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Sicilia en primeur: vino, turismo ed ecologia per ripensare la Sicilia e la sua economia

Assovini Sicilia promuove l’Isola a wine destination di eccellenza.Oltre cento giornalisti nazionali e internazionali accreditati, nove enotour, ottocento vini in degustazione, sessanta aziende vitivinicole, cinque masterclass, hanno chiuso con successo la diciannovesima edizione diSicilia en Primeur, l’eveno itinerante promosso ed organizzato da Assovini Sicilia.

Con il convegno “Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination”  che quest’anno si è svolto nella splendida cornice di Taormina e nel suggestivo scenario naturalistico di Radicepura, ai piedi dell’ Etna, dove in questi giorni è stata inaugurata la Biennale del Paesaggio Mediterraneo, le aziende vitivinicole  dell’ Isola  confermano il ruolo di ambasciatori e  custodi di cultura e territorio, in cui è strategico, sotto il profilo di volano dello sviluppo socio- economico del territorio, l’enoturismo. “Unendo le strategie vincenti di marketing dell’accoglienza adottate in California, con l’unicità, la ricchezza del patrimonio storico, culturale, archeologico della Sicilia e l’autenticità dei luoghi e dei produttori siciliani, la Sicilia – ha dichiarato Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia-  ha tutte le carte in regola per diventare una wine destination di eccellenza, la Sicily Valley del Mediterraneo.L’enoturismo si rivela in Sicilia un fattore economico e strategico grazie alla capacità delle cantine di essere un contenitore culturale ideale dove coniugare arte, storia, natura, cultura gastronomica, territorio, genius loci e all’abilità delle aziende nell’ aver saputo intercettare prontamente questo potenziale sviluppandolo con competenza e professionalità- commenta il numero uno di Assovini Sicilia-Alla centralità del vino come esperienza di degustazione, l’enoturismo delle nostre aziende associate affianca un’offerta diversificata e di qualità, dal semplice tasting alla più complessa esperienza in vigna come concerti, un reading o un percorso artistico tra i vigneti.Con la wine experience si vogliono trasferire le emozioni dalla vigna al vino fino al consumatore finale, attraverso la personale esperienza e storia dei produttori. E lo si vuole fare in una cornice unica: quella del territorio, della cantina, del vino. Una visione olistica dove Il valore culturale che il vino possiede, rappresentato da un mix unico tra prodotto, terroir e persone, affascina ed attrae sempre più e diventa simbolo di eccellenza del Made in Sicily. Assovini Sicilia intende valorizzare l’enoturismo dei nostri associati come strategia per promuovere la diversità e la qualità dei territori siciliani, la loro ricchezza e cultura gastronomica, il patrimonio paesaggistico-culturale”-conclude de la Gatinais.

Infatti secondo il sondaggio che Assovini, l’ associazione che riunisce   100 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni, rivolto agli associati, il 90% delle aziende ha una struttura destinata all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi. Complice di questo successo è anche il ruolo della Next Generation, la nuova generazione della vitivinicoltura siciliana che si sta preparando al ricambio generazionale. Molti dei giovani under 40 si occupano di accoglienza con l’obiettivo di diversificare l’offerta enoturistica trasformandola in wine experience.

