
4 chiacchiere con Daniele Russo
Una storia vecchia quasi 70 anni, con una nuova prospettiva da 4: Nica Nuci,bar e pasticceria a Linguaglossa, si propone di traghettare la tradizione dolciaria siciliana nel futuro, grazie alla valorizzazione di prodotti locali, soprattutto la nocciola dell’Etna. Alle pendici dell’Etna, versante nord ovest, spalle alla montagna e affaccio sul mare, c’è Linguaglossa, un paese siciliano interessato negli ultimi anni da una nuova primavera.Quell’incredibile continente enoico che è l’Etna ha infatti influito in positivo sulla percezione dei paesi alle sue pendici, facendoli diventare meta turistica di elezione. Linguaglossa di recente è sistematicamente riscoperta, ma soprattutto si sta riscoprendo nelle sue eccellenze, prima tra tutte la nocciola dell’Etna. Il nuovo ritratto di Linguaglossa è merito anche degli attori storici del territorio, bravi a far incontrare domanda e offerta di un mercato in continua evoluzione e con nuove esigenze. Tra i protagonisti di questa essenziale opera di raccordo tra passato e futuro, vi è Nica Nuci. Bar e pasticceria, con 70 anni di storia, negli ultimi 4 anni ha cambiato prospettiva e quindi narrativa, grazie al sodalizio d’amore e di lavoro di Daniele Russo e Martina Musumeci. Lui, veterano dell’accoglienza turistica, lei nipote di Nicola Consoli, storico pasticcere di Nica Nuci, hanno rilevato l’attività e l’hanno stravolta, dandogli una nuova meta: il vertice. La struttura, che da sempre vanta un laboratorio di pasticceria all’interno, vuole oggi affermarsi come un locale dinamico, innovativo e attraente, capace di raccontare le eccellenze attraverso nuovi linguaggi del gusto. La redazione di Sicilia da Gustare, golosa di novità è andata a Linguaglossa. Guidata dall’aroma peculiare della nocciola dell’Etna, è giunta fino a Nica Nuci per porre le sue consuete 4 domande a Daniele Russo, circondati da mousse, sfogliati e colombe così buone da valere il titolo di Colomba a Regola d’arte 2024.
D : Qual’è l’ispirazione dietro Nica Nuci?
R: Io e Martina siamo innamorati della nostra terra e delle sue eccellenze. Vorremo che Nica Nuci fosse una fucina di pasticceria d’alto livello, capace di valorizzare ed esaltare i prodotti locali e diinnovare la pasticceria siciliana, monumentale mai statica.
D: Come pensate di innovare la tradizione dolciaria siciliana? R: Da quando abbiamo intrapreso questo nuovo corso, ci siamo affidati alle mani esperte di Mario Sciarrone. La sua esperienza nei panificati e nei lievitati ha portato, è proprio il caso di dirlo, aria nuova e ci ha aiutato a coniugare valorizzazione del territorio e fermento. Ne è un esempio la nostra colomba alla nocciola: utilizziamo la nocciola tritata nell’impasto con lievito madre, poi utilizziamo la pasta di nocciola per rendere ancora più incisivo il sapore della farcia, e poi la copriamo con una ganache alla nocciola. Poi potrei continuare ad elencare i dolci nuovi che proponiamo, ma sarei prolisso a elencare tutte le mousse e le monoporzioni, realizzate con prodotti come la mela dell’Etna, il pistacchio di Raffadali, il miele di Zafferana. D: Nocciola dell’Etna, materia prima d’eccellenza: le origini sono antiche, perché la riscoperta è così recente?
R: Ci sono molteplici fattori che hanno un po’ frenato la conoscenza su questa nocciola unica che si distingue per la sua spiccata aromaticità. Il motivo principale è il cambiamento della geografia del turismo. Oggi il fermento enoico sull’Etna ha portato alla riscoperta dei paesi limitrofi che sono diventata meta di curiosi gastronomici. Quindi da ingrediente di nicchia, la nocciola è diventato emblematico, simbolo di territorio e storia. Di recente infatti l’amministrazione comunale ha avviato l’iter per il riconoscimento D.O.P. che garantirà maggiore tutela a questa eccellenza. Anche la comunicazione, o meglio la mancanza di comunicazione di questa eccellenza ci ha penalizzato. Penso a tutta l’attrattiva che esercita il pistacchio di Bronte e che sicuramente ha catalizzato l’attenzione e che è diventato un fenomeno gastronomico ed economico di portata notevole a dire poco. D: Legame con il territorio e sguardo al futuro, in un’ottica di crescita. Giusto sintetizzare così Nica Nuci? R: Giustissimo! Anzi è possibile sintetizzare così Nica Nuci sia inteso come luogo, che come attività.Ho già raccontato di come la valorizzazione delle eccellenze locali ci spingono in avanti, ma non vi ho raccontano che anche il mobilio e la vernice seguono gli stessi principi. Pensi che la vernice alle pareti è naturale, più specificatamente a base di ducotone estratto dalle bucce d’arancia. Le lascio immaginare l’odore di agrumi quando verniciavamo. Poi anche gli arredi in legno hanno una storia molto antica, perché sono gli unici superstiti dell’eruzione che ha circondato l’hotel di PianaProvenzano che apparteneva alla mia famiglia: per me un modo per traghettare la storia, in questo caso anche quella personale, nel futuro.





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