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Mandrarossa: a Palermo debutto nazionale per il “Larcéra”

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Punto e a capo! Si riparte con quella sensazione di “leggera follia” che si respira nel riprendere in mano la propria vita, il proprio lavoro in un settore come quello del vino dove è importante riprendere il contatto con gli altri e confrontarsi attorno ad un calice che è piacere e convivialità. L’occasione è imperdibile ed ha il gusto di una doppia novità.

A Palazzo Riso, a Palermo, il debutto nazionale della nuova etichetta del “Larcéra”, il Vermentino Terre Siciliane IGT ottenuto da uve bio vendemmia 2021 di Mandrarossa, la top line di Cantine Settesoli, la più grande cooperativa vitivinicola d’Europa nell’areale di Menfi, ad Agrigento.  Un lancio in grande stile nelle stanze che ospitano importanti installazioni d’arte moderna e contemporanea dove il presente è ieri ed il futuro è già qui. In un continuo dialogo tra arte e vino, tra cultura ed agricoltura, anche le donne e gli uomini di Mandrarossa amano precorrere i tempi innovando e sperimentando, sovvertendo gli stereotipi. “La Sicilia che non ti aspetti” è il nuovo pay off che, lanciato in sordina durante la pandemia, è esploso con tutta la sua carica emozionale sensoriale in occasione della masterclass dei vini di punta di Mandrarossa a cui hanno partecipato  i giornalisti del settore dell’Isola.  Dopo due anni di vita “congelata”, la conferenza stampa, finalmente in presenza, si è trasformata in un evento “dove ritrovare il piacere di condivere il vino – ha sottolineato Roberta Urso, P.R. Manager e Comunicazione di Cantine Settesoli – Mandrarossa – e di raccontarlo insieme a chi lo fa giorno per giorno”.

Dalla vigna con l’agronomo Filippo Buttafuoco, alla cantina con l’enologo, Domenico De Gregorio al  marketing con Claudia Guarino, brand manager Mandrarossa  e con  Raffaella Scimeca, Chief marketing officer di Cantine Settesoli, il team Mandrarossa, capitanato dal presidente Giuseppe Bursi, si è presentato compatto  all’appuntamento, espressione di una comunità dove pur nell’ampia diversificazione dei ruoli, dagli agricoltori al managment, ha nel lavoro di squadra il suo punto di forza. E di orgoglio.  “ Il Larcéra rappresenta un’importante aggiunta alla gamma- ha spiegato il presidente Bursi-  con un vino che interpreta i valori di sostenibilità ambientale che da sempre contraddistinguono saldamente il nostro spirito e agire cooperativo, in ambito agronomico e produttivo. Al contempo introdurre un vermentino siciliano sul mercato vuole ulteriormente affermare l’intenzione di valorizzare le espressioni più straordinarie e inaspettatedella nostra isola, dando realizzazione concreta a studi e analisi che da anni la nostra realtà ha portato avanti».

Coltivato in Sardegna, Toscana ed anche in Liguria, il Vermentino, dal tipico odore di fiori di campo, di paglia, dal colore dorato, ha una sua storia tutta siciliana che vede gli albori negli anni Ottanta con le sue prime sperimentazioni. Mandrarossa intraprende un percorso di studi lungo ben 17 anni durante i quali ha monitorato le reazioni di questo vitigno in diversi terroir di un macro-areale di circa 290 ettari. I risultati sono stati così promettenti che nel 2014 il team agronomico della cantina di Menfi si è impegnato in un ulteriore lavoro di zonazione che ha portato a identificare 5 ettarid ove questa varietà, tipicamente mediterranea. riesce a esprimersi con vini straordinari. 

