Dai percorsi drive & taste in mezzi sostenibili come bici e in treno a quelli olfattivi, dalle iniziative di ‘foraging’ (ovvero momenti di raccolta di funghi o erbe selvatiche nel bosco finalizzate poi alla preparazione di un pasto da consumare) ai momenti di sintesi gastronomica e culturale, dalle opportunità di condivisione di contatto autentico con gli abitanti dei luoghi.
Tante le possibilità in cui si declina Il Destination Marketing, focus della “Giornata di Formazione e Informazione” promossa ed organizzata da Le Soste d’Ulisse. Roberta Garibaldi, presidente associazione italiana turismo enogastronomico, ha incuriosito la platea con il suo intervento circa le prospettive del turismo in Sicilia, schiudendo rotte decisamente nuove e che ci portano a interrogarci sul destination marketing.
Se il marketing, nel contesto storico in cui quasi tutti hanno quasi tutto, e anche con discreta facilità, è la scienza di riuscire a vendere un’idea piuttosto che un prodotto, il destination marketing sarà allora la scienza di riuscire a vendere un’esperienza piuttosto che un luogo. E le esperienze da proporre in Sicilia sono tante quanto sono le esperienze che i turisti si dichiarano interessati a fare e provare.
“Affontare le sfide del futuro con maggiore consapevolezza”, il leit motiv delle proposte avanzate dalla Garibaldi che è tra i massimi esperti del settore in Italia. La pandemia segna uno spartiacque. “La pandemia è stata una crisi nel vero senso della parola- ha detto l’ amministratore delegato dell’Ente Nazionale del Turismo durane il suo intervento- perché nel distruggere tutte le nostre certezze ha preparato terreno fertile per ripensarci e ripensare le nostre priorità. Adesso sembra che l’interesse primario di tutti sia riappropriarsi del tempo, vivendolo senza subirlo, e dello spazio, abitandolo senza distruggerlo”.
In questa panoramica al tempo stesso concreta, come i dati che la supportavano, e suggestiva come le rotte tracciate, Roberta Garibaldi ha condiviso il fattore cardine affinché una strategia di marketing possa arrivare al successo: ovvero l’assoluta sinergia e comunione di intenti di tutti gli operatori coinvolti nella filiera. Ristoratori, responsabili di strutture ricettive, produttori d’eccellenza, moderni cantastorie digitali adesso devono collaborare al fine di riuscire a disegnare, comunicare e offrire ai turisti non un viaggio in Sicilia, ma un’esperienza di “Sicilitudine”.
Facili a dirsi, difficile ad attuarsi. La ricchezza, la poliedricità, le mille anime del ‘continente’ Sicilia sono croce e delizia, “perché se da un lato comunicare in maniera univoca l’identità dell’ Isola- ha sottolineato- è difficile, dall’altra è possibile reiterare e reinventare la sua immagine e la sua identità, regalando anche al turista che viene due volte, due viaggi totalmente differenti tanto è ampio lo spettro di opportunità turistiche”. L’associazione le Soste di Ulisse, presieduta da Pino Cuttaia con i suoi vice Tony Lo Coco e Luciano Pennisi, che opera nel territorio regionale da più di 20 anni cercando di tessere una trama tra tutti gli attori del territorio, lo sanno benissimo. L’obiettivo è quello di offrire al turista le strutture più adatte al tipo di esperienza o percorso tematico che vuole vivere. Una scommessa che Le soste di Ulisse intende affrontare con l’inaugurazione del nuovo visual del logo storico che è sintesi di orizzonti nuovi per progettare il turismo 3.0.
“Si presenta come un paradosso- chiosa la Garibaldi- le cui sfide sono per questo davvero intriganti.Il nuovo turismo dovrebbe partire dal digitale per allontanarsene; il nuovo turismo dovrebbe reiterare in chiave sempre nuova e innovativa l’identità del luogo; il nuovo turismo dovrebbe curarsi soprattutto degli abitanti del luogo più che dei turisti; il nuovo turismo dovrebbe proporre esperienze da vivere, ricordi da condividere, storie da ascoltare piuttosto che luoghi”. Non ci resta che da chiedersi se la Sicilia si accontenterà dell’effetto White Lotus o, con umiltà e lungimiranza, si adopererà per affinare una strategia di marketing in grado di comunicare le sue anime, senza snaturarsi ma rimanendo ben riconoscibile, e offrendo al turista la migliore offerta possibile. Perchè il futuro, come dimostra la ratio scelta per il nuovo logo de Le soste di Ulisse, è che, proprio come il mare, non ha confini.
Fonte foto articolo: Bergamonews
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