Il richiamo più evidente, almeno esteticamente, che ha conquistato le prime pagine di giornali e quotidiani questa settimana, è stato certo quello della Muntagna, furiosa e affascinante allo stesso tempo, ammaliante e terrificante, coi suoi sbuffi di lava giù per la Valle del Bove, i suoi lapilli fumosi a pioggia sulla città di Catania e sui paesi pedemontani.
Il vulcano Etna è uno spettacolo mondiale, su tanti fronti: paesaggistico, scientifico… perfino artistico, se si analizzano le tante belle foto prodotte in questi giorni. Ma c’è anche un’altra Etna che i siciliani (e non solo loro) amano! Una Muntagna altrettanto maestosa, sublime, attraente: è l’Etna in cucina e l’Etna nei calici. Quell’Etna, insomma, “paniere” di prelibatezze uniche al mondo che tanto ci è mancata in questi mesi di chiusura forzata.
La zona gialla, adesso, torna a far respirare, almeno in Sicilia. Certo, anche noi ci uniamo al coro delle raccomandazioni: rispetto delle norme sanitarie, distanziamento, massima attenzione all’igiene. Lasciateci, però, sperare assieme ai ristoratori che tutto ciò significhi anche una graduale ripresa.
Così, anche sull’Etna, dicevamo, torna lentamente la vita gastronomica, anelata da tempo, quella del buon cibo e delle materie prime ricercate di alta qualità. Tra i lieti annunci, c’è la riapertura al pubblico già da giorni del Sabir Gourmanderie, ristorante incastonato nell’incantevole Parco dei Principi Resort a Zafferana Etnea, dove lo Chef Patron Seby Sorbello, assieme alla sua brigata, segue con amore e dedizione, scrupolo e meticolosità, tutti i passaggi che portano i selezionati ingredienti dalla cucina alla tavola.
L’esperienza che si vive al Sabir Gourmanderie è un vero e proprio percorso sensoriale, attraverso le degustazioni proposte nel menù. Le bontà del vulcano prendono forme e armonie sotto i sapienti gesti del cuoco figlio di un territorio mitico e della sua antica cultura, letta con gli occhi di un “giovane” quarantaseienne, che indossa toque e grembiule da quando era adolescente. Le ricette nascono dalla esperienza diretta e quotidiana che lo Chef vive con la propria terra ed in tutte le stagioni, come fossero queste ultime sempre nuovi pentagrammi su cui comporre inni del gusto.
Principe della cucina di Seby Sorbello è certamente il pesce, nelle sue varie interpretazioni. Dagli antipasti, come la Seppia patate e “caliceddi”, al Crudo di pesce fino al famoso e molto apprezzato Gambero rosso di Mazara con dadolata di ortaggi profumata al timo e fonduta di Ragusano dop al tartufo dell’Etna (uno dei piatti che anche la nostra Redazione consiglia).
Anche nei primi il pesce domina in molte ricette: lo Spaghettone con sugo di ricciola e “muddica atturrata” non può mancare come esperienza del palato, così come le Mezze maniche pepe e tonno. Tra le preparazioni di carne, raggiungono alti livelli i Paccheri con ragù di salsiccia, crema di nocciole e latte di burrata o i richiami del bosco etneo degli Spaghetti con porcini e asparagi selvatici. Tra le seconde portate, torna l’autentico sapore della Ricciola, questa volta servita con lenticchie di Ustica e spontaneità dell’Etna (di queste ultime, soprattutto delle erbette spontanee, presenti a centinaia nel territorio vulcanico, lo Chef è un appassionato cultore e conoscitore). E non è un caso che anche in un piatto a base di carne, come Agnello e patate, egli aggiunga ad esempio la mela cola, tipico frutto dell’Etna.
La sapiente pasticceria, che apre le porte a sublimi dessert, è la degna conclusione del pranzo ed un’ulteriore scoperta di quanto questa cucina spontanea e ricercata, allo stesso tempo, sia così vicina al concetto di estasi!
È una firma sincera e naturale, quella di Seby, che ritroviamo con piacere nelle passeggiate gastronomiche sul vulcano. Passeggiate che si possono compiere anche grazie alla curatissima Carta dei Vini. L’Etna domina, anche qui, ma non solo: c’è il resto dell’isola, se si vuole provare qualche vitigno fuori dal contesto vulcanico; e c’è l’Italia e parte del migliore estero.
Il ristorante è aperto nei fine settimana, dal venerdì alla domenica, a pranzo dalle ore 12,00 alle ore 15,00.
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