Se l’anno scorso si è parlato della crisi climatica, quest’anno il convegno di Sicila en primeur, moderato dal giornalista Nino Amadore, corrispondente di Il Sole 24 Ore,  ha preso spunto dai dati di attualità che vedono  il turismo nell’Isola ritornato ai livelli prepandemici, anche grazie al fenomeno del ‘jet setting’ che indica  l’impatto che la fruizione di prodotti multimediali ha sulla scelta delle destinazioni turistiche. “Non avevo mai visto “The White Lotus”- dice Lorenzo Maraviglia,  General Manager del San Domenico Palace di Taormina a Four Seasons Hotel – e non ne avrei mai potuto immaginare l’effetto che avrebbe avuto sulla Sicilia”. A fargli eco, Roberta Garibaldi, docente presso l’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, che,  nel suo intervento su Trend e Tendenze del Turismo Enogastronomico ha evidenziato l’incidenza che hanno le serie Netflix sulla scelta delle vacanze, di  “una  crescita del 30% della Sicilia come meta d’interesse dei turisti, soprattutto americani. Inoltre la Sicilia, conferma il suo primato come migliore meta enogastronomica per i turisti italiani grazie al fascino esercitato dal food & wine. L’enoturismo è uno dei punti di forza dell’offerta, e nel futuro sarà chiamato ad evolversi ed arricchirsi. Guardando ai desiderata degli italiani che hanno intenzione di compiere un viaggio enogastronomico in Sicilia- continua Roberta Garibaldi- forte è la voglia di vivere gli spazi aperti ed immergersi nella ruralità, primeggiano le degustazioni al tramonto (indicate dal 66%), cene in vigna (60%), vendemmia turistica (46%), wine trekking (42%) passando per il nuovo trend del foraging (46%). La parola chiave è diversificare, ma in base al target, senza dimenticare proposte ad hoc per famiglie con bambini”.   Di tourism wine destination ha parlato il professoreBenedetto Puglisi, co-founder e direttore scientifico Master THEM in Tourism Hospitality & Event Management di BeAcademy.“Le wine destination non rappresentano solo un prodotto turistico ma un modello di sviluppo territoriale sostenibile-commenta Benedetto Puglisi. L’interesse per questo settore è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. La Sicilia in questo contesto ha fatto emergere eccellenze e grandi potenzialità di sviluppo. Le caratteristiche territoriali dell’isola, la varietà di vigneti e cantine ed il suo importante patrimonio turistico, culturale e ambientale sono il mix di elementi alla base di un tourism wine destination di successo”.
Nella diversificazione dell’offerta, oggi l’enoturismo incontra anche le richieste del segmento luxury. “L’evoluzione del turismo anche per noi è quindi sempre più esperienziale- sottolinea
Lorenzo Maraviglia-L’enogastronomia accompagna ogni percorso dell’ospite, i tour in cantina sono tra le esperienze più richieste. I nostri ospiti sono affascinati dalle gestioni familiari ma soprattutto considerano importante che dietro qualsiasi esperienza ci sia un racconto”. Al convegno di Sicilia en primeur a Radicepura, riflettori accesi sulla qualità dell’annata 2022 “che è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, come si può riscontrare dall’eleganza, dalla maturità fenolica e fragranza dei vini prodotti. I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà”- commenta Mattia Filippi, enologo e fondatore di Uva Sapiens. Tutela del ricco e composito patrimonio di biodiversità, la sfida del Consorzio Doc Sicilia, presieduto da Antonio Rallo che ha sottolineato che “la ricchezza dell’ Isola è data da un clima invidiabile ma anche da un territorio che presenta più di 70 varietà autoctone e 42mila ettari di viticoltura sostenibile. Tra i nostri impegni prioritari c’è quello di dedicarci alla conservazione della biodiversità generata dai 3.000 anni di viticoltura.”. Insieme, economia e sostenibilità nel futuro delle aziende di Assovini Sicilia grazie alla Fondazione SOStain Sicilia, nata nel 2020 dalla volontà di Assovini Sicilia e del Consorzio di tutela Vini DOC Sicilia. Il presidente Alberto Tasca ha raccontato i nuovi progetti di ricerca che la Fondazione SOStain Sicilia – che conta ad oggi 39 cantine associate e più di 20 milioni di bottiglie certificate – ha sviluppato sul territorio allo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità nel settore vitivinicolo siciliano”. Al convegno presente Luca Sammartino, assessore regionale all’agricoltura, alla pesca che ha assicurato l’appoggio della Regione per gli obiettivi futuri: “Il settore viticolo è al centro degli investimenti della Regione Sicilia, perché il vino è volano di conoscenza, sapienza ed eccellenza del territorio. La prossima programmazione vede l’ampliamento delle superfici dedicate alle viticulture biologiche. Abbiamo costituito da qualche settimana il tavolo permanente sul settore, per avere un confronto perenne con le aziende. Ci saranno nuovi bandi di investimenti, affinché le cantine possano aumentare il terreno a coltura. Perché l’Italia chiama alcune regioni più di altre alla responsabilità ecologica e noi ci vogliamo fare trovare non solo pronti, ma in testa a guidare la transizione verde”.

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