È facile usare belle parole ed essere politicamente corretti davanti alla “disabilità” che si affranca da storici retaggi ed esce allo scoperto presentandosi in tutta la sua normalità. I ragazzi dell’associazione sportiva SporT21, dal nome della Trisonomia 21 che in termini tecnici indica la sindrome di Down, dimostrano a tutti che questo non è un marchio ma solo una diversa abilità che paradossalmente elimina le barriere mentali che limitano noi normodotati, affrancando loro da ciò che noi riteniamo, nel nostro pensiero razionale, condizionante.
L’esperienza di questi undici Mastri birrai nasce dalla sinergia tra l’Associazione SporT21 Sicilia di Palermo, l’AIPD di Termini Imerese e il birrificio Bruno Ribadi, che prende il nome da un altro personaggio ritenuto strano dai più, ma geniale per chi ha saputo comprenderlo.
E’ una birra nata per gioco, quando il solo sport non bastava più a riempire le giornate dei nostri protagonisti e Giampiero Gliubizzi giornalista, fondatore dell’associazione SporT21 e papà di Francesco, uno dei nei mastri birrai, decide di partecipare ad un bando regionale che permettesse loro di avviarsi al lavoro con la promozione dei prodotti siciliani. Il progetto è bello, stuzzica anche la curiosità dei meno sensibili e gli amici sono pronti ad intervenire in cordata per dar man forte a quest’idea che presto si converte in produzione di birra siciliana. Nasce così, nel 2021, il progetto “Sosteniamoci insieme” che, come dice Giuseppe Biundo, fondatore del birrificio Ribadi insieme al fratello Vito: “doveva essere un semplice percorso formativo in azienda, ma i ragazzi si innamorano di questo lavoro e noi di loro, perché riuscivano ad entusiasmarsi di qualunque fase, motivando anche i nostri dipendenti che reputavano di svolgere un’attività di routine ed invece si sono resi conto che per altri, anche mettere l’etichetta nel verso giusto, era un successo”.
I ragazzi frequentano quasi un anno di corso tra preparazione in aula e attività pratica nei laboratori del birrificio Bruno Ribadi di Terrasini dove imparano e producono: nasce così la Birra T21 a bassa gradazione alcolica consumabile da tutti e in due versioni, la bianca senza glutine e l’ambrata. Due birre estive e piacevoli da sorseggiare dal gusto leggero e dall’aroma deciso. Ma visto il successo e il suo perfetto sposalizio con molti piatti, i mastri birrai stanno già lavorando ad una rossa, più strong. Al momento sono stati prodotti circa quattro mila litri di birra tra le due versioni, proposte in più serate promozionali nei locali dell’hinterland palermitano, ma l’obiettivo finale è l’apertura di un Pub inclusivo, gestito dai T21.
Le serate di presentazione della Birra T21 sono state diverse: al Solart Village di Capaci, al Melò Burger Lab, alla Pizzeria Don Carmelo, La Braciera in Villa di Palermo e altre tappe sono ancora in calendario: il 28 agosto Giardino della Kolymbethra ad Agrigento, il 9 settembre Stand Florio di Palermo per il Beerfest T21 e il 22 e 23 settembre al Palacongressi di Rimini per Expoaid.
Adesso, i “fantastici undici”, puntano al secondo step del loro percorso, il progetto “Beer Up”, per diventare Maestri birrai e coinvolgere altri ragazzi e associazioni in questo nuovo progetto di vita e di lavoro perché, come dice Giampiero Gliubizzi “laddove si continua a tenere protetta la diversa abilità, tra quattro mura, al riparo da ogni parola o evento che si teme possa urtarne la sensibilità, da genitori accudenti quali siamo, questi birrai dimostrano che la semplicità non conosce limiti, vanno oltre il pregiudizio dell’incognito e sorridono alla vita. Senza barriere, né fisiche né emotive, perché conoscono solo bellezza e la vedono ovunque”.
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