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Nonna Venera, la cuciniera di Al Carrettino che piace agli chef stellati

Nonna Venera e i suoi ravioli di ricotta

Pensiero agile, spirito pronto, energia da vendere a dispetto dell’età anagrafica. Venera Nicosia Di Dio, di Enna, a 76 anni, non ha alcuna intenzione di appendere al chiodo, pentole, mestoli e padelle e con entusiamo da ventenne e passione  è lei a “dirigere” la cucina del ristorante- pizzeria “Al Carrettino” a Pergusa.

Il mio più grande successo è stato quando è venuto a trovarci lo chef Pino Cuttaia, due Stelle Michelin- racconta- e mi ha fatto i complimenti per la pasta con  i broccoli che faccio alla palermitana, quella  incasciata”. Sorride nonna Venera che ama definirisi “cuciniera”, ” perchè è quello che so fare da 50 anni- dice con fierezza -un mestiere che ho imparato per necessità quando con Biagio, mio marito siamo ritornati in Sicilia dopo aver lavorato in Germania. Era il 1975 quando aprimmo Al Carrettino. All’inizio stava lui in cucina ed io prendevo le comande. Ma poi guardandolo lavorare  imparai anch’io e da quando allora non mi sono più fermata”. La sua è una cucina  sana, genuina,  stagionale, senza orpelli.  Ha i  profumi ed i sapori dei piatti di casa, di quelli che un tempo preparavano le nonne: che ingrediente segreto usavano per essere così buone ? E’ facile rispondere l’amore, ma non basta. ” Attenzione e pazienza- dice Venera- perchè quando si cucina non bisogna avere fretta. Occorre dedicarsi perchè chi cucina ha la responsabilità di far sentire bene le persone che si affidano e che si fidano”. Già di buon mattino Venera è alle prese con la scelta delle verdure e degli ortaggi freschi che il contadino  le porta. Bietole, cicorie, giri, asparagi, broccoli, peperoni che con “un giro di olio buono,   2 spicchietti di aglio, saltati in padella”, sono la cifra della cucina simbolo della Dieta Mediterranea.

  “A volte basta davvero poco- commenta- l’importante è che gli alimenti siano freschi e che si faccia,  ciò che si sa fare. Ogni tanto mi dico che sì  mi piacerebbe proprio  fare una cucina gourmet come vedo fare agli chef stellati, ma poi – dice ridendo- non ho più l’età per mettermi a studiare, a sperimentare. Anche se – azzarda- chissà che qualche volta non siano loro a volermi alle loro cene a cucinare. Io anche lì tra loro, sarei semplicemente la cuciniera”.

I cavateddi , il macco con il finocchietto, e, tra le altre specialità,  le crocchette di patate con il formaggio filante, ed anche la carne di maiale al sugo e  il ragù di cinghiale, sono soltanto alcuni dei piatti top di Al Carrettino dove lavorano anche i figli   Francesca , sommelier e Davide, pizzaiolo eclettico che lo scorso anno ha partecipato con successo a Casa Sanremo,  per coccolare con gusto  i conduttori, cantanti in gara, vip e addetti ai lavori nella cornice dello storico PalaFiori. Nel menù non manca il pesce e tra i dolci,  imperdibili,  i ravioli di ricotta.  Venera scrive le “sue” ricette in un quaderno, annotando tutti i vari passaggi perchè è il  tesoro che intende tramandare.  “A volte m’illudo di essere ancora giovane- dice Venera, la cuciniera- e lavoro anche fino a 12 ore al giorno. Il fatto è che la cucina è la mia vita. Quando è mancato mio figlio Giuseppe, ero entrata in depressione. La cucina mi ha salvata”. Scorrendo il menù, c’è la sua ricetta del cuore. “Mi trovavo con lui al San Raffaele a Milano- racconta- e per passare il tempo sfogliavamo insieme il giornale dove trovammo questa ricetta. Mamma, me la fai? La ritagliai e la conservai. Dopo tempo ho trovato il  ritaglio nel borsellino e l’ho preparata  ma Giuseppe non c’era più. Per tutti è il tortino  al cioccolato, ma  per me è il tortino di mio figlio”.

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