Un insieme di progetti e laboratori rivolti a ragazzi con disabilità e svantaggio socioculturale che nasce dall’utilizzo dell’agricoltura BioNaturale e di altri strumenti collegati. C’è tutto questo e tanto più in Biolab, il progetto, o meglio la metodologia ideata da Luigi Rotondo per proporre e supportare attività che utilizzano l’agricoltura biologica come sostegno educativo per i ragazzi con disabilità.
«Biolab – spiega Luigi Rotondo, fondatore e presidente dell’Associazione Coltivare Bio Naturale e ideatore, appunto, di Biolab – è partito con delle attività già da qualche anno e vede coinvolti un gruppo di ragazzi con problemi dello spettro autistico e che oggi hanno acquisito tutta una serie di competenze e di autonomie anche domestiche nella trasformazione dei prodotti, nonché un inserimento sociale e lavorativo grazie alla presenza al mercato a Villa Filippine».
La storia del progetto parte, quindi, da un’esperienza di percorso rivolto a ragazzi con disturbo dello spettro autistico, nel corso del quale l’ideatore della metodologia Bio Naturale e, a sua volta, dei percorsi BioLab, ha iniziato a registrare i grandi benefici psicofisici risultati da questo tipo di approccio, non strettamente terapeutico.
Questo primo percorso ha portato a ottimi risultati e ricadute positive sui soggetti partecipanti. Nel corso del tempo, è stato curata sempre di più l’estrema coordinazione dell’equipe di operatori diversi, altamente qualificati, che si è dimostrata fondamentale per il raggiungimento di obiettivi importanti. Altro aspetto determinante che ha contribuito all’evoluzione del percorso è stato il lavoro di gruppo costante tra gli operatori, teso a curare specialmente l’aspetto relazionale.
Da questa esperienza e con questo know how acquisito negli anni, Luigi Rotondo, insieme al team composto dalla psicologa Giulia Pezzano e dall’educatrice Daniela Uccello, ha lanciato l’idea di una vera e propria start up con cui inserirsi in quel tassello mancante tra chi ha un progetto per diventare un’azienda agricola sociale o fattoria didattica e la fase di partenza.
«BioLab – spiegano – è un insieme di progetti e laboratori rivolti a ragazzi con disabilità e svantaggio socioculturale che nasce dall’utilizzo dell’agricoltura Bio Naturale per arrivare all’utilizzo di altri mezzi quali, ad esempio, cucina naturale e manipolazione dell’argilla, fino all’inserimento socio-lavorativo. Questa offerta formativa di startup nasce dall’esigenza, sottolineata da diverse realtà afferenti all’ambito agricolo o del terzo settore, di ricevere una formazione specifica e dettagliata, “chiavi in mano”, per avviare un progetto di inserimento socio-lavorativo rivolto a fasce deboli».
Di fatto, il team guidato da Rotondo ha messo su una metodologia strutturata ed efficiente con una visione a 360 gradi, globale ed eco sistemica. «Biolab – spiega Rotondo – si sviluppa da una costola di Coltivare bioaturale che si occupa di trovare sistemi in totale armonia con la natura. L’approccio, infatti, mette in relazione l’attenzione all’ecosistema e alla biodiversità con la diversità/unicità umana. Attraverso questa relazione, la disabilità diviene risorsa per la società. Dopo essere stato coinvolto in alcuni progetti di tipo sociale e solidale, con varie iniziative collegate alla natura e con l’agricoltura, ho pensato che fosse il momento di mettere questi saperi a disposizione di aziende e imprese che vogliono investire nel sociale».
Rotondo e il suo team ha infatti notato un gap nel passaggio dall’idea all’operatività della aziende sociali o fattorie didattiche. «Oggi c’è una grande esplosione di questo settore e molte azienda vogliono diventare fattorie didattiche o aziende agricole sociali, ma l’avvio è complicato. La Rete delle fattorie sociali, che ci ha dato il suo patrocinio e accolto nel sistema, offre tutta una serie di attività formative per prepararle al passaggio. Alle aziende, però, spesso mancano gli strumenti per la fase di avvio vero e proprio. Noi siamo andati a posizionarci proprio in questo gap dato che possiamo fornire l’esperienza nell’individuazione degli obiettivi, formare il gruppo e strutturare il percorso».
«La nostra proposta formativa – spiegano – si rivolge ad aziende, consorzi, associazioni, cooperative che operano soprattutto nel terzo settore e che vogliano creare dalle basi un progetto di agricoltura sociale e inserimento socio-lavorativo rivolto a soggetti con disabilità e/o altre fasce di utenza. Questa offerta formativa consente di avere informazione e formazione di base rispetto sia all’agricoltura Bio Naturale sia rispetto al metodo BioLab e consente inoltre di avere tutta una gamma di documentazione (schede osservative, schede di valutazione), che permettono di svolgere il lavoro seguendo una specifica metodologia, precisa e strutturata che può essere adattata a ogni tipo di esigenza».
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