Questa è la mia ricetta e la mia tradizione il re Buccellato, Il nome deriva dal latino “buccellatum”, cioè un pane a forma di ciambella che gli antichi Romani preparavano nei periodi di festa. A quanto pare, però, il dolce siciliano abbia molto in comune con un dolce della tradizione toscana. Fin dai tempi del Medioevo, infatti, a Lucca si prepara un dolce a forma di ciambella, ripieno di uva passa. L’incontro tra le due culture sarebbe avvenuto proprio nell’epoca medievale, con l’arrivo a Palermo di una comunità lucchese, che diffuse la sua ricetta, in Sicilia però il dolce subì l’influenza araba e si arricchì di nuovi ingredienti, come cedri, arance, mandorle, fichi secchi e cannella
Impastate la farina con lo zucchero e lo strutto. Aggiungete le uova e l’ammoniaca, fino a ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Create una palla con l’impasto e mettetela a riposare in frigorifero, coperto con una pellicola da cucina, per circa mezz’ora. Nel frattempo, mettete i fichi secchi, le noci, le mandorle, l’uva passa e i canditi in un mixer, tritando il tutto molto finemente. Unite al composto la cannella (e le gocce di cioccolato.) Si può anche aggiungere anche un bicchierino di vino liquoroso, così come si può lasciare parte della frutta secca tritata più grossolanamente. Tirate fuori la frolla dal frigo e stendetela con il mattarello, cercando di dargli una forma rettangolare, stretta e allungata. Posizionate al centro il composto e chiudete la frolla su se stessa, creando un lungo involtino ripieno. Sigillate bene i bordi e chiudete a ciambella. Fate riposare in frigo per un’oretta. Una volta rassodato, spennellate il buccellato con uovo e latte Q. B. Decoratelo “pizzicando” la superficie con una forchetta e un coltello, in modo da ricreare una sorta di merlatura, decorare a piacere. Cuocete in forno a 180° per 30-40 minuti.