Nell’ambito del progetto nazionale Youth & Food, capitanato da Al Kharub, l’azienda Val Paradiso insegna a 10 migranti l’arte e la cura degli alberi
Fornire a 10 minori non accompagnati competenze tecniche specifiche che permettano loro di entrare nel mondo del lavoro agricolo in modo più qualificato. È stato questo l’obiettivo alla base del corso di Potatura e Innesto che, nell’ambito del progetto Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione, si è tenuto per 15 giorni nella Valle dei Templi.
Organizzato da Al Kharub cooperativa sociale in collaborazione con l’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, il corso ha visto impegnata nella parte teorico pratica l’Azienda Valparadiso, concessionaria per la manutenzione degli ulivi secolari della Valle da cui si ricava il prezioso Olio Diodoros.
L’azienda e in particolare il suo ramo dell’Accademia Valparadiso si è occupata proprio della parte didattica e pratica di questo percorso che consentirà un migliore inserimento lavorativo in un contesto dove è sempre più difficile trovare operatori con competenze specifiche.
L’AZIENDA VAL PARADISO SI È OCCUPATA DI LEZIONI TEORICO- PRATICHE PER 10 GIOVANI
«La cooperativa al Kharub – spiega l’amministratore dell’azienda Massimo Carlino – ha voluto coinvolgerci in questo progetto che rientra nel più ampio Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione. Nella fattispecie, il corso riguardava l’inserimento di giovani migranti presenti nei centri di accoglienza del territorio di Agrigento per provare a dare a questi giovani agricoltori la possibilità di un inserimento nel mondo agricolo non da sfruttati ma da operatori con conoscenze e competenze specifiche».
In particolare, gli operatori dell’azienda Val Paradiso si sono occupati delle lezioni di sicurezza sul lavoro, di approfondimento sulle caratteristiche degli alberi da frutto locali, di cenni di agronomia. «Ma la parte più bella e coinvolgente è stata sicuramente quella dei 7 giorni trascorsi in campagna con i ragazzi che nel Parco hanno fatto la vera e propria potatura degli ulivi».
IL PROGETTO YOUTH & FOOD TRA PIEMONTE E SICILIA
Il corso di Potatura e innesto è uno dei percorsi in cui si snoda il progetto Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione che si rivolge a sessanta giovani migranti tra i 17 e i 21 anni e coinvolge il Piemonte e la Sicilia. Il progetto ha l’obiettivo di favorire la crescita inclusiva di giovani donne e uomini stranieri in Italia promuovendo il cibo come veicolo di integrazione, di crescita economica, di occupazione e di sviluppo sociale.
Il progetto, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stato messo a punto da Slow Food in collaborazione con Al Kharub cooperativa sociale, Sanitaria Delfino Società Cooperativa Sociale, Coop.Meeting Service Catering, Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (AMMI), Comune di Torino, Servizio VIII – Centro per l’Impiego di Agrigento, C.P.I.A. di Agrigento. La proposta nasce dalla consapevolezza che è oggi necessario più che mai intervenire per sostenere l’inclusione sociale, lavorativa e abitativa dei minori stranieri non accompagnati.
La chiave di volta del progetto è il cibo, un linguaggio universale che storicamente rappresenta un veicolo di integrazione, di crescita economica, di occupazione e di sviluppo sociale. L’alimentazione e la cultura gastronomica diventano quindi lo strumento attraverso il quale sviluppare percorsi di inclusione lavorativa (grazie ai momenti formativi nell’ambito della produzione e nel settore della ristorazione) e sociale, intesa come mezzo di dialogo e conoscenza reciproca.
Tra gli scopi del progetto Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione c’è inoltre l’indipendenza abitativa: le ragazze e i ragazzi selezionati, grazie all’autonomia che man mano sapranno guadagnarsi, verranno accompagnati nella ricerca di soluzioni di accoglienza e cohousing. Le competenze sviluppate dai giovani, infine, genereranno progetti imprenditoriali che proseguiranno anche oltre il termine del progetto Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione.
Aggiungi un commento