In un mondo in cui l’inclusione sociale è sempre più importante, un gruppo di 11 giovani ragazzi affetti da sindrome di Down, sotto la guida di Giampiero Gliubizzi dell’associazione dilettantistica SporT21 Sicilia di Palermo, ha deciso di dimostrare al mondo che le loro capacità e la loro determinazione sono pari a quelle di chiunque altro.
Un modello da seguire per garantire a tutti l’opportunità di esprimere il proprio potenziale e di vivere una vita piena e soddisfacente. E lo hanno fatto con la produzione di due nuove birre artigianali T21, senza glutine, una bianca e un’ambrata, dall’anima commerciale, per dimostrare al mondo che la disabilità non deve rappresentare un limite, ma può essere un trampolino di lancio per realizzare grandi cose.
Avviato nel 2021 e concluso nell’ottobre del 2022, grazie a un bando finanziato dall’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro della Regione Siciliana, nella sua prima fase, il progetto “Sosteniamoci Insieme” promosso dall’associazione dilettantistica SporT21 Sicilia, che ha coinvolto 11 ragazzi affetti da Sindrome di Down, mirava ad ampliare la conoscenza dei cibi siciliani e la loro trasformazione in un prodotto finito. Non farine, non pane, ma l’intuizione di utilizzare i cereali per la produzione di birra artigianale.
Per portare avanti l’idea progettuale, quindi, la necessità di affidarsi ad esperti del settore. E l’azienda Bruno Ribadi, grazie allo spirito imprenditoriale e sociale di Vito Biundo, mastro birraio, e di Giuseppe Biundo, CEO dell’azienda, è stata tra i birrifici che hanno abbracciato il progetto e capito le potenzialità della missione portata avanti dall’associazione SporT21 Sicilia. Quindi la produzione e il confezionamento della birra artigianale T21, che prende il nome dalla trisomia 21, la sindrome di Down di cui i ragazzi sono affetti, in tre diverse tipologie di birra, 150 bottiglie ciascuna, che racchiudono i sogni e le speranze di questi ragazzi per un futuro di successo nel mondo del lavoro. Questo progetto dimostra che con il giusto supporto e l’opportunità, ogni persona può sviluppare le proprie competenze e raggiungere i propri obiettivi, indipendentemente dalle loro capacità.
Oggi, il progetto va avanti e ha un’anima commerciale. Infatti, il 20 marzo 2023 è stata avviata la nuova produzione di T21, senza glutine, a bassa gradazione alcolica, nelle tipologie bianca (4,5% – 2500 litri) e ambrata (5,5% – 1500 litri), frutto di un’esigenza nata proprio dai ragazzi. Le due nuove tipologie di birra saranno commercializzate nei prossimi mesi a livello nazionale dai distributori del gruppo Bruno Ribadi, i cui proventi saranno devoluti all’associazione SporT21 Sicilia.
“Molti ragazzi che fanno parte della nostra associazione sono celiaci, patologia comune nelle persone affette da Sindrome di Down, nonostante oggi sia largamente diffusa tra la popolazione. L’idea delle due tipologie di birra artigianale senza glutine, bianca e ambrata, pensate proprio per il periodo estivo, è venuta dai ragazzi, molti dei quali sono celiaci, seguendo sempre le indicazioni dei mastri birrai” racconta Giampiero Gliubizzi.
L’inclusione sociale non solo garantisce un senso di appartenenza ad un gruppo, ma offre anche l’opportunità di sviluppare capacità, competenze ma soprattutto relazioni sociali. La birra T21 ha suscitato grande interesse a livello nazionale, con la partecipazione dei ragazzi ai programmi di Rai3 “Il posto giusto”, settimanale condotto da Giampiero Marrazzo dedicato al mondo del lavoro, e “O anche no”, programma dedicato all’inclusione e al mondo dei giovani disabili per raccontare le loro aspettative e i loro sogni. Non solo un’occasione di crescita personale per ogni ragazzo, ma anche un importante riconoscimento del lavoro di gruppo, quale attività sociale e professionale.
