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A RAGUSA IBLA “NOSCO”.

È il professionista più ricercato negli ultimi tempi: dai ristoranti agli hotel alle navi da crociera, numerose realtà che ricercano figure professionali da inserire nella loro brigata di cucina. Ma per diventare un abile chef occorre passione e preparazione. Un percorso affascinante verso l’acquisizione di competenze idonee è quello che propone il Nosco a Ragusa Ibla, una scuola di alta cucina il cui obiettivo è proprio quello di formare dei giovani che col tempo e la dovuta esperienza, anche in termini qualitativi, possano acquisire una loro posizione nel settore. Diversi i corsi organizzati. Ad Ottobre si ripartirà con un nuovo anno di studi. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in tre anni di attività e sei corsi professionali – afferma il Direttore della scuola, lo chef Giovanni Galesi– perché abbiamo ricevuto parecchi feedback positivi dalle aziende che si avvalgono del lavoro dei nostri diplomati; facciamo di tutto per offrire a loro gli strumenti necessari per sviluppare al meglio le loro qualità e capacità, alcuni di loro hanno già le idee chiare e affinano queste capacità altri ne percepiscono il possesso durante il processo formativo”.

Uno degli aspetti più interessanti da sottolineare è la rete di rapporti e di lavoro che si è creata inevitabilmente tra la scuola, i diplomati e le aziende di ristorazione ed alberghiere, ma non solo, anche le medie e piccole aziende che forniscono la materia prima specificatamente del territorio per la formazione dei ragazzi. “Molte di queste aziende collaborano con noi e sponsorizzano la struttura per molti progetti extrascolastici che concorrono ulteriormente alla formazione dei corsisti – prosegue Galesi-. Tutto ciò offre ai ragazzi oltre che formazione, la completa percezione del territorio in cui opera la scuola, le potenzialità che il territorio stesso può sviluppare e che può offrire per la continua formazione di una figura professionale del settore”.

Ad Ottobre come detto riparte un nuovo corso:  previste numerose lezioni tese ad una maggiore conoscenza della materia prima partendo dalla produzione sul campo. “In struttura esiste già un “orto accademico” ma non basta –dice il Direttore-, svilupperemo visite didattiche nello specifico, maggiori interventi da parte di tecnici specializzati ed esperti nel settore; maggiore confronto diretto a partire dalle aziende produttrici per finire ai grandi professionisti di cucina in campo nazionale ed internazionale. Gli aspiranti Chef avranno modo di partecipare a pieno a tutte le attività svolte dalla scuola e dal ristorante didattico. Di conseguenza si darà ancora più modo ai ragazzi di sviluppare le loro affinità in campo ma anche elaborare una loro coscienza etica nei confronti del cibo”.

Intanto gli ex allievi stanno già lavorando in molte strutture del territorio nazionale ed estero. “Alcuni hanno sviluppato il loro percorso prendendo in mano le cucine di ristoranti di livello cominciando ad esprimere la loro personale idea sul cibo, altri si occupano di cucina sotto l’aspetto marketing e social, altri ancora fanno consulenza enogastronomica o servizi per le imprese – conclude Giovanni Galesi-, il tutto collegato sempre non solo all’ambito ristorativo ma a tutto ciò che ruota intorno al food”.

Gianna Bozzali

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