Complici “ le escursioni termiche– ha spiegato l’agronomo Buttafuoco- che conferiscono complessità aromatica, dovute alla prossimità del mare e al contatto con le brezze marine estive, a Menfi, e all’altimetria(tra i 200 e i 390 m slm) degli appezzamenti di Santa Margherita di Belice e Contessa Entellina a cui si aggiunge anche l ’esposizione a sud che garantisce luce e calore alle viti per gran parte della giornata, condizione eccellente per il Vermentino che riesce così a sviluppare grappoli ricchi, sani e perfettamente maturi.» Tra innovazione e tradizione, in continuo divenire lo studio di ricerca e perfezione della combinazione varietà/terroir che dal 1999 contraddistingue la qualità di Mandrarossa che si concentra tra i 450-500 ettari selezionati  dei circa 6mila ettari coltivati come un unico grado vigneto e che,  grazie all’uso   di tecnologie all’avanguardia sono in in grado di conoscere  in tempo reale, le esigenze e le criticità di ogni singola pianta che ha una precisa carta d’identità. Enologia smart applicata anche stavola   nei micro terroir selezionati individuando nei suoli  calcarei di medio impasto che consentono un’ottima riserva idrica per l’apparato radicale che scende ad una profondità di oltre due metri, le caratteristiche ideali per sviluppare i tratti varietali del Vermentino, conferendogli struttura e sapidità.

Il “Larcéra” ( dal nome della contrada di Contessa  Entellina che ospita le sue uve)  è insieme al “ Fiano”  in purezza ed allo “Zibibbo secco”, una delle tre referenze bio di Mandrarossa che fa del rispetto dei ritmi della natura, in una terra naturalmente vocata, uno dei suoi asset fondamentali che ha ispirato   la realizzazione di   “Mandrarossa Winery”, in contrada Puccia a Menfi,  con una struttura interamente ecosostenibile, aperta ai wine lover tutto l’anno.

La masterclass dei vini “sartoriali” Mandrarossa guidata dalla giornalista e sommelier Valeria Lopis ha schiuso gli orizzonti di un viaggio alla scoperta di una Sicilia inedita, capace di affrontare nuove sfide sul piano enologico. E soprattutto di vincerle. E’ il caso dell’elegante  “Santannella” , nato in Casa Mandrarossa dal blend di due vitigni “importati”, il Fiano e lo Chenin Blanc che, in una  felice combinazione tra la  Campania e la Loira sotto il sole di Sicilia, nei terreni del Menfishire, ha ottenuto i Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso. A Mandrarossa, la  pandemia imprime una  rinnovata  ricerca stilistica nel segno dell’essenzialità  anche nel packaging.  Nello spazio vuoto della  sala degli armadi volanti di Jannis Kounellis è stato presentato il restyling delle etichette Mandrossa, realizzato in collaborazione con Luca Patini di We Associates che ha  privilegiato  l’impiego di materiali a minor impatto ambientale, l’uso limitato di lamine e l’utilizzo di colori ad acqua per nuove cromie che riprendono le morbide  nuance dei paesaggi naturali per una narrazione altra de  “ La Sicilia che non ti aspetti”.

 « Ridisegnare l’identità visiva di Mandrarossa è un’idea nata in piena pandemia dove il silenzio assordante, l’isolamento,  hanno reso sempre più evidente che ciò che importa è essenziale- ha dichiarato Raffaella Scimeca, Chief Marketing Officer di Cantine SettesoliEd è stato  proprio  questo concetto  che ci ha portati a voler ricercare un ordine attraverso forme lineari, minimali che fossero il frutto di una complessità risolta. Siamo così approdati -continua la Scimeca- all’idea astratta di un grappolo d’uva, di un orizzonte o di un mare attraverso linee e colori che, nella ricerca di un equilibrio, come per Piet Mondrian, “segnano il  superamento di quel tragico quotidiano”.

Palazzo Riso è la prima tappa del road show del “Larcéra” che sarà presentato il 28 febbraio a Milano presso la Casa degli Artisti ed il 14 marzo al Contemporary Cluster a Roma.

Il 2022 è un anno ricco di novità e di nuove sfide. “ Con Mandrarossa siamo presenti nell’Ho.Re. Ca. di ben 32 Paesi ed il nostro obiettivo non è soltanto quello di crescere  in qualità che per me è fondamental ma anche di trasformare l’immagine di chi crede che una cooperativa dai grandi numeri non possa fare vini buoni. Ed invece- chiosa il presidente Bursi- proprio perchè siamo grandi, possiamo fare grandi cose”.

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