Ancora oggi, la sindrome di Down è spesso oggetto di pregiudizi e di discriminazione, sia da parte di adulti che di coetanei. Ciò può portare a un senso di isolamento e di esclusione per i ragazzi con
questa condizione. Ecco perché è fondamentale promuovere l’inclusione sociale a tutti i livelli: nella famiglia, nella comunità, ma anche nel mondo del lavoro.
Tra i progetti futuri, “BeerApp da Mastri a Maestri”, il cui obiettivo primario sarà il trasferimento delle competenze, anche ai fini lavorativi, dai ragazzi che hanno già partecipato alla produzione della birra T21 ad altri giovani affetti da disabilità e che fanno parte dell’Associazione Italiana Persone Down di Messina, Alcamo, Siracusa, Messina, Termini Imerese.
“Da progetto formativo, T21 è diventato un progetto di vita. L’obiettivo primario per i nostri ragazzi è quello di raggiungere, attraverso l’inserimento lavorativo, una maggiore adultità fino al traguardo definitivo di stare soli ed essere indipendenti, sia dal nucleo familiare sia a livello economico. Un processo che guarda al futuro anche quando noi genitori non ci saremo più, garantendo loro la possibilità di condurre una vita sicuramente migliore di quella che potrebbero trovare in una struttura dedicata a chi soffre di queste patologie” conclude Giampiero Gliubizzi.
La realizzazione della birra è stata anche l’occasione per adottare un approccio collaborativo e partecipativo con altre associazioni del territorio locale e nazionale che condividono lo stesso obiettivo, ovvero l’inserimento lavorativo dei ragazzi adulti. Ne è un esempio il rapporto d’amicizia che lega l’Associazione SporT21 Sicilia alla Cooperativa Sociale Etnos di Caltanissetta, promotrice del progetto “N’Arancina Speciale”, che vede protagoniste persone con disabilità ed ex minori stranieri non accompagnati, coinvolte in un percorso inclusivo-lavorativo di realizzazione e di vendita di arancine, prodotte con ingredienti tipici del territorio.
Non a caso, il prossimo 22 luglio, presso il parco della Kolymbethra di Agrigento, le due realtà saranno protagoniste di una serata dedicata al gusto i cui ingredienti principali saranno proprio le arancine e la birra. Per l’occasione, sarà presentato anche il film-documentario “Le Ricette dello Chef Antonio per La Rivoluzione”, diretto da Trevor Graham con Antonio De Benedetto e Mirko Piras, che affronta il tema degli spetti sociali di inclusione di partecipazione e coinvolgimento emotivo per i ragazzi nel percorso di inserimento lavorativo. L’obiettivo di Antonio De Benedetto, chef e fondatore dell’Albergo Etico di Asti, realtà con cui collabora l’associazione SporT21 Sicilia, è quello di cambiare il mondo attraverso il cibo. Per raggiungere questo scopo, ha creato un ristorante dove quasi tutto lo staff è costituito da persone disabili che seguono attività formative e percorsi di inserimento nel mondo della ristorazione. Il film, infatti, ripercorre tutte le ricette dello chef preparate insieme ai ragazzi disabili. Una serata diversa al fine di sensibilizzare ancora di più le persone e la società in cui viviamo alle potenzialità che hanno questi ragazzi se si segue il percorso di formazione.
L’inclusione sociale e lavorativa è un diritto che spetta a tutti, compresi i ragazzi affetti da sindrome di Down, missione che l’Associazione SporT21 Sicilia ne rappresenta in pieno tutti i valori. Parlarne e raccontare significa garantire a questi ragazzi una vita piena e soddisfacente, ma significa anche arricchire la nostra comunità con le esperienze che ogni persona può offrire.





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