Mariella Beltempo è una contadina vera, una di quelle che quasi tutte le mattine fa ben più di un giretto sul trattore. Seconda di quattro figlie femmine di Salvatore e Provvidenza, nasce quarant’anni fa a San Cipirello dove ancora oggi vive e gestisce l’azienda di famiglia che adesso porta il suo nome. La “Lady Oscar della Valle dello Jato” come si definisce scherzosamente Mariella…scopriamo perché.
Tutto è iniziato tanti anni fa, quando nonno Vincenzo, da mezzadro inizia ad acquistare il primo pezzetto di terra e da lì, l’azienda agricola portata poi avanti da Salvatore e oggi da Mariella ha preso via via sempre più forma.
Talento naturale e passione che si sono incontrate e hanno plasmato la personalità dal piglio forte di Mariella, sin da piccolina, con totale naturalezza e senza mai alcun tipo di costrizione da parte del padre, dedita alle terre di famiglia a San Cipirello, ai piedi del monte Jato. Se nei periodi più intensi del raccolto o di preparazione non manca il supporto delle sorelle Stefania, Rosanna e Federica, del padre e di altri tre collaboratori esterni, nella quotidianità è lei ad occuparsi di tutto e a condurre con totale disinvoltura il trattore con la “baracca” al seguito.
Naturalezza appunto, sebbene con l’arrivo a scuola da piccolina, per la prima volta Mariella si è imbattuta nello stupore di tutti coloro che per consuetudine associano il faticoso lavoro nei campi agli uomini e non ad una ragazza. Nessun figlio maschio per Provvidenza e Salvatore che lo ha inseguito fino alla fine, un po’ come la storia dell’eroina dei cartoni manga “Lady Oscar”, con la quale si identifica ironicamente la stessa Mariella, eppure un’azienda agricola che oggi prende il nome proprio da lei e che è florida più che mai nella sua produzione di olio e vino.
Le sorelle di Mariella, dopo il matrimonio e i figli, hanno iniziato a dedicarsi alle loro famiglie ma con la più piccola, Federica, da alcuni anni condivide un importante progetto…sì perché Mariella non si ferma davvero mai. La voglia di diversificare e di ritagliarsi una dimensione tutta sua, “distante” dall’azienda e dal nucleo familiare più ristretto, ha fatto nascere l’idea, insieme ad uno dei vicini imprenditori agricoli come lei, di creare a Palermo un negozio che si occupasse della vendita al dettaglio di un ampio ventaglio di prodotti biologici, tutti derivanti dalle terre dei Beltempo e dei vicini: olio, vino e formaggi solo per citare alcuni dei prodotti che si possono trovare da Tucorì. Oggi, l’attività nata nel 2020 poco prima che il mondo venisse travolto dalla pandemia, è gestita da Mariella e Federica, e grazie alla loro competenza e conoscenza dei prodotti che prima di essere venduti sono raccontati minuziosamente, valorizzano tutto il territorio della Valle dello Jato, invogliando i clienti a scoprirlo e visitarlo.
Non solo vita tra i campi e in negozio per Mariella, che è una donna che ama invece sporcarsi le mani e creare seguendo l’estro e la passione per l’arte. Così è iniziata per lei, insieme all’amica Rosalba, una collaborazione con una compagnia teatrale laziale per la realizzazione di scenografie. Avete capito bene, Mariella è un’artigiana a 360° e nelle sue creazioni può dar sfogo alla passione bruciante che la anima in tutto ciò che fa. Proprio di recente si è dedicata ad un progetto per il Teatro Biondo di Palermo, solo per dirne uno.
Se pensate che tutto questo possa bastare per conoscere la poliedrica Mariella, vi sbagliate. Da qualche tempo infatti è sempre più popolare sui social attraverso divertenti reel Instagram, siparietti realizzati insieme alle amiche con cui regala un po’ di leggerezza, pur toccando tematiche di attualità ma con un tono sempre garbato.
A questo punto bisognerebbe chiedersi se e quando la nostra Mariella, imprenditrice agricola, commerciante, contadina, artista e promotrice del territorio in cui è nata e cresciuta, riesca mai a ritagliarsi del tempo per qualche ora di sonno. Il bello di lei è proprio questa spumeggiante fonte di energie dalla quale attinge costantemente dentro di sé e che l’ha resa così amata nella sua San Cipirello e non solo.
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