Il MEC Restaurant, nel cuore del percorso arabo-normanno a Palermo, da domani 23 giugno si fa in… quattro. Tra le volte affrescate del cinquecentesco Palazzo Castrone, di fronte alla Cattedrale, e le teche con pezzi d’antiquariato informatico della Apple della collezione privata dell’imprenditore Giuseppe Forello, prende il via l’Experience Gourmet, che abbina le “stelle” siciliane a prestigiose aziende storiche dello Champagne. L’ouverture della “prima” delle quattro serate, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza Covid-19, è la cena a quattro mani firmata da due assi della cucina italiana. Insieme, l’executive chef del MEC, Carmelo Trentacosti, e il talento di Giuseppe Raciti, una stella Michelin dello “Zash” di Risposto, sulla costa jonica catanese, delizieranno gli ospiti con piatti in abbinamento alle bollicine della prestigiosa maison francese Steinbrück. Per l’occasione, alla presenza del barone Roberto Beneventano della Corte, saranno serviti anche cinque champagne esclusivi. La serata ha già registrato il “tutto esaurito”.
Il prossimo appuntamento sarà invece il 2 luglio con un ospite d’eccezione: il bistellato Nino Graziano, nome storico della cucina siciliana nel mondo, “re” della ristorazione in Russia dove ha aperto 23 ristoranti.
“Il mio maestro di vita e di lavoro – dice un emozionato Trentacosti. – Averlo al MEC è come fare un tuffo nel passato, perché ho lavorato con lui al “Mulinazzo” per tre anni, imparando il mestiere”.
In via di definizione il menù della serata con piatti in abbinamento a “flûte” del Duca di Salaparuta. Ma Carmelo Trentacosti dà qualche anticipazione. Con Bolognetta sempre nel cuore, “Nino Graziano proporrà alcuni suoi cavalli di battaglia come la minestra di aragosta con spaghetti pizziati ed anche la sua cassata scomposta. Piatti indimenticabili – aggiunge Trentacosti – per i suoi clienti palermitani che lo ricordano con nostalgia”. Altri chef ed altre bollicine per l’Experience Gourmet con nomi e date da concordare, a fine luglio e la prima settimana di settembre.
Un’occasione piacevole per riprendere il gusto di “giocare” in cucina e di accendere l’atmosfera con la briosa complicità dello Champagne, nel segno della festa ritrovata, con il sano desiderio di lasciarsi alle spalle la tristezza e l’angoscia dei mesi del lockdown.
Inaugurato il 30 gennaio, il MEC, acronimo di Meet, Eat, Connect, il primo spazio culturale in Sicilia dedicato alla rivoluzione informatica con circa 4mila pezzi rari dedicati al genio visionario di Steve Jobs, padre della Apple, è stato costretto a chiudere all’improvviso per la pandemia. Riaperto il 5 giugno, il MEC è un luogo davvero unico. Why Join the Navy If You Can Be a Pirate? è un viaggio che racconta l’opera e la grandezza di Steve Jobs e che si spinge ben oltre il mondo del digitale e della tecnologia. La mostra, divisa in otto aree tematiche – Innovazione, Pirati, Seme e frutto, Apple Store, Prototipi, Pixar, Tempio e Competizione – si snoda attraverso le sette sale del MEC MUSEUM e ripercorre la vita del padre della Apple e l’evoluzione dei suoi prodotti dal 1976 ad oggi. Con alcune “chicche”. Accanto a icone come il Lisa, il Next Cube e i Macintosh, sono esposte le altre macchine informatiche che hanno cambiato per sempre il nostro modo di comunicare, lavorare e vivere. E, su tutte, il rarissimo Apple-1, primo computer creato da Steve Wozniak e Steve Jobs nel 1976, che lo stesso Giuseppe Forello ha definito il “Santo Graal della Rivoluzione Informatica”.
Il MEC MUSEUM è un’esperienza tutta da vivere anche con il ristorante che, come suggerisce l’acronimo del nome, restituisce alla tavola il piacere dell’incontro conviviale. Qui Carmelo Trentacosti con il suo team continua a “coccolare” i suoi ospiti con la presenza del maître e del sommelier in sala, così come ha fatto dal 2015, quando era l’ executive chef dell’esclusivo Ristorante Cuvèe du Jour di Villa Igiea a Palermo.
Ventiquattro i coperti in tre salette, dove il cliente tra foto inedite di Jobs, microchip, memorabilia di diapositive, vinili e riviste, vive un’esperienza unica tra classicità e tecnologia d’avanguardia. La raffinatezza dei suoi piatti unita alla cura estetica, che pur nella sua semplicità richiedono ricerca e creatività senza sbavature né orpelli, conquistano per la capacità di catturare l’occhio per la vivacità dei colori ed il gusto all’insegna della classicità. Sui piatti prendono vita delle vere e proprie opere d’arte, dal suggestivo impatto cromatico, che dischiudono al palato un’armonia di sapori netti, mai carichi, dove ogni ingrediente è preciso, chiaro. Come il “ finto baccello”, un cracker a ricostruire il baccello, mousse di farina di piselli servito su un terriccio di olive nere, tra i piatti più identificativi della cucina di Carmelo Trentacosti insieme alla “sua” triglia a beccafico, servita con crudo di scampi, maionese di datterino e salicornia o asparago di mare. È un’esplosione di sapori il gelato ai ricci di mare accompagnato dalla cialda di pane soffiato, servito come antipasto. Tra i primi, spicca per gusto e colore il riso con plancton, formaggio di capra a latte crudo, ricci di mare e mandarino tardivo e fiori eduli. Il piccione Miral, in dolce cottura, mela cotogna al vino rosso, purea di pinoli e chinotto, è un altro dei piatti più apprezzati dello chef, estimatore attento dei ritmi della natura. “Abbiamo delle new entry nel nostro menù, legati alla stagionalità – spiega lo chef – come la nostra parmigiana di melenzane perlina panata e fritta su un girello di pomodorini di datterini”. Il pre-dessert, il sorbetto alla pera e rum, prepara il palato alla bavarese al mango, finanziere alla frutta secca, crumble al cacao e gelato al frutto della passione. Le coccole finali sono affidate ai classici dolcetti siciliani che la nonna teneva nella dispensa e che centellinava per offrirli agli ospiti di riguardo. Una madeleine del gusto, che Carmelo Trentacosti rinnova con un mix di tecnica e di squisita tenerezza.
Gli orari di apertura che osserverà il MEC saranno: per il museo dal martedì al venerdì (9.30 – 17.30); mentre per il ristorante dal martedì alla domenica (19.30 – 24.00).
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