre tre sole location e relativi eventi. Con cadenza regolare tranne per gli ultimi due anni, in cui l’evento è proprio saltato, l’Associazione organizzatrice ha istituito il “Premio Collina di Polifemo” all’interno della Sagra che individua un personaggio che si è distinto per la sua sicilianità. Questa volta, il premio spetterà alla memoria del menestrello catanese Brigantoni che suonava e cantava musica popolare arrivando ad un pubblico trasversale e rappresentava la vecchia Catania con il suo dialetto e con una produzione discografica consistente. L’artista aveva accettato l’invito dell’Isola che non c’è già alla decima edizione della Sagra e i fans gli avevano dispensato lunghi applausi e complimenti con molta euforia. A ricevere il riconoscimento sarà la figlia di lui. Intanto, concentriamoci su questi prossimi “rendez – vous” con le scorpacciate di Arancino, magari sul belvedere della piazza principale di Aci Castello.
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