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Nosco, consegnati gli attestati agli allievi del nono corso di cucina.

Una festa con la dovuta torta e foto, alla presenza di familiari ed amici, ha suggellato ieri mattina la consegna degli attesti agli otto allievi che hanno terminato il proprio percorso formativo nella scuola di alta cucina del mediterraneo Nosco di Ragusa Ibla. Accanto a loro gli insegnanti del corso, in primis il direttore didattico della scuola, Giovanni Galesi, che ha seguito passo dopo passo il percorso formativo degli otto ragazzi, i quali in tanti mesi di studio intenso, fra teoria, pratica e stage in altre strutture ristorative, hanno potuto creare quelle solide basi che consentirà loro di affrontare il futuro di cuoco. Sempre attento all’importanza della formazione, lo chef Galesi ha pensato di organizzare un momento di dibattito prima della consegna dei diplomi.

Un focus scientifico con la presenza di importanti figure del mondo della ricerca come il prof. Giuseppe Licitra dell’Università degli Studi di Catania, l’agronomo Giuseppe Cicero, fra i massimi esperti nel settore degli oli extravergini in Sicilia, il noto enologo Salvo Foti ed i ricercatori Nello Blanciforti del Centro di Granicoltura di Caltagirone e Giuseppe Russo del Consorzio G. Pietro Ballatore di Palermo, i quali hanno posto l’accento sulla necessità di guardare oggi al cibo in modo diverso, dove è d’obbligo far cadere tutti i condizionamenti dettati dall’uso e a volte abuso di termini quali “antico”, “naturale”, “tradizionale”, “innovativo”.

Si sta assistendo ad una riscoperta di grani locali fino a pochi anni fa sconosciuti al consumatore, ad un’attenzione maggiore ai temi dell’ambiente e della sostenibilità agricola, si sta riportando al centro l’uomo-agricoltore e guardiano dei territori, soprattutto di quelli marginali della Sicilia. In tutto ciò la ricerca scientifica e le moderne tecnologie giocano un ruolo fondamentale, consentendo l’ottimizzazione dei processi produttivi al fine dell’ottenimento di prodotti sicuri oltre che buoni. Vanno bene i nuovi sistemi tecnologici senza però forzature, come ha sottolineato Foti, purché siano “biocompatibili ed eticamente corretti”, ed il supporto della ricerca è importante specie per prodotti come quelli caseari prodotti in aree altrimenti inutilizzabili della Sicilia, perché è fondamentale, come ha aggiunto Licitra, “valorizzarli scientificamente per poterli così collocare nel mercato globale: qui sta l’innovazione”.

Interessanti anche i contributi di Gabriella Merlo, esperta di programmazione europea e di Letizia Perremuto di Svi.Med. Onlus, che si occupa di progetti europei su agro-food e sostenibilità ambientale, nonché di Lorenzo Lauria in rappresentanza di Slow Food Ragusa “Abbiamo scelto di consegnare gli attestati finali ai nostri studenti dell’ultimo anno nella stessa occasione: questo diventa simbolico -aggiunge Galesi- e significativo del fatto di voler affidare nelle loro mani un futuro con le migliori prospettive, che gli possa consentire di sviluppare al meglio le conoscenze acquisite nell’arco della loro vita professionale”.

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