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La Sicilia sarà protagonista al 1° Trofeo nazionale Lady Chef

Chef Ludovica Raniolo

In un momento così difficile per la ristorazione italiana, c’è ancora qualcuno che vince. Anzi, qualcuna. Lei si chiama Ludovica Raniolo, giovanissima cuoca ragusana di 26 anni, ma già dalla buona esperienza in ambito professionale, che il 10 marzo scorso ha conquistato la qualificazione regionale e staccato un biglietto per la finale del Trofeo “Migliore Professionista Lady Chef”, che si svolgerà in ambito nazionale il prossimo 11 maggio in collegamento dalla Scuola Tessieri, in Toscana. Un Premio organizzato e fortemente voluto dalla Federazione Italiana Cuochi e dal suo Compartimento Lady Chef, guidati rispettivamente dal presidente nazionale FIC, Rocco Cristiano Pozzulo, e dalla responsabile nazionale delle cuoche FIC, Alessandra Baruzzi

“La mia carriera è iniziata dietro ai fornelli di casa con la mamma – racconta Ludovica – e ho continuato ad alimentare la mia passione andando a scuola. Infine, ho conosciuto lo chef Claudio Ruta – fulcro del ristorante La Fenice dell’Hotel Villa Carlotta a Ragusa – che mi ha messo sotto la sua ala. Con la sua calma, la sua pazienza e i suoi bei modi di fare, mi ha insegnato quello che so oggi. Ha fatto in modo che io cacciassi via le mie paure nonché la mia ansia da prestazione”.  

La selezione delle migliori Lady Chef nell’isola è stata organizzata dall’Unione Regionale Cuochi Siciliani, con il presidente Giacomo Perna, e dal sodalizio Lady Chef, che in Sicilia e nel Sud Italia è coordinato da Sarah Cucchiara

Il tema del concorso di quest’anno è “Il pomodoro nella ristorazione con le tipicità del territorio”, con il supporto dell’azienda partner FIC, Cirio. Ludovica Raniolo è stata bravissima ad integrare questo ingrediente dalla rilevanza mondiale e al contempo tanto legato alla tradizione gastronomica italiana, in un piatto che odora della sua Ibla: Lombetto d’agnello, crocchetta di cuturro, il pomodoro Cirio nelle sue salse e l’orto primaverile.

Però, ciò che incuriosisce nell’immediato è sicuramente il cuturro e ha difatti una storia molto particolare. È un prodotto tipico della provincia di Ragusa ed è la prima macinatura del grano di Tumminia. In tempi di guerra veniva utilizzato come moneta di scambio, un baratto a tutti gli effetti tra i contadini. Tanta è la specialità, che il cuturro non si trova nei supermercati, ma bisogna recarsi direