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Storie da Teruar: Sicilia “cupido” Per Kalma

Waiata con il fidanzato Nikolas

Teruar è un piccolo scrigno di meraviglie, dove storie, racconti e territori si intrecciano tra loro sino a disegnare un quadro armonico di una cultura che vuole descrivere una filosofia che unisce non solo i vini ma chi li produce.

Volti e storie che si intessono in un unico racconto come le radici della vite che nel terreno si allargano sino a sfiorarsi.

In questa due giorni a Scicli saranno presenti tanti vignaioli ognuno dei quali porta con sé vini e storie da raccontare, regalando una prospettiva diversa delle tante interpretazioni del territorio o in questo caso del Teruar.

Siamo in Sicilia, nel paese di Chiaramonte Gulfi, dove una giovane coppia ha deciso di piantare le proprie radici e dare vita a un’azienda che parlasse di territorio, natura e buon vino.

Loro sono Nikolas e Waiata, due ragazzi stranieri che in Sicilia si sono conosciuti e innamorati, prima della nostra Isola e dopo tra loro dando vita a una storia di vino e rispetto per la terra racchiusa nel nome della loro azienda Kalma

Nikolas, tedesco dalla Foresta Nera, ha studiato enologia e viticoltura presso l’Università di Geisenheim in Germania per poi perfezionare gli studi a Udine in Italia. Durante gli anni di studio ha avuto l’opportunità di lavorare in varie cantine in Germania, in Sud Africa, nel Chianti, e una prima esperienza significativa a Vittoria in Sicilia dove nel 2015 ha lavorato presso l’Azienda Agricola COS. Subito dopo la laurea inizia a lavorare da Terroir al Limit in Spagna e nel 2018, tornato in Sicilia, viene assunto come responsabile della cantina COS.

Waiata, neozelandese, all’età di 13 anni si trasferisce in Francia, a Montpellier.  Studia danza classica e dopo alcune vendemmie, durante il liceo, per curiosità si avvicina al mondo del vino. Si trasferisce a Londra per continuare la sua carriera nella danza, ma presto si convince che il vino è una passione da seguire. Comincia a lavorare per ROKA come junior somellier e contemporaneamente inizia gli studi conseguendo l’attestato WSET. Sarà a Melbourne in Australia, che comincerà ad appassionarsi al mondo dei vini naturali e lavorare per wine bar e importatori dove sostengono piccoli produttori naturali. Dopo alcuni viaggi in Sud America e Italia si trasferisce a Parigi per l’apertura e la gestione del Carbón a La Marais nel 2017. Nel 2019 decide di approfondire la produzione del vino e viene accettata per uno stage presso l’Azienda Agricola COS dove conoscerà Nikolas.  

Sarà qui che conoscerà Nikolas e insieme scriveranno una storia tutta loro.

«Io e Nikolas ci siamo conosciuti nel 2019 in Sicilia, ci siamo innamorati di questa terra e subito dopo l’amore è sbocciato anche tra noi- ci racconta Waiata – Lavorando insieme in cantina e in vigneto e condividendo la stessa visione della vita, del vino e dell’agricoltura abbiamo iniziato a progettare la nostra idea di azienda e decidiamo così di partire alla ricerca del posto giusto. Dopo tante esperienze in giro per il mondo alla ricerca del posto giusto per la nostra famiglia e il nostro progetto, il richiamo della Sicilia è stato fortissimo.  Così nel 2022 la nostra piccola famiglia ha deciso di fermarsi a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa e dare vita alla nostra cantina».

Quando avete capito di averlo trovato? 

«Eravamo in Francia per la nascita della nostra primogenita, Kaia, qui abbiamo avuto l’opportunità di passare due anni con Domaine Matassa nel nord della Catalunya. Poi una nuova esperienza in Nuova Zelanda per la cantina Kindeli. Insomma vivevamo in giro per il mondo. Questa vita nomade ci ha permesso di scoprire tanti terroir e paesaggi ma ad un tratto ci siamo ritrovati a ripensare ai nostri giorni passati in Sicilia, allo stile di vita, alle persone e al clima. Nel 2022 abbiamo sentito parlare di un vigneto in vendita e ci siamo trasferiti subito qui, a Chiaramonte Gulfi. Adesso coltiviamo 3,8 ettari di vigneto, principalmente Frappato e Nero d’Avola, in una tenuta circondata da agrumi e ulivi e con un vecchio Palmento per la nostra futura cantina».

Come mai avete scelto la Sicilia?

«Da un punto di vista della viticoltura, la Sicilia permette un’agricoltura a basso intervento con il giusto equilibrio di calore, acqua e vento. Il terroir calcareo Ragusano offre l’opportunità di produrre vini eleganti leggeri in alcol ma con un’acidità incisiva. E poi la campagna siciliana offre un luogo pittoresco per crescere i bambini e ha un enorme potenziale per diversificare e creare una fattoria che nutre la famiglia e la comunità».  

Che vini assageremo a Teruar?

«Per la nostra annata di inaugurazione abbiamo prodotto due vini. Una piccola prova di spumante di Nero d’Avola prodotto con il metodo ancestrale che è ancora sur lie. E Lifasi la nostra cuvée principale, un blend di Frappato (80%), Nero d’Avola e Albanello. Fermentazione a grappolo intero di circa 10 giorni in una singola vasca di vetroresina. Per poi essere imbottigliato senza filtrazione e senza aggiunta di SO2».

Goethe descrisse la Sicilia con queste parole: È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.

Dovremmo imparare a vedere la nostra Terra con gli occhi dello straniero e forse imparare ad amarla di più, prendendo esempio da chi qui ha lasciato un pezzo di cuore e ha deciso che questa sarebbe stata casa…

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