Da Antonio il Macellaio la ricerca dell’eccezionalità è una regola fissa che si segue e un obiettivo che si persegue ogni giorno…e anche ogni notte.
Dei Tomahawk argentini, delle tagliate di Angus vi abbiamo già parlato e, scommettiamo, vi abbiamo fatto già venire fame, ma adesso vogliamo stuzzicare il vostro appetito in un’altra maniera. La pizzeria da Antonio il Macellaio è l’altro progetto gastronomico della famiglia Tesoriero, protagonista della storia culinaria dell’isola di Panarea.
Dopo un pranzo vista mare in una delle migliori Steakhouse italiane, anche a cena le porte di Antonio il Macellaio sono sempre aperte per soddisfare i clienti e la proposta gastronomica è all’altezza delle carni, grazie a una pizza soffice, fragrante e senza lievito aggiunto.
Ricerche scientifiche dimostrano come mangiare carboidrati la sera aiuti e dormire più serenamente, grazie all’innalzamento dei livelli di triptofano nel sangue, che agevolano il rilassamento e di conseguenza il riposo, ma soprattutto aiuti a essere più felici grazie alla secrezione della serotonina. Noi non siamo scienziati, ma avremmo giurato che i carboidrati la sera siano una benedizione, perché in fondo per noi carboidrato vuol dire pizza.
Alla pizzeria da Antonio il macellaio, la pizza però è davvero unica, per via della ricerca e della sperimentazione di Antonino Torre, pizzaiolo che ha a cuore il gusto e la salute dei suoi clienti.
Ci racconti un po’ del suo impasto speciale. Chi meglio di lei, può raccontare la particolarità
Io ho fatto molte ricerche e ho studiato tanto per arrivare a questa tipologia di impasto. Vedevo che la gente, dopo che mangiava la pizza, aveva dei fastidi, dei gonfiori addominali, e ho attribuito questo all’intolleranza al lievito. Quindi mi sono messa alla ricerca di un’alternativa, che fosse altrettanto soffice, altrettanto fragrante, senza utilizzare lieviti aggiunti. La mia ricetta è molto semplice: acqua, farina, sale e poi lascio che l’impasto maturi naturalmente. Bisogna tenere in considerazione due fattori fondamentali, l’umidità e la temperatura. Quando la temperatura è alta, il tempo di questa lievitazione naturale è contenuto. Ci vogliono all’incirca 36 ore affinché i panetti di pane in pasta siano perfettamente formati e pronti all’utilizzo. Io li conservo in frigo per bloccare il processo di lievitazione e poi li utilizzo senza problemi. D’inverno ci vuole un po’ più tempo, perché questo processo è inversamente proporzionato alla temperatura che c’è fuori ma in 72 ore riesco a ottenere un panetto ben lievitato.
Che ingredienti utilizzate?
Noi selezioniamo la migliore materia prima in circolazione. Però ci piace ampliare i nostri orizzonti e non fermarci in Sicilia. Facciamo pizze golose con la stracciatella, la burrata, la mozzarella di bufala, ma credo che il pomodoro sia l’ingrediente fondamentale per una buona pizza. La ricerca dell’eccellenza in questo caso ci porta in Puglia per una passata di pomodoro davvero speciale che viene imbottigliata, solo 7 ore dopo la raccolta del pomodoro. Quindi una salsa davvero fresca che mantiene tutto il sapore, il succo del pomodoro.
Qual è la pizza da non perdere?
La nostra Panarea è un omaggio ai sapori e ai profumi delle isole Eolie e inoltre è una rivisitazione del famoso pane cunzato, così caro alla tradizione gastronomica siciliana. Su una base di pomodoro, adagiamo patate bollite, acciughe, capperi e cipolla.
Qual è il ricordo più bello?
La pizza è felicità, quindi ho solo il ricordo più bello che ho è la felicità dei miei clienti.
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