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Terrazze dell’Etna, Alessia Bevilacqua “A Verona facciamo un viaggio nel tempo attraverso le etichette più rappresentative della nostra azienda”

Terrazze dell'Etna

Nel suggestivo contesto dell’Etna, dove la storia si fonde con la passione per la terra e il vino, Terrazze dell’Etna, a Randazzo, nel versante nord ovest del vulcano, affonda le radici nel lavoro meticoloso e appassionato della famiglia Bevilacqua. È nel 2008 che Nino Bevilacqua, ingegnere palermitano dal profondo amore per la sua terra, inizia un viaggio indimenticabile verso la valorizzazione del territorio etneo. Attraverso un attento recupero di piccoli appezzamenti abbandonati, la famiglia Bevilacqua ha dato vita a un progetto ambizioso, che oggi si estende su una superficie di circa 40 ettari.

Per la famiglia Bevilacqua, il Vinitaly diventa l’occasione per presentare al pubblico le annate dei vini di Terrazze dell’Etna. “Domenica 14 aprile presenteremo le prime annate che abbiamo prodotto in azienda dall’inizio della nostra attività. In degustazione, proporremo l’annata 2008 e 2009 del Cirneco, il nostro Etna Doc prodotto da Nerello Mascalese in purezza. Poi, ancora, l’annata 2013 del Ciuri, un blanc de noir che nasce dalla nostra voglia di sperimentazione. Si tratta di un Nerello Mascalese vinificato in bianco che restituisce un vino fresco e vibrante” racconta Alessia Bevilacqua, che gestisce l’azienda insieme a papà Nino.

Ed è proprio in questi terreni che il Nerello Mascalese ha trovato il suo habitat ideale, nell’alternarsi tra i contrasti mozzafiato della roccia vulcanica e della rigogliosa vegetazione che compone il paesaggio del Parco Naturale dell’Etna. Oltre alla produzione di vini fermi, Terrazze dell’Etna ha saputo conquistare i palati più esigenti con la creazione di quattro Spumanti Metodo Classico che racchiudono l’anima e la magnificenza del territorio etneo. L’Etna infatti può fregiarsi di una produzione spumantistica unica al mondo, che punta prevalentemente su vitigni autoctoni; i quattro spumanti, due con 36 mesi di permanenza sui lieviti e due con 50 mesi, testimoniano l’impegno nella ricerca dell’eccellenza.

“Al Vinitaly gli spumanti non mancheranno in degustazione e faremo assaggiare la prima annata delle bollicine. Non vediamo l’ora di riassaggiare tutte queste annate, un evento più unico che raro perché non riapriamo quelle bottiglie da anni. Un viaggio nel passato per capire qual è l’evoluzione dei vini nel presente” spiega. Terrazze dell’Etna non è solo una cantina, ma un vero e proprio atto di impegno e rispetto verso il territorio che si è concretizzato nel recupero degli antichi vigneti, dei palmenti e dei terrazzamenti in pietra, testimoni della millenaria tradizione vitivinicola dell’area. “Le aspettative della fiera di Verona sono sempre positive; negli ultimi anni l’Etna ha fatto da volano per l’intera regione e, anche quest’anno, ci aspettiamo una grande affluenza nel padiglione Sicilia”.

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