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“Sanpellegrino Table” ad Acireale  alla  pizzeria  Magatama. L’evoluzione della pizza a quattro mani con il maestro della pizza  Giuseppe  Pavone e lo chef Francesco Patti del ristorante  stellato  Coria  di  Catania  per un’experience indimenticabile . 

È il prodotto gastronomico che viene subito abbinato all’Italia, nonché uno fra i più famosi, la pizza. Un piatto unico, che è in grado di soddisfare e di mettere d’accordo un po’ tutti. Dall’essere un piatto versatile, a quello di essere “veloce” ed allo stesso tempo completo, sono tutte qualità che rendono la pizza un prodotto gastronomico fra i più preferiti. Se non è la pietanza più amata al mondo, si colloca in zona podio, al punto tale da ottenere il marchio S. T. G. (Specialità Territoriale Garantita) nel 2004. Varie le declinazioni della pizza, da quella più famosa, ovvero la Margherita, a quelle più elaborate e complesse come la 4 stagioni, oppure a tutte le varie combinazioni ideate dai pizzaioli, che lasciano spazio alla fantasia. Proprio sulla pizza la Sanpellegrino, tramite il progetto “The Sanpellegrino Table” ha voluto svolgere una serie di incontri in diversi luoghi della Sicilia, giusto per “fondere” la maestria pizzaiola e la creatività stellata degli chef. Delle varie serate quella svoltasi al ristorante – pizzeria Magatama ad Acireale (CT), è stata una delle più interessanti. È stato visto un lavoro di squadra, svolto da Giuseppe Pavone Maestro della Pizza Magatama (Acireale) e Francesco Patti Chef Stellato Ristorante Coria (Catania). Una vera e propria cena con il piatto principale  fatto a 4 mani. Un lavoro coadiuvato ed organizzato dallo  Chef Francesco Patti, che ha dato vita ad una serata ricca di argomenti e di interpretazioni sulla pizza. Il menù è stato il seguente: Siciliana fritta con battuto di ricciola, erba cipollina, liquirizia e cappero candito; Tegamino in doppia cottura, cavolo trunzo di Aci, alici marinate e guanciale; Pizza tonno e cipolla, ristretto di peperone e pomodoro, ventresca di tonno al BBQ, cipolla e spuma di mozzarella di bufala; Pizza Contemporanea – Vastedda del Belìce, fichi, semi di senape, crudo di suino nero; Tiramisù al tartufo nero, crema al caffè e crumble di canapa. Già leggendo il menù, si riesce a capire come la pietanza pizza, sia stata rielaborata ed arricchita con altri ingredienti ed allo stesso  tempo da altre materie prime, al punto tale  da far diventare la pizza (la parte dell’impasto) come un accompagnamento e/o un contorno (vedasi la Siciliana fritta con battuto di ricciola, erba cipollina, liquirizia e cappero candito). Interessante anche l’abbinamento   con i vini.

La Siciliana  fritta con battuto di ricciola, erba cipollina, liquirizia e cappero candito, è un piatto sfizioso, con una buona consistenza. Ricciola ed erba cipollina hanno creato un contrasto piacevole che forniva lunghezza. In questo caso è stata la ricciola a prendersi la scena ed a diventare la protagonista con il suo sapore deciso, facendo si che la piazza diventasse un accompagnamento molto piacevole, con la sua croccantezza – friabilità. In abbinamento è stato scelto l’Etna Bianco D. O. C. Aedes 2023 de I Custodi delle Vigne dell’Etna, che con la sua freschezza ed il suo finale sapido, nonché il suo bouquet di mela e di erba falciata, sentori iodati, ha accompagnato il piatto. 

Con il Tegamino in doppia cottura, cavolo trunzo di Aci, alici marinate e guanciale, c’è stato una sorta di continuità con quello  di prima. I sapori che si aspettavano più decisi come le alici ed il guanciale, sono stati attutiti dall’impasto con un maggiore spessore rispetto a quello  precedente. Fra le varie componenti, primeggiava la parte vegetale. Anche su questa pietanza è stato abbinato l’Etna Bianco D. O. C. Aedes 2024 de I Custodi delle Vigne dell’Etna. In questo caso, visto che il millesimo era il 2024, il bouquet era più sull’agrumato, con sentori di pompelmo e di bergamotto. 

Con la Pizza tonno e cipolla, ristretto di peperone e pomodoro, ventresca di tonno al BBQ  cipolla  e spuma di mozzarella di bufala, lo Chef Francesco Patti, ha mostrato la sua inventiva e la sua maestria  coniugando diversi ingredienti e farne un piatto di grande complessità. Ovvio che la ventresca di tonno è stata l’anima della pietanza.  L’abbinamento è stato con il Nerello Cappuccio 2022 I. G. T. Terre Siciliane de I Custodi delle Vigne dell’Etna ed è stato un abbinamento ben riuscito, che ha accompagnato la pietanza senza sovrastarla. Il Nerello Cappuccio de I Custodi delle  Vigne dell’Etna riesce ad essere sempre un vino rosso di grande duttilità, con i suoi sentori di inchiostro di china e di cardamomo, il tutto viene impreziosito  con i  sentori di fiori essiccati. Sorso fluido e beverino, con una bella  beva ed una buona persistenza. Tannini  morbidi ed una buona verticalità. 

Passando alla Pizza Contemporanea – Vastedda del Belìce, fichi, semi di senape, crudo di suino nero, menta e zucchine, si apprezzava la buona consistenza della pasta, che era croccante e friabile. Tutti gli ingredienti sono stati ben amalgamati fra di loro, con il prosciutto che ha dato quel quid in più. La zucchina ha arricchito in sapore, la menta ha avuto una sorta di predominanza. . 

Infine si conclude con il Tiramisù  al tartufo nero, crema al caffè e crumble di canapa. Dopo quattro portate, il dolce ha avuto il compito più arduo, chiudere in bellezza e farsi ricordare.. Questo tiramisù è riuscito nell’intento. È stato un dolce per nulla stancante che si riesce a gustare con estrema piacevolezza. Inoltre riesce a coniugare dei sapori forti come il caffè ed il tartufo. Il caffè fa la parte da padrone ed a sua volta il tartufo si sente, ma non in maniera  stancante. Caffè e tartufo riescono ad avere un buon equilibrio. 

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