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L’atmosfera del Natale e l’eleganza di “C&G”

L’atmosfera natalizia si avverte subito, non appena si varca la soglia del locale. E non è una cosa scontata, anzi! Di questi tempi, soprattutto, sono le sensazioni dello spirito le prime a dichiararsi e a indirizzare le nostre emozioni.

PASTICCERIA C&G

E la pasticceria C&G di Catania riesce ancora ad emozionare. Chiacchierare un po’ con Gabriella Comis, fondatrice e titolare assieme al marito di questo marchio ormai storico, significa ripercorrere quindici anni di una storia straordinaria, partita da una piccola bottega senza tavoli nella centralissima via Umberto, per approdare da diversi anni nella più ampia e moderna piazza Abramo Lincoln del capoluogo etneo, dove fino a poco prima della pandemia i coperti erano prenotati e occupati nelle ore cruciali: la mattina a colazione, il tardo pomeriggio per l’aperitivo e la sera, per un gradevole dopocena. Del resto, da quando C&G è nata, il messaggio è stato subito chiaro: non più la pasticceria intesa in senso strettamente siciliano (stile isolano al quale, comunque, Gabriella e la sua squadra guardano con grande amore e rispetto e che reinterpretano ogni giorno!), bensì con un taglio ed una lettura più… parigini, forse, da capitale europea, condita con eleganza e fantasia. Non è un caso, infatti, che negli anni questo marchio sia stato anche oggetto di tristi imitazioni mal riuscite, finite giustamente nel dimenticatoio. 

“Atmosfere pre-Coronavirus, quelle dei tavolini pieni – confessa Gabriella, ma senza malinconia: solo con lo sguardo attento della imprenditrice. – Anche per questo abbiamo voluto sottolineare l’importanza delle decorazioni e degli addobbi natalizi, oltre alle preparazioni dolciarie. Anche lo spirito vuole la sua parte”.

Gabriella, come è stato questo 2020, che ci ha condotto fino a dicembre?  

“Dopo il trauma iniziale, vissuto a livello mondiale, abbiamo ripreso a lavorare, soprattutto da quando siamo passati in zona gialla. Certo, non è la stessa cosa. L’attività della pasticceria, per come l’abbiamo sempre intesa, non era quella classica. Abbiamo sempre puntato molto sul servizio ai tavoli, con le colazioni, gli aperitivi e i dopo cena. Quindi, le difficoltà comunque si avvertono. Poi, Natale è un momento sempre delicato e importante e stiamo cercando di recuperare. Per una pasticceria è il momento più importante dell’anno, dopo la Santa Pasqua. Il 25 dicembre sera abbiamo sempre lavorato tantissimo. Adesso stiamo puntando tutto sulla vendita dei prodotti, che possiamo fare in sicurezza”. 

Abbiamo notato la voglia di addobbare a festa il locale. È come un messaggio di speranza?

“Sì. Come ti dicevo prima, anche sul piano dello spirito le vetrine allestite, i panettoni in bella mostra, i dolci, le confezioni… tutto ci può aiutare a uscire da questo triste periodo. Così almeno il Natale lo sentiamo di più”. 

Lo apprezziamo, visto che negli ultimi mesi la nostra vita si è trasferita per buona parte sul web. Sta cambiando anche il volto del mercato?

“Da imprenditrice ti dico che Internet aiuta sicuramente a superare mille barriere. Però certamente il mondo è cambiato anche dal punto di vista umano. Le paure, le ansie, il distacco imposto addirittura per “legge”, cerchiamo di compensare il tutto con i collegamenti on-line. Sotto certi aspetti, ad esempio per gli acquisti, può essere un aiuto. Ma in parte siamo anche spaventati. Ti posso dire che l’e-commerce non lo facevamo prima, avevamo un contatto molto stretto e diretto col cliente, che ci ha sempre portato avanti e sostenuto. Da marzo ad oggi, abbiamo potenziato l’e-commerce e vendiamo prodotti anche fuori. La fidelizzazione, comunque, rimane. Il cliente cerca, anzi, di prenotare e acquistare prima possibile, per non rimanere senza panettone o dolci tradizionali. Finora, oltre che in Sicilia e nel resto d’Italia, abbiamo spedito negli Stati Uniti e in Europa: tra le recenti spedizioni, in Danimarca. Sono figli e parenti di nostri clienti che vivono, studiano o lavorano all’estero e festeggiano con i nostri prodotti, sentendosi più vicini a casa e a Catania”. 

Su quali novità avete puntato per questo Natale?

“Per i panettoni, anche se ogni anno cerchiamo di innovare, la base rimane sempre classica: utilizziamo materie prime di alta qualità, lievito naturale, e poi aggiungiamo prodotti e gusti nuovi. Quest’anno abbiamo puntato molto sul gusto cioccolato e arancia, un extrafondente con arance candite e tutto ricoperto di cioccolato. Poi, molto richiesto è il panettone al pistacchio, che oggi presentiamo con una nostra pasta appunto al pistacchio, messa a parte e pronta da spalmare. Una delizia, che già i clienti amano. I nostri panettoni artigianali sono sempre unici, anche nelle confezioni, ognuno diverso dall’altro, preparato personalmente da me. Il cliente non acquisterà o riceverà mai lo stesso panettone. Abbiamo anche preparato diverse ceste con nostri prodotti: cioccolato, pistacchio, torrone e rinnovato il packaging. Ad ogni cliente che acquista i nostri panettoni, doniamo una barretta di cioccolato. Un piccolo gesto, ma che in questo 2020 può significare tanto: vicinanza, speranza, gratitudine…”. 

Cosa possiamo trovare di buono in questo 2020, non certo riferito al palato? Il gusto in senso tale è infatti scontato… 

“Forse che si sono riscoperti i veri valori, come lo stare in famiglia. Quest’anno, ad esempio, il panettone, per restare in tema di pasticceria, avrà un valore diverso, forse maggiore, rispetto al passato: un messaggio d’amore e di unione. E questo, a prescindere dall’orario o dal giorno in cui lo mangeremo”. 

Gabriella, come vedi il 2021 ormi alle porte? E, soprattutto, il futuro della pasticceria?

“Lo vedo bene, con ottimismo e con la voglia di andare sempre avanti. La pasticceria ha lo stesso valore del pane, a mio avviso. Non si può immaginare una sua fine. E, per come la intendiamo noi, è anche uno stile di vita, che ti allieta magari dopo un giorno di fatica. È cambiato il modo di comunicare queste novità, sicuramente, ma la voglia di consumarle e degustarle, questo no! Infine, voglio concludere con un forte messaggio di solidarietà per tutta la ristorazione e i suoi imprenditori, chef, cuochi, aziende di catering: abbiamo un forte rammarico per la categoria, di cui facciamo parte, con cui collaboriamo da sempre e che riforniamo. Abbiamo condiviso e stiamo condividendo con loro questa grave crisi, ne abbiamo risentito tantissimo anche noi. È un momento di sofferenza, ma dobbiamo stringere i denti e resistere. Ce la faremo, sicuramente! Ecco il mio augurio per il 2021”…

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