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L’assemblea nazionale dei Borghi più Belli d’Italia a Sambuca di Sicilia discute di tutela del territorio, istruzione, sanità e infrastrutture. Primi, presidente nazionale:“Non ci occupiamo solo di turismo, vogliamo partecipare alla programmazione a lungo termine del nostro territorio”

Foto di Gruppo degli amministratori all'assemblea nazione Borghi più belli d'Italia a Sambuca

Oltre 250 amministratori da tutta Italia riuniti a Sambuca di Sicilia per riflettere sullo sviluppo dei borghi:”Siamo un modello culturale, oltre che una meta per i viaggi di esperienza”

Si è chiusa ieri l’Assemblea Nazionale dei Borghi più Belli d’Italia, svoltasi a Sambuca di Sicilia dal 14 al 16 aprile.

Una tre giorni in cui oltre 250 amministratori da tutta Italia si sono incontrati e confrontati sul futuro dei Borghi, un modello non solo di promozione turistica, ma anche di presenza territoriale sostenibile, con una governance più vicina ai cittadini.

L’allarme lanciato da Fiorello Primi, presidente nazionale dell’Associazione Borghi più Belli d’Italia, è una richiesta di attenzione e collaborazione per le istituzioni nazionali e regionali.

«La progressiva perdita dei servizi essenziali di base quali possono essere gli sportelli bancari, uffici postali, scuole primarie, la sempre più drammatica assenza dei medici di base e la cronica situazione di dissesto delle strade secondarie rende complicato contrastare i fenomeni di spopolamento che, anche sepse più marcati al sud e nelle isole, sono presenti pressoché in tutte le aree interne del nostro paese- ha spiegato Primi-. Nel contempo la pandemia ha fatto scoprire a milioni di italiani quanto ricco sia il nostro paese di piccoli centri e di quali e quante ricchezze di cultura, storia, tradizioni, siano custodi. Ma è anche emerso che le comunità che resistono al loro interno hanno bisogno di essere aiutate a restare e, soprattutto, a recuperare attività e abitanti».

Una crescita, quella legata al turismo, che potrebbe segnare il punto di svolta nel 2023.

Dopo la perdita di oltre il 52% delle presenze totali nel 2020, il recupero è quasi completo: nel 2022 mancano ancora l’8,2% di presenze per riagganciare i record pre-pandemia e, magari, superarli nel 2023.

Il vero nemico dei borghi rimane tuttavia la decrescita demografica, dovuta allo spopolamento e alla mancanza di nuove nascite. «Grazie alla  rete “Borghi più belli d’Italia”, possiamo svolgere in rete un lavoro importante di stimolo per migliorare le condizioni urbanistiche, sociali e culturali dei nostri borghi- spiega Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e coordinatore regionale della rete siciliana-. Siamo costantemente impegnati a cercare di favorire la pedonalizzazione dei centri storici, ad alzare il livello di servizi per una migliore vivibilità, a garantire la fruibilità delle strutture culturali. Una battaglia che oggi dobbiamo combattere è anche quella che eviti l’accorpamento delle strutture scolastiche con meno di 900 studenti. Ciò significherebbe non solo perdere l’indipendenza, ma diventare delle scuole di serie B. Questo non lo possiamo consentire, per i nostri territori e per i nostri ragazzi. Incontrerò a maggio l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Francesco Scarpinato, che è stato presente durante l’assemblea, per lavorare insieme a queste sfide».

La rinascita dei borghi passa anzitutto da una consapevolezza della propria identità culturale da parte dei cittadini: «La vera sfida è cancellare la bruttezza nella testa delle persone- spiega Leo Ciaccio, sindaco di Sambuca di Sicilia-. È una sfida che abbiamo colto con l’ingresso nell’associazione dei Borghi più Belli d’Italia e che poi ha avuto un riconoscimento con l’elezione a Borgo più bello nel Contest del 2016. Ragionare in termine di rete significa avere maggiore efficacia nel chiedere ai cittadini di essere parte attiva del risanamento».

I Borghi più belli d’Italia in Sicilia è l’Associazione Nazionale che si occupa di tutelare, conservare, proteggere e promuovere il patrimonio artistico e culturale dei borghi più belli d’Italia. Fanno parte del coordinamento regionale siciliano i Comuni di Buccheri, Calascibetta, Castelmola, Castiglione di Sicilia, Castroreale, Cefalù, Erice, Ferla, Gangi, Geraci Siculo, Militello in Val di Catania, Montalbano Elicona, Monterosso Almo, Novara di Sicilia, Palazzolo Acreide, Petralia Sottana, Salemi, Sambuca di Sicilia, San Marco d’Aluzio, Savoca, Sperlinga, Sutera, Troina.I Borghi di Gangi, Petralia Soprana, Montalbano Elicona e Sambuca di Sicilia hanno conquistato il titolo di “Borgo dei borghi” negli anni. Il coordinatore regionale è Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla (SR).

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