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Sicilia da gustare 2023, il gusto della qualità, prêt-à-porter. Da sabato 17 giugno in edicola la decima edizione con il quotidiano La Sicilia.

“L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere, perchè vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”. Mi piace particolarmente questa frase di Cesare Pavese perchè sintetizza un atteggiamento che attraversa tutte le età. Anche quella di “Sicilia da gustare”, la guida, bilingue, creata da Carmelo Pagano che è anche l’editore, che festeggia il suo decimo anno. 

Sabato 17 giugno sarà in edicola con il quotidiano La Sicilia con cui da anni si è creato un sodalizio umano e professionale che ha nella comune visione di valorizzare il bello e il buono dell’Isola, la sua mission. Ma cos’ è esattamente Sicilia da gustare? Un album possibile e volutamente “anarchico” dedicato alle eccellenze ed alle tipicità siciliane: ristoranti gourmet, trattorie e pizzerie. Ma anche hospitality e artigiani del gusto. In un mondo pieno di guide, ha cercato in questi due lustri il suo spazio e il suo modo di essere diversa. Oggi come allora, non dà giudizi, votazioni, cappelli e forchette o altro perchè questo lo fanno già con grandi risultati autorevoli guide nazionali e internazionali. Dà informazioni sui posti che i collaboratori e i giornalisti visitano ed in cui si pensa di ritornare perchè si è rimasti particolarmente colpiti dalla cucina, dalle pizze ed anche e perchè no, dall’accoglienza di chi non è soltanto un commensale, ma un amico che si vuol far stare bene a tavola. Può essere una pizzeria, trattoria, ristorante di un hotel o un ristorante stellato, che hanno però un comune denominatore: qualità e il gusto delle proposte gastronomiche. Perchè incontrando chi fa da mangiare s’incontra una civiltà, si incontra l’uomo, l’artista, il contadino. “Oggi viaggiando per la Sicilia e per le sue isole- dice Carmelo Pagano- constatiamo un’offerta gastronomica di grande qualità. Osservo con piacere la riscoperta e la valorizzazione di prodotti delle nostre tradizioni riproposti con orgoglio. Penso al bulgur, (grano spezzato) a cui abbiamo anche dedicato un festival lo scorso novembre a Troina, in provincia di Enna, nel cuore della Sicilia, penso alla riscoperta dei grani antichi grazie ai giovani che hanno deciso di tornare a lavorare la terra con un’ottica diversa dai loro padri, alla varietà dei formaggi, dell’ortofrutta, della carne e del pescato. E così la Sicilia, con il suo ricco patrimonio di biodiversità da valorizzare in cucina, è al centro per la grande capacità che ha avuto in questi anni di  rendere fruibili, a chi la visita, i valori ed i gusti di antiche tradizioni gastronomiche, grazie agli attori principali di questo palcoscenico: pizzaioli, cuochi, pasticceri, agricoltori, pescatori e allevatori”. 

La guida Sicilia da gustare, in circa 300 pagine, ripercorre, tra immagini e parole, le province siciliane dalle grandi città ai piccoli paesi ai borghi alle isole,  offrendo informazioni utili per il viaggiatore, anche straniero, che intende conoscere, a tavola, la nostra terra. Un modo unico di deliziare gli occhi e poi anche il palato e tutti i sensi perchè Sicilia da gustare è soltanto l’incipit di un viaggio da vivere. Una guida tascabile, colorata, della Sicilia del gusto, prêt-à-porter, che senza la pretesa di essere la migliore, ha però scelto di essere con i “migliori”. Con chi ogni giorno lavora nel silenzio, dai produttori ai ristoratori ai pizzaioli, dai pescatori a chi nel quotidiano ha deciso di scommettere su questa terra bella e complicata. Il grazie più sentito è ai nostri partner che in questi dieci anni sono diventati compagni di viaggio, amici, con cui, ciascuno a suo modo e con le proprie professionalità, fa grande la Sicilia. La onora con la gioia e l’allegria di una tavola apparecchiata da condividere con le persone che amiamo.

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