Il comune di Motta d’Affermo si trova a 660 metri sul livello del mare. Uno metro per ogni abitante che ancora vive quello che ad oggi è un piccolo borgo spopolato ma che domani si può affermare come paradigma di un nuovo turismo.
Grazie al finanziamento del PSR Sicilia, ma soprattutto grazie alla volontà dell’Amministrazione Comunale e dalla cooperativa KaraSicilia, il comune della valle dell’Halaesa sta intraprendendo un percorso di rigenerazione urbana che vuole far coincidere le strade del borgo con le nuove traiettorie del turismo consapevole che sostituisce la fretta con la profondità, la visione con l’esperienza, il mero soggiorno con l’abitare.
Il turista del terzo millennio sarà quindi un ospite e non un visitatore e concorrerà a rendere vivo e vivace il borgo, un luogo perfetto per prendersi un break dalla frenesia quotidiana senso latu, ovvero periodo di rilassamento, di esplorazione, di ricerca di luoghi e di silenzi e di tradizioni, in cui la vita si riappropria di sé, senza distrazioni.
La valle dell’Halaesa ha un patrimonio naturalistico, artistico, culturale e gastronomico che lo rendono particolarmente adatto per rivoluzionare il turismo e determinarlo nuovamente come quell’occasione di recupero psicofisico e immersione olistica con la realtà. Motta d’Affermo nello specifico è il balcone privilegiato sulla Fiumara d’arte, quell’enorme parco di sculture moderne che si snodano tra le valli e le cime delle Madonie e dei Nebrodi e che raccontano di un tentativo di dialogo tra uomo e natura con quel codice linguistico condiviso e armonioso che è l’arte.
Per conoscere un territorio, per ascoltarlo e per conoscerlo nella sua geografia e nella sua storia, noi di Sicilia da Gustare riteniamo che il cibo sia un mezzo d’eccezione. Per questo vogliamo contribuire al progetto di valorizzazione e di recupero del patrimonio di Motta d’Affermo nella maniera a noi più congeniale, ovvero sedendoci a una tavola imbandita di tante prelibatezze e circondata da tante sedie vuote quanti sono i nostri lettori che vogliono condividere questo pasto con noi.
Frittata con i ‘sciuri l’ovu’
La frittata i sciuri l’ovu è un piatto sicuramente vivido nella memoria delle vecchie generazioni, ma quasi sconosciuto alle nuove. La sua esistenza si attesta nel ricordo che nemmeno quell’incredibile memoria collettiva che è google è riuscito a immortalare.
La frittata con i sciuri l’ovu è una frittata arricchita con fiori selvatici ed edibili di color ciclamino che crescono spontaneamente tra la primavera e l’estate.
La cassata
Il nome trae in inganno, ma la cassata di Motta d’Affermo è uno scrigno che contiene prelibatezze salate e non dolci, una specie di calzone ripieno di verdure selvatiche e spontanee.
Farinata
La farinata è una ricetta che accomuna nord e sud, ma è il condimento a determinare le specificità geografica. A Motta d’Affermo si usa mangiarla accompagna da finocchi selvatici e salsiccia.
Canestrato
Il canestrato è un altro nome che unifica la tradizione gastronomica italiana. In Sicilia la sua produzione e il suo consumo sono davvero tipici e a Motta d’Affermo si trovano eccellenze casearie che preparano il canestrato, sia dolce che piccante, e altri formaggi della tradizione come il pecorino, la provola e la ricotta.

I rametti
Non solo mandorle e pistacchi, la Sicilia è un terreno ideale per la coltura di molta frutta secca. Nella Valle d’Halaesa a trionfare sono le nocciole che vengono impiegate nei dolci tradizionali delle feste, come il torrone o i rametti, biscotti morbidi a base appunto di nocciole.
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