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A Librizzi, Tenuta Gatti “pioniera” del Nocera 100%

 

La grande varietà di vitigni nel territorio italiano, è uno dei punti di forza del settore vitivinicolo nazionale, che riesce a fornire un’innumerevole quantità di vini, ognuno con caratteristiche diverse e con precise connotazioni. Si può dire che ogni regione italiana ha un vitigno che la rappresenta ed in alcune regioni si ha anche un vitigno per provincia che (anche se poco conosciuto, o tenuto in scarsa considerazione) riveste importanza ai fini di unicità. In Sicilia, nella provincia di Messina, il vitigno che racchiude queste caratteristiche è il vitigno Nocera. Fino a pochi anni fa era considerato come vitigno complementare da utilizzare con altri vitigni come il Nero d’Avola, con i quali sin ottiene il Mamertino, il vino preferito da Giulio Cesare. Con il passare del tempo, riuscendo a capire la giusta tecnica di vinificazione, vengono prodotti dei Nocera in purezza ed ultimamente anche degli spumanti. Su tutto questo Tenuta Gatti, azienda agricola sita a Librizzi (ME), ha avuto la sua importanza. Tenuta Gatti è stata fra le prime a vinificare il Nocera in purezza, ottenendo un vino di grande espressività e rappresentatività.

Il Nocera in purezza prodotto da Tenuta Gatti è il Sicè, millesimo degustato 2014, viene classificato come I. G. T. Terre Siciliane. Dal calice fa sentire un bouquet che è composto dal fruttato che è il sentore principale, con frutti di bosco, per poi passare all’erba falciata e nota di frutta secca. Al primo sorso sembra ruvido (a distanza di quasi dieci anni!), ma poi da la sua espressione di grande bevibilità. Sorso fluido e beva dinamica e scattante. Il vitigno è caratterizzato da una buona quantità di pruina e con una buona freschezza, oltre ad avere una dolcezza, che nella fase di vinificazione si traducono in vino robusto, fresco e di buona bevibilità. Facendo questa nota introduttiva con il vitigno più rappresentativo della provincia di Messina, si può parlare dell’azienda agricola Tenuta Gatti. Su un’estensione di duecentodiciassette ettari vengono coltivati Nero d’Avola, Nocera, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Noir, Grillo ed Insolia. La zona in cui si trova l’azienda riveste notevole importanza, visto e considerato che i terreni sono situati in una zona in cui si viene a formare una sorte di concavità, questo fa si che i vigneti vengano protetti dal vento e raccolgano l’irraggiamento solare che soprattutto per le uve a bacca rossa è di notevole rilevanza. La produzione è in biologico (certificazione riportata in tutte le bottiglie), che purtroppo per l’annata 2023 a causa della perenospora è venuta a costare cara, poiché è saltata tutta la produzione di uve dell’annata. Oltre alla scelta del biologico, l’azienda opta per mettere i propri vini in commercio quando sono pronti e con un buono stato evolutivo, quindi vengono vendute (soprattutto per i vini rossi) bottiglie che hanno già un paio d’anni di affinamento. Del Mamertino viene prodotto sia la versione in bianco che in rosso (così come previsto dal disciplinare). Per il Mamertino Bianco, il disciplinare prevede l’uso di Grillo ed Inzolia ai quali è possibile che venga aggiunto il Catarratto (di qualsiasi tipo – lucido, extra lucido). Il Mamertino D. O. P. prodotto da Tenuta Gatti è il Catalina, il millesimo degustato è il 2021 e viene ottenuto con Inzolia e Grillo. I sentori che emana dal calice sono di erba bagnata e falciata, con un arricchimento di nota agrumata. Fresco all’assaggio con una nota conclusiva sapida. Buona persistenza. I suoi 14% vol. vengono amalgamati egregiamente da un bilanciamento con le componenti dure in maniera veramente eccezionale. Per il Mamertino Rosso, sono previsti dal disciplinare l’uso di Nero d’Avola e di Nocera e nel caso l’uso di altri vitigni a bacca rossa idonei della regione Sicilia. Cvrpanè è il nome del Mamertino Rosso D. O. P. prodotto da Tenuta Gatti, l’annata degustata è la 2011 e viene ottenuto da Nero d’Avola e Nocera. Gli anni gli donano complessità di aromi e profumi, con note di tabacco, amarena, fruttato, sentori di cannella. La beva è fluida e piacevole con una freschezza che lo rende per nulla stancante. Buona sia la progressione che la persistenza.

L’azienda non si ferma a produrre solo i vini prettamente territoriali, ma grazie alle vigne di Pinot Noir, Cabernet Sauvignon e Merlot, vengono prodotti vini con accoppiamenti che in un primo tempo possono sembrare estrosi, ma che successivamente hanno un loro perché. Uno di questi è il 44 Gatti, blend di Pinot Noir e Nocera, che mette insieme due vitigni con alcune caratteristiche simili. Pinot Noir e Nocera hanno entrambi la peculiarità di avere una buccia pruinosa, una buona acidità, il che ha dato la possibilità di ottenere un vino con elementi distintivi unici, con due vitigni che hanno caratteristiche similari e che allo stesso tempo si completano a vicenda. Il 44 Gatti I. G. P. Terre Siciliane 2017 è composto dal 60% Pinot Noir e per il 40% Nocera si presenta con un bouquet ricco e complesso, sentori di goudron, cuoio, note balsamiche e di liquirizia. Buona la corrispondenza gusto – olfattiva, con una buona freschezza ed una buona persistenza. La progressione è notevole. Da un blend composto fra vitigno internazionale e vitigno autoctono, si passa ad un internazionale con Cabernet Sauvignon e Pinot Noir. Oltre è un I. G. P. Terre Siciliane composto da 95% Cabernet Sauvignon e 5% Pinot Noir, il millesimo assaggiato è il 2016. Dal calice si sentono le note inequivocabili del Cabernet Sauvignon, che si percepiscono anche durante la beva. La nota di peperone arrostito viene arricchita dalle note terziarie di cuoio e di sottobosco. Lungo al sorso, con una trama tannica ben definita e tannini lunghi e morbidi.

Infine si chiude con un “bordolese” che non ha paura di affrontare il tempo, tanto è vero che è stato degustato il millesimo 2008 del Franco I. G. P. Terre Siciliane blend di Merlot (55%) e Cabernet Sauvignon (45%). Un vino che è un’implosione ed una ricchezza di profumi, con sentori di tabacco, cuoio, humus, nota balsamica, peperone. Tannini morbidi e freschezza equilibrata. Sorso pieno, appagante e ricco in cui fa sentire in tutto la sua struttura. Lungo al sorso, con una progressione che ritorna e che gli dona quel tocco in più. In tutti i vini c’è una precisa connotazione alla famiglia, in cui Nicolas Gatti Russo ha voluto “dedicare” ogni vino ai vari membri ad iniziare con il Catalina che è il nome della nipote, per passare al 44 Gatti dedicato al primogenito di Nicolas Gatti Russo, Guglielmo Edoardo quando ha fatto i suoi quarantaquattro anni ed allo stesso tempo si presta bene all’interpretazione della canzone…, fino ad arrivare al Franco che è il nome del secondogenito di Nicolas. Fanno eccezione il Sicè ed il Cvrpanè. Per il primo che è stato una sorta di scommessa e di sfida per trovare il giusto equilibrio ed il dovuto connubio, una volta raggiunto lo scopo è stato spontaneo dire “ci siamo”, il che equivale a dire Si, c’è, quindi Sicè. Il Mamertino Cvrpanè, è stato chiamato con il nome della contrada, poiché la rappresenta in pieno, con la sua ricchezza, la sua calma, la sua maestosità.

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