Coincide sempre con il risveglio della natura l’apertura del Principe Cerami, presso Il San Domenico Palace, Taormina, un Hotel Four Seasons icona dell’ospitalità in Italia.

Si dovrebbe poter parlare proprio di un luogo sacro per la cucina d’eccellenza siciliana: perché lì, nell’antico monastero domenicano del XIV secolo, lo chef Massimo Mantarro esprime in tutta la sua portata, identitaria e rivoluzionaria al tempo stesso, la sua filosofia di cucina che celebra la divinità della natura.
Insieme al Direttore Lorenzo Meraviglia, lo chef si dimostra un padrone di casa perfetto, in grado di accogliere gli ospiti in una delle mete italiane più ammirate e desiderate di sempre. I tavoli del Principe Cerami vengono infatti illuminati sia dalle stelle del cielo che da quelle del gotha della cucina: l’executive chef Massimo Mantarro è riuscito a riportare la prestigiosa Stella Michelin in quel di Taormina, puntando tutto sull’autenticità dei gusti della Sicilia. In una carriera ricca di premi e riconoscimenti, il premio “ Nuova stella” ricevuto a Taormina Sciarm, lo scorso 26 marzo, da Sicilia da Gustare, vuole essere un omaggio e un ringraziamento per un grande chef che fa brillare la nostra terra e contribuisce a scriverne un racconto mozzafiato, fuori da tutte le retoriche.

Dal San Domenico Palace inizia infatti un viaggio nello spazio e nel tempo all’insegna dei sapori della tradizione e sotto la sua attenta guida accompagna i commensali tra ricordi personali, antiche tradizioni e materie prime identificative di un territorio.
Questo perché il credo dello chef Mantarro è sempre più determinato nel rispetto della cultura locale, dei tempi della natura e di ingredienti che ogni stagione e ogni differente area di questa regione donano, definendone luoghi e sapori.








Nell’itinerario gastronomico proposto nel menu stagionale del Principe Cerami, la cultura siciliana rivive in tutta la sua autenticità. La forte tradizione che lega la storia dell’ Isola ai suoi campi e ai sui frutti si riflette nei piatti dello chef che celebra la materia prima vegetale e le carni ‘da cortile’, ovvero il coniglio, i galletti, la quaglia e tutto quello che si sarebbe potuto trovare sulle tavole dei siciliani.
“Nei tempi passati la quaglia arrivava in Sicilia proprio in primavera, quando dall’Africa migrava verso l’Europa, facendo qui la sua prima tappa. Sono questi aneddoti che mi guidano nel creare piatti che diventano l’espressione di quest’isola, esattamente nel momento in cui viene vissuta. L’estate porterà punti di vista e di pensiero diversi, perché il terreno si riscalderà e cambierà la materia prima – così come in autunno, quando utilizzeremo materie prime e soprattutto cotture differenti, che in primavera ed estate non sono necessarie”.

Vincenzo Abagnale

Samuele Messina
Lo chef Mantarro e la sua brigata raccontano una Sicilia di grande carattere, con cui il legame affettivo è così forte da essere esaltato anche nella scelta di tutti gli ingredienti: dall’acqua che cambia al cambiare delle portate a tutte le materie prime: “Studiamo tutti gli elementi che utilizziamo in ogni piatto per dedicare ad ogni singola ricetta una personalità unica. Prepariamo la caramella di pasta fresca, ad esempio, utilizzando i piselli; e le uniche erbe che selezioniamo per questa preparazione sono appunto i germogli di piselli, che sono determinanti nel delineare l’identità del piatto, dare valore al vegetale, con dettagli mono-origine”.
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