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Sergio Barbagallo di “Etna Roaster” ci racconta la sua missione sostenibile alle pendici del Vulcano

Etna Roaster

 

Sergio Barbagallo, fondatore di “Etna Roaster”, torrefazione a Zafferana Etnea, è ben più di un appassionato di caffè. La sua è una vera e propria sfida: declinare il caffè in modalità sempre diverse, così da goderne a tutte le ore e ottenendo il medesimo apprezzamento. Ovviamente l’ambizione gli fa desiderare di fare tutto quanto il più possibile all’insegna della sostenibilità, tornando a conferire a quel micromondo che è il caffè la sua accezione di caleidoscopio sensoriale capace di aprire riflessioni profonde e meditative, da assaporare sorso dopo sorso.

Nato da una famiglia legata al mondo del caffè, dopo circa dieci anni di lavoro per una grande torrefazione del comprensorio catanese, Sergio Barbagallo nel 2016 decide di confluire le proprie energie in un progetto tutto suo. Nasce così Etna Roaster”, che ama definire microtorrefazione. Piccola forse, ma un vero e proprio universo che in meno di dieci anni ha gettato le basi per rivoluzionare il mondo del caffè ben oltre i confini etnei. Quello di Sergio non è un semplice lavoro ma una continua ricerca professionale e formativa sui prodotti, sulle esigenze dei consumatori di caffè e sui loro gusti. Nello studio di quelli che sono i tratti distintivi di una caffetteria, come tante ne nascono oggi, spinge perché si tratteggi un’identità in ottica artigianale, slegata dai vecchi e viziati canoni. C’è una cosa che a Sergio proprio non va giù: «Che senso ha che esistano caffetterie dove gustare varietà infinite di rosticceria o di dolci e una sola miscela di caffè? Viene a mancare l’essenza stessa di quell’attività così, la sua ragion d’essere». Nella sua torrefazione Sergio non solo commercializza il caffè per i piccoli consumatori, ma anche per le caffetterie e, frutto della sua continua indagine in questo mondo inesauribile, sono delle miscele personalizzate e preparate ad hoc per ciascuna delle attività che si appoggia alla sua “Etna Roaster” e insieme alla sua ideologia, nate proprio sulla base delle caratteristiche dei fruitori.

Riccardo Cocciante si svegliava con “l’odore del caffè nella cucina, la casa tutta piena di mattina”, mentre Fiorella Mannoia “ammazzava il tempo bevendo caffè nero bollente”…anche se primo fra tutti a dedicare una melodia all’oro nero pare essere stato Johann Sebastian Bach che, addirittura nel 1734, scrisse la “Cantata del Caffè”. La “bevanda nera” per eccellenza una volta era un rito, un momento per dar voce ideale ai propri pensieri, uno scambio di chiacchiere tra amici, uno spaccato intimo in famiglia. Oggi è velocità, è “caffè al volo”, fugace a casa come al bar. Per questo Sergio punta al caffè volgendo gli occhi a un’esperienza diversa. Con la torrefazione “Etna Roaster” vuole tornare al passato ma con un occhio al futuro, alla sostenibilità per un prodotto come il caffè che, a pensarci bene, di sostenibile ha davvero ben poco: per lo più nasce da coltivazioni lontane, sottoposte a lavorazioni e trasporti che inquinano il pianeta molto prima di giungere alle nostre belle tazzine, e non bastano cialde compostabili o capsule a basso impatto ambientale. Quelli sono specchietti per le allodole, così come li definisce questo vulcanico torrefattore che auspica si torni al caffè in chicchi da macinare e preparare nella moka.

Oggi un ulteriore aspetto del lavoro di Sergio è quello delle consulenze, non solo legate al mondo delle caffetterie ma anche della ristorazione. Solo da una profonda conoscenza del prodotto si può dar vita ad una nuova creatura dove ognuna delle sue componenti, compreso il caffè nelle sue varie forme e varietà, si esalti vicendevolmente. Questo suo progetto sta già via via toccando varie città siciliane come Palermo, dove a seguire la sua filosofia sono ad esempio Pisco Caffetteria & Bistrot e il Bar Vabres. Non mancano altri preziosi interventi in giro per l’isola come a Caltagirone con la Caffetteria Dolceria Kahvè,il Sine Bar à Vin a San Filippo Del Mela, il Marmelada – Sweet Bistrot a Santa Teresa di Riva, lo Sketch urban art cafè ad Acireale, la Legatoria Prampolini a Catania, il Lùme Boutique Hotel a Siracusa, il Kaffa Street Bar a Frigintini e il Lorefice Fiori Cafè a Ragusa.

Sergio spera che questo nuovo modo di osservare e soprattutto fare le cose dia un maggiore impulso all’imprenditoria del settore. Non stupisce quindi neanche che dalla sua instancabile e frenetica voglia di conoscere e diffondere il caffè a tutte le ore, che perfettamente si addice ad un animo vulcanico come il suo, in questi anni sia riuscito a declinare l’oro nero anche al mondo dei cocktail. Proprio di recente, in occasione della cena evento di Best in Sicily” tenutasi presso la pizzeria Saccharum ad Altavilla Milicia, Sergio ha creato una perfetta miscela tra il mondo della pizza, del caffè e della birra con un cocktail a base di tequila, liquore al luppolo di Bruno Ribadi, partner della serata, con l’aggiunta di caffè Kenya, succo di lime e foglie di basilico: un mix di universi da sorseggiare all’ora dell’aperitivo. Una mission, la sua, orientata verso il ritorno alla massima qualità, scevra dalle mode temporanee ma anzi da ritrovare nella nostra quotidianità.

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