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Stretto DiVino – Edizione Natale: protagoniste 14 cantine messinesi

Stretto DiVino panoramica assaggi

“Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi”. La famosa citazione di Charles Baudelaire è di quelle che ti temprano e che si possono sfoderare, ad esempio, quando sei dinanzi alla bellezza di 14 cantine in un colpo solo, da conoscere o approfondire in una full immersion di 3 giorni a Messina. Dal 17 al 19 dicembre scorsi, infatti, queste aziende hanno incorniciato la manifestazione “Stretto DiVino – Christmas Edition”, versione dunque natalizia, dopo il successo di quella estiva, con un’escalation di adesioni, con migliaia di presenze e sold out l’ultimo giorno. A volere fortemente l’evento, Confesercenti Messina con a capo Alberto Palella, e Messenion Pro Loco, finanziato dal Poc Metro all’interno del Cartellone dell’Amministrazione Comunale “Natale della Rinascita”. Va sottolineato che Messina è l’unica città a detenere tre DOC: Faro, Mamertino e Malvasia. La caratura dell’evento è stata servire l’opportunità anche ai piccoli produttori di vino di sfruttare la location del Monte di Pietà come una vetrina e confrontarsi con il pubblico che non sempre è informato su tutte le realtà vitivinicole del proprio comprensorio e, invece, tende sempre di più ad avvicinarsi al mondo del vino e del cibo. Ma ci sono state anche diverse fasi dedicate agli esperti con tre masterclass quotidiane (tra pomeriggio e sera) nel rispetto delle misure anti – Covid, seguite da Onav Sezione di Messina e Scuola Europea Sommelier Messina. Molto apprezzata quella che ha abbinato vini e formaggi locali DOP. Numeri notevoli sintetizzano un bilancio di successo, che ha richiamato non solo residenti ma anche gli esercenti della ristorazione, che hanno vagliato le etichette coinvolte per includerle nei loro menù. Per gli angoli dell’assaggio vini, stappate oltre 200 bottiglie. L’allestimento delle degustazioni si deve alla versatilità di Assopanificatori e Pasticceri e Azienda Agricola Isgrò, in particolare con i due ambasciatori del Gusto Francesco Arena e Lillo Freni.       

Da Sx Natale Laganà, Francesco Arena, Antonino Cacciola, Alberto Palella, Marcella Ruggeri, Antonino Bonfiglio e Davide Fragale.

La vendita del vino, insieme ad altri prodotti realizzati dalle cantine, è stata la migliore risposta dell’utenza. Ma alcuni imprenditori hanno scelto di dirottare i clienti nei circuiti canonici delle enoteche o nelle relative aziende. 

Palella si è dichiarato soddisfatto e pensa a potenziare l’entusiasmo che ha già suscitato l’evento “anche in chiave turistica per l’indotto economico che genera”. Sicuramente, c’è la “voglia di continuare, insieme agli operatori di settore, questo percorso che punta a dare lustro al settore e all’intero territorio messinese”. 

Marcella Ruggeri con Antonino Bonfiglio
Marcella Ruggeri con Antonino Bonfiglio

Andando nel cuore dei patrimoni vitivinicoli, che costano sudore e tenacia agli imprenditori, partiamo da chi produce il Faro DOC. “Cantine Bonfiglio”, situate a Briga Superiore in due ettari di filari, rappresentate dall’amministratore unico Antonino Bonfiglio e nate dal progetto del padre Biagio nel 2007, sono valorizzate in questa sede dal vino “Beatrice” (omaggio alla moglie di Biagio) e dal “Kalonerò”. Hanno in programma una sorpresa “in bianco” per il 2022. 

Marcella Ruggeri con Francesco Reitano
Marcella Ruggeri con Francesco Reitano

“Tenuta Rasocolmo” ovvero Azienda Agricola Giostra Reitano, nata nel 2003 con circa 10 ettari di terreno, è stata lieta di portare il suo DOC Faro 2015, le bollicine con “36” e “Hismael”, che è un Inzolia Igp 2019, insieme all’Idromiele servito con una chicca – il panettone all’idromiele di Lillo Freni; e poi due oli: del tipo extravergine da Ogliarola messinese e l’altra cultivar da ulivo cipressino fino alle conserve di finocchietto selvatico, confettura di gelsi bianchi e marmellata di vino sempre di Tenuta Rasocolmo. Reitano ci rivela di essere molto contento di “Hismael” che “è un esperimento di due anni fa costruito sul Metodo Charmat, da un anno in commercio e sta andando molto bene”, una sorta di bianco mosso. C’è l’idea di uscire con un nuovo DOC Faro nel 2022, un nuovo imbottigliamento e invecchiato in acciaio. “Portarlo al Vinitaly tramite Confesercenti sarebbe bello” – dice Reitano. 

Cambria Vini è una garanzia del territorio di Furnari, dove il titolare Nino Cambria produce dal 2005 il “Mastronicola”, Nocera in purezza. Dodicimila bottiglie l’anno. Parliamo di un’azienda storica che risale al 1864 e che batte da secoli sul Nocera, questo vitigno particolare e spettacolare. Il territorio qui è vocato, per cui l’imprenditore ringrazia ogni giorno la possibilità di produrre sapori morbidi e peculiari e una gradazione alta che non si sente. Mastronicola 2014 e 2015 hanno vinto Quattro Viti e Cupido rispettivamente negli anni 2012 e 2022. Per lo “Stretto DiVino”, Cambria ha proposto le sei etichette a Nocera, altri due (Nero d’Avola e Grillo) e Chardonnay e Syrah. Per la prima volta, una Riserva sarà presentata il prossimo aprile, qualcosa di nicchia con Nocera all’interno. Lo Spumante Rosé Brut “Fin che venga” è da consigliare per il suo Metodo Classico, sempre di Nocera e due anni d’invecchiamento.

Marcella Ruggeri con Azienda Due Pini
Marcella Ruggeri con Azienda Due Pini

L’Azienda Due Pini altra partecipante d’eccellenza, nonché Azienda Agricola Ciccolo, si avvale di un Faro DOC battezzato “Due Pini” ed è condotta dal medico chirurgo Antonio Ciccolo e dai suoi due figli Fabrizio e Francesco. La proprietà sorge sulle colline del Villaggio SS Annunziata con alle spalle i Monti Peloritani e con lo Stretto frontale. La valle protetta dai venti consente di mantenere un impianto di tradizione e innovativo.         

Tenuta Enza La Fauci, a Mezzana sul Mar Tirreno, con la titolare omonima, intraprende la sua avventura vinicola nel 2004 e, in questa manifestazione, porta il suo Faro DOC “Terra di vento”, che viene coltivato in un terreno argilloso e calcareo con mica dorata molto caratterizzante. Forti note di freschezza e balsamicità del Nocera e profumo accattivante.  

Rosalia e Santi Gatto con Marcella Ruggeri
Rosalia e Santi Gatto con Marcella Ruggeri

Tenuta Gatto di Santi Gatto viene alla luce nel 2017 e partecipa a “Stretto DiVino” con il “Faro DOC Chiano Conti”. Questo appezzamento di terra parte dall’Azienda Agricola Gatto, che era stata avviata nel 2007 dal Matteo Gatto (padre di Santi) insieme al giovane. Il vecchio vigneto era stato espiantato e sostituito con uno moderno, qualificato dalle varietà autoctone della DOC Faro. Nel 2019, si dà inizio alla produzione del bianco Ardalìa, un IGT prodotto dalla vinificazione in bianco del Nerello Mascalese. Santi è impegnato in questa impresa con la sorella Rosalia. 

Marcella Ruggeri con Ist. Cuppar
Marcella Ruggeri con Ist. Cuppari

Istituto Tecnico Agrario “Pietro Cuppari”, sito a San Placido di Calonerò, sfoggia la sua unica etichetta “San Placido Faro Doc” che è stato creato dalle attente mani di dirigenza, docenti e alunni.

Marcella Ruggeri con Lepardo
Marcella Ruggeri con Lepardo

Azienda Agricola Lepardo, di Antonio Lepardo, sita a Santo Stefano Medio, sulla riviera jonica messinese, produce un ottimo Faro Doc in un terreno da 0,2 ettari. Il titolare è un viticoltore di quarta generazione e punta parecchio sulla sua etichetta “Piano Sole Faro Doc”, derivata da uve vinificate in Contrada Piano Quadresimo.

Passiamo allo straordinario “Mamertino”, tipico del versante tirrenico di Messina che propende su Milazzo.

Marcella Ruggeri con Cantina Bongiovanni
Marcella Ruggeri con Cantina Bongiovanni

“Cantina Bongiovanni” di Giuseppe Bongiovanni si mostra una delle più rappresentative nel campo del Mamertino Rosso, tant’è che l’azienda incassa il riconoscimento del marchio di Denominazione di Origine Controllata nel 2012 per questo vino che viene prodotto e vinificato nei vigneti di San Pier Niceto. Interessante anche il rosato.    

Marcella con Santi Vasari
Marcella con Santi Vasari

L’Azienda Agricola Vasari si tramanda di generazione in generazione la produzione del “Mamertino Rosso” a Pace del Mela che appartiene alla zona ideale di coltivazione di queste uve. I fratelli Santi e Michele raccolgono i consigli e i metodi degli antenati per sviluppare una Agricoltura biologica con tecniche nuove. Si sono impreziositi anche con il Rosato Bio e il Bianco Bio con uve Grillo, Inzolia e Cataratto.     

Gaglio Vignaioli dal 1910 è il brand di Flora Mondello che, insieme alla madre Maria Teresa Gaglio, possiede la società “La Flora”, a cui afferiscono i vigneti di Oliveri (Patti) e le varie etichette. La storia sboccia dal nonno Francesco che impianta, in questi luoghi negli anni Settanta, un nuovo vigneto che sarà la produzione di punta del Mamertino Doc. Questa oggi si traduce per l’esattezza con “Don Tindaro Mamertino Rosso”.           

La tenuta Principi di Mola nasce dall’Azienda Agricola Salvo Alessandro e si trova nel territorio di Rodì Milici. Si è ritagliata il suo posticino d’onore nel mondo delle aziende private che producono vino con il Mamertino DOC che è sia rosso sia bianco.            

Per finire con la Malvasia, dove il Consorzio Malvasia delle Lipari è nato per tutelare questa piccola ricchezza a certificazione DOC che si profila come una coltivazione eroica. Per le Cantine Colosi, la “Nurah” si attesta 3° nella classifica rivolta alle Migliori Espressioni di Malvasia delle Lipari della guida “I Vini d’Italia dell’Espresso”.

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  • Giuseppe Bongiovanni
    25/12/2021 alle 16:15

    Bella iniziativa volta a valorizzare le DOC del nostro territorio. Molto gradita la presenza degli imprenditori del settore vinicolo.

    Speriamo che sia il primo di una lunga serie, così che sempre più gente possa appassionarsi al mondo delle DOC del Tirreno.

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