Site logo

Perdersi tra le strade di Scicli, per vivere le avventure di Montalbano senza aspettare il palinsesto; per visitare un museo senza comprare il biglietto; per placare la sete di novità con il bello e il buono delle imprese siciliane

S. Maria La Nova (1816 a.C.)

È estremamente difficile descrivere le meraviglia di una cittadina come Scicli, almeno per due ordine di motivi: perchè è sempre indubbio riuscire a ricreare e a trasmettere a parole, la stessa meraviglia che suscita la vista di un centro urbano, bianco come l’avorio e complesso come solo il Barocco sa essere, che sembra scivolare dalle pareti dell’altopiano ibleo per specchiarsi sul mare; perché i luoghi di Scicli sono già un topos letterario che vivono nell’immaginario nazional popolare per costituire l’identità di quel teatro di intrighi e sicilianità che è  la Vigata di Camilleri.

“Sicilia da Gustare”  vuole provarci a intrigare il lettore,  con la complicità di un calice di vino perchè la cittadina di Scicli, dal 14 al 15 maggio, ospiterà a Palazzo Spadaro, la terza edizione di  Teruar -Fiera del vino etico, organizzato e promosso dall’associazione culturale Arsura – Sete Etica.

Quel che ospita Palazzo Spadaro è ben più dell’ufficio del sindaco di Vigata: è il museo degli artisti più salienti del famoso “Gruppo di Scicli” quali Piero Guccione, Franco Sarnari, Franco Polizzi. È sì una residenza nobiliare, rimasta tale per le volte affrescate e stucchi di pregio e il grande salone da ballo di antico sfarzo, ma è soprattutto una residenza nobile per i progetti che decide di sposare. Non è un caso che la scelta del luogo dove si svolgerà  Teruar da parte degli organizzatori sia sempre  riconducibile a uno spazio comune, proprietà di tutti che tutti accoglie, senza distinzione. L’evento avrà come protagonisti i produttori di vino, nazionali e non,  accomunati dall’adesione alla filosofia dell’associazione che vuole fare di un luogo, uno spazio dove vivere, e confrontarsi cercando soluzioni e  creando amicizie.

Ma diamo inizio al nostro tour: 

Via Francesco Mormina Penna

Per i più fortunati, Via Francesco Mormina Penna è la strada della quotidianità, quella che si percorre su e giù, nel tragitto tra casa e lavoro; per tutti gli amanti di Montalbano è l’anticamera barocca, i cui scorci cambiano continuamente, del commissariato di Vigata e dell’Antica farmacia Cartia, protagonista dell’episodio L’odore della notte, andato in onda lunedì 24 aprile e della storia di Scicli.

La farmacia è stata inaugurata l’11 luglio del 1902 grazie a Guglielmo Cartia (senior) e testimoni dello stile dell’epoca sono i mobili in ebano realizzati a mano da Emanuele Russino e il dipinto in stile liberty Di Gentile, che campeggia sullo specchio principale all’interno della farmacia.

La chiesa di San Michele è l’edificio più antico di Scicli, nonostante sia stato ricostruito dopo il terremoto del 1693 del Val di Noto. La facciata monumentale ha la particolarità di essere a tre ordini con una conformazione convessa, esaltata dalle coppie di colonne con capitelli corinzi, che fanno da cornice rispettivamente al portone a scusa, al finestrone decorato e alla campanaria.

La chiesa di Santa Teresa è stato un convento di clausura eretto sotto la regola delle Carmelitane Scalze. Altra vittima illustre del Terremoto, che ha segnato storia e architettura di Scicli, il convento è stato ricostruito più volte nel corso del 1700.

Purtroppo non si conservano testimonianze dell’evoluzione architettonica della chiesa, eppure al suo interno, oggi che è un edificio privato adibito a museo, si possono ammirare capolavori del 1500, provenienti dall’ex complesso di Santa Maria della Croce dell’Ordine dei frati minori osservanti e di altri brani settecenteschi portati qui dal convento dell’Ordine dei frati minori cappuccini di Scicli.

Sulle ceneri dell’ex convento delle benedettine, sorge il Palazzo Comunale, luogo iconico di Scicli e della serie tv. Quel che è il teatro del commissariato di Vigata in cui lavora Montalbano è anche un gioiello di architettura dallo stile eclettico. Sebbene di chiara ispirazione neorinascimentale, nella facciata del Palazzo comunale vi è chiaro sincretismo di elementi del primo Rinascimento fiorentino con citazioni michelangioesche.

Il convento del Rosario è tra quei luoghi di culti siciliani che tentano anche atei e agnostici circa l’esistenza del paradiso, ché salendo i gradini verso la terrazza e arrivando in cima, si ha “l’invincibile meraviglia”, come direbbe Luciano Riccieri, sceneggiatore della serie tv Il commissario Montalbano, di possedere tutta Scicli, dai fianchi della valle alla pacatezza del mare e delle coste sabbiose in uno sguardo.

Quartiere di Chiafura

Crocevia di epoche, sintesi di esigenze abitativi, enigma semantico ed etimologico, il quartiere di Chiafura esercita un fascino magnetico. Anticamente era un abitato rupestre, che si estendeva per l’intero fianco del colle di San Matteo, ed è delimitata dalle fortezze del Castellaccio, edificio normanno e dal Castello dei Tre Cantoni, fortificazione probabilmente bizantina, e cullata dalla valle di San Bartolomeo, un’interessante gola calcarea.
Adesso Chiafura è un sito archeologico di inestimabile valore, la cui visita ci arricchisce di pillole storiche, tante quante sono i suoi fori.

Così, se ci fosse permesso consigliarvi alcune date migliori di altre per visitare Scicli e i luoghi di Montalbano, queste sarebbero senza dubbio domenica 14 e lunedì 15 maggio, per Teruar -Fiera del vino etico, in compagnia di un calice di vino. Vero e naturale.

Se vi abbiamo messo sete di curiosità, vi invitiamo a visitare la pagina dedicata all’evento, per acquistare il vostro biglietto. Le prevendite online scadono il 30 aprile

Ultimi articoli

Seguici

  • No comments yet.
  • Aggiungi un commento

    Potresti essere interessato a