Weekend lungo dell’Immacolata. Organizzate le prime giocate tra amici e parenti, la frenesia delle feste accelera anche la vita quotidiana. Io arrivo ad acquistare i regali sempre il 24 dicembre. Non posso farci nulla, fa parte del mio carattere arrivare sul filo del rasoio. Così, solitamente la mia vigilia trascorre tra negozi, supermercati e fornelli perchè amo festeggiarla a casa mia. Avere tanta gente, apparecchiare il tavolo. “Amore, i bicchieri non vanno messi così. Le forchette a sinistra, coltello e cucchiaio a destra. Angelo, dai”. E Angelo, nonostante cerchi di darmi una mano, poi finisce per fare la spola tra la sala da pranzo e la cucina. E, qualche volta, anche tra un supermercato e l’altro perché dimentico sempre qualche ingrediente. Credetemi, dicembre diventa stressante, tra compleanni, pranzi e cene di Natale, happy hour con amici per scambiarsi gli auguri. Vi chiederete, che genere di stress sarebbe questo? Immaginatevi Palermo. Già caotica di suo, in questo periodo diventa snervante. Stare in auto per tornare a casa è un po’ un viaggio della speranza per chi, come me, deve attraversare i punti più “salienti” della città. Tutti presi dall’atmosfera natalizia che, una volta in auto, diventano dei veri e propri Grinch. Già, lo spirito natalizio solo nella scelta del regalo! Insomma, abbiamo capito che tra i problemi della nostra amata città, tra tutti, quello più antipatico è il “cciaffico”. D’altronde, lo diceva anche Johnny Stecchino. Weekend lungo in cui addobberemo anche il nostro mega albero. Coadiuvati, quest’anno, dalle nostre piccole nipoti: Alice, Bianca e Dafne. Checché se ne dica, a me le feste piacciono. Anche se devo sorbirmi ore di traffico in auto. Dicembre è anche il mese della malinconia. Di quel posto in tavola ora vuoto, delle vecchie tradizioni familiari che si portano avanti, degli odori e dei sapori che riportano indietro nel tempo. Esatto, se potessi definirlo, direi che è un mese ricco di sentimenti. Ed è bello anche per questo. E’ il mese dei buoni propositi, del cambiamento. E’ il mese dell’amore fraterno. E’ il mese in cui vorrei che tutto il male del mondo, almeno per un po’, si fermasse. E’ il mese della speranza. Parlavo di tradizioni e a casa mia ne abbiamo davvero tante. Molte ve le racconterò nei prossimi giorni, cercando di darvi qualche spunto anche per le prossime festività. Come dicevo all’inzio dell’articolo, il fine settimana sarà molto lungo, così ci siamo organizzati per non vedere nessuno: gita fuori porta, cascasse il mondo! Immacolata in giro, giorno 9 albero di Natale e domenica? “Amore, Mari ha portato mezzo chilo di provolone affumicato. Che dici, provo a fare la pasta patate e provola?”. Un piatto tipico campano che non ho mai mangiato e che voglio provare proprio in questi giorni. Misto di pasta, meglio utilizzare tutto quella che resta nei pacchi: non si butta via nulla! Sedano, carote e cipolla rossa per il soffritto, vino bianco per sfumare e poi un pizzico di concentrato di pomodoro, rosmarino, sale e pepe. Intanto, tra un pezzo di provola e l’altro, tagliamo a pezzi le patate. Io userei il minipimer per un po’ di condimento, giusto per renderlo ancora più cremoso. Cotto tutto, aggiungiamo la pasta e continuiamo a mescolare, mescolare e mescolare per evitare che si attacchi al fondo della pentola. Suggerimento: tenete un pentolino d’acqua sempre a fianco, per facilitare la cottura della pasta. Poi, spolverate con pecorino. Io farò così!!!
Aggiungi un commento