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Taurmè il bello ed il buono del bere e del mangiare

Cibo e vino è un connubio indissolubile ed unico. Basti pensare che ogni vino prodotto in una regione ed in precise località, si adatta e accompagna le pietanze tipiche dei luoghi. Sulla base di questo, l’azienda siciliana TAURMÈ nata nel 2017, si occupa di distribuzione di prodotti tipici siciliani per l’enogastronomia. Diverse le cantine che sono in distribuzione, oltre ai prodotti alimentari che vanno dalle confetture, pasta, frutta secca ed altre specialità, senza dimenticare l’alimento ed il condimento principe della cucina mediterranea, ovvero l’olio d’oliva. Allo stesso tempo al fine di far conoscere meglio i prodotti che distribuisce TAURMÈ è stata pensata una vera e propria giornata, il TAURMÈ DAY, che ha preso inizio nel 2023 e che quest’anno è arrivata alla seconda edizione. Quale migliore occasione per amalgamare e far conoscere i vari prodotti che vengono distribuiti dall’azienda in una sola giornata, proponendo presso il Palazzo dei Congressi a Taormina l’assaggio dei vini che vengono distribuiti e facendo conoscere i prodotti alimentari sotto la veste dello show cooking e dei banchi d’assaggio di diversi chef, in piatti sfiziosi ed allo stesso tempo complessi che hanno utilizzato materie prime che vengono per l’appunto distribuiti dalla TAURMÈ.

Vini bianchi

Il tutto ha dato spazio alla fantasia ed all’estro dei partecipanti nel poter abbinare pietanze e vini nell’arco della giornata, rendendo il tutto particolarmente interessante ed allo stesso tempo piacevole. Diverse le cantine che erano presenti di cui è stato possibile degustare i vini prodotti e sono stati presi come riferimento quelli che sono stati ritenuti come più rappresentativi e più interessanti delle aziende. Della cantina Dilegami è stato degustato lo Zafaràna Insolia I. G. P. Terre Siciliane annata 2022, vino dal bouquet delicato e con profumi nitidi, si percepisce in maniera lieve la mandorla, accenni di erba tagliata. Buona freschezza, lungo al sorso. Una produzione di 6000 bottiglie può far capire come si tratti di un vino più “artigianale”, che non di grande distribuzione, ma che allo stesso tempo senza costi eccessivi riesce a dare una buona impressione. Ottimo per abbinare con antipasti e perché no con la pizza di cui è stato possibile assaggiare durante la giornata. Da un bianco ad un altro bianco, dalla zona del trapanese a quella del catanese, per essere più precisi Castiglione di Sicilia, dove l’azienda Licciardello ha le vigne e che produce il vino Bianco del Patrimonio millesimo 2022, un I. G. T. Terre Siciliane ottenuto da Carricante 50%, Grecanico 40% e Catarratto 10%. Percentuali dei vari vitigni che differiscono a seconda dell’annata. Si presenta con una nota floreale e di erba secca, per poi tornare al floreale. Tutto questo gli dona un bouquet delicato, sottile ed elegante. Sorso ricco e con una buona freschezza che gli conferisce lunghezza. Vino che trova un buon abbinamento con pietanze a base di pesce. Dai vini bianchi si passa allo spumante, un Metodo Classico della Cantina Modica di San Giovanni, spumante ottenuto da Nero d’Avola. Il corredo aromatico del Satis faction è di pan di Spagna, frutta candita che si percepisce in maniera delicata, erba secca. Ha un sorso pieno e verticale, con una freschezza che lo rende piacevole e per nulla stancante. Buona persistenza. Questo spumante ha trovato l’abbinamento ideale con le crispelle fatte dalla Crispelleria A. Cordai, soprattutto con la crispella classica con acciuga e formaggio.

Vini orange

Capitolo a parte meritano i macerati, vini non sempre facili da capire e da interpretare, ma fortunatamente ci sono delle eccezioni. Di Santa Tresa azienda che ha i suoi vigneti nel vittoriese, Insieme 2022 I. G. P. Terre Siciliane un Orange Wine ottenuto da uve Insolia 80% e Moscato d’Alessandria (Zibibbo) 20%. I due vitigni vengono vinificati separatamente e poi assemblati. La macerazione dura dalle due, alle sei settimane. Il risultato è un vino molto accattivante e piacevole, nonché duttile. Il Moscato d’Alessandria fa sentire le sue caratteristiche con profumi floreali, per poi virare alla scorza d’arancia e di frutta sultanina, che allo stesso tempo viene arricchita da una leggera nota di mandorla (dovuta all’Insolia). Rotondo all’assaggio e con una buona verticalità dovuta alla freschezza che ha. Altro Orange Wine che riesce ad avere una bella beva ed una facilità nell’essere degustato, pur conservando una sua complessità è Versante Sud Macerato millesimo 2021 I. G. T. Terre Siciliane dell’azienda Serafica che si trova nel versante sud dell’Etna, a Nicolosi. Annata diversa, suoli differenti, altitudini di montagna (e non di pianura come l’orange wine precedente), clima e vitigni che differiscono in maniera inequivocabile, danno un Orange Wine con caratteristiche e peculiarità che per quanto detto fino ad ora si differenzia rispetto all’Insieme. Versante Sud Macerato fa un mese di macerazione per uve autoctone etnee a bacca bianca. Nota fumé, scorza d’arancia, lieve accenno di erba tagliata. Verticale al sorso ma allo stesso tempo ha una buona rotondità. Per entrambi i vini il piatto che ha trovato il connubio ideale è stato il trancio di tonno in agrodolce con mandorle e cipolla. I vini hanno saputo accompagnare (ognuno con le proprie caratteristiche) la pietanza ed allo stesso tempo con la loro freschezza hanno pulito la bocca dall’untuosità, per poi richiamare la nota agrodolce e intersecarsi bene con il piatto.

Vini rossi

Per i vini rossi c’è stata la possibilità di passare dai vitigni internazionali a quelli locali, avendo sempre una precisa peculiarità e personalità. Iniziando con un Pinot Nero etneo, il Tiurema 2021 I. G. T. Terre Siciliane dell’azienda Enò – Trio che ha sede a Randazzo (CT), ma che ha i vigneti in tre territori comunali diversi, Bronte, Maletto e Randazzo. In entrambi i territori la cosa che contraddistingue le vigne sono le altitudini, la quota è sempre di montagna (si va dai seicentocinquanta ai millecento metri di altezza). Dal calice emergono sentori di frutti di bosco, humus, resina di pino. Al sorso fa capire che è un Pinot Nero con una bella freschezza che lo rende agile e scattante, ma allo stesso tempo di personalità. Tannini fini e buona progressione. Quantitativi prodotti annualmente di circa 3000 bottiglie, fanno capire come si tratti per certi versi di una produzione di nicchia. Un vitigno che è un vero punto di riferimento (a livello enologico) della zona del messinese è il Nocera. Ultimamente sono diverse le cantine che lo stanno vinificando in purezza e che sta dando dei vini di grande espressività e di buona identità. Gaglio vignaioli produce un Nocera I. G. T Terre Siciliane in purezza, il millesimo degustato è il 2017. I vigneti sono situati nel versante tirrenico ad Oliveri (ME). Il Nocera di Gaglio è un vino di grande personalità, con una buona complessità e fluidità di beva allo stesso tempo. Sorso agile e scattante (nonostante i 14,5% vol.) grazie alla freschezza. Sentori di frutta a bacca rossa e di frutta secca, con un finale che ricorda l’erbaceo. Rimanendo sempre nella zona del messinese, nella D. O. C. che si affaccia su due mari, il Tirreno e lo Jonio, pur essendo per estensioni una delle più piccole, è la D. O. C. Faro, dove entrano in gioco da disciplinare almeno tre vitigni, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Nocera, poi il disciplinare prevede l’utilizzo di Nero d’Avola, Sangiovese e Gaglioppo. Vigneti Verzera punta sulle quattro “N”, ovvero Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Nocera e Nero d’Avola. Il Gypsos 2021 Faro D. O. C. è un vino con un bouquet molto complesso, con note di erba, frutta secca che poi virano su scorza d’arancia e nota balsamica. Al sorso è di grande bevibilità, con una freschezza piacevole che gli dona una beva fluida e dinamica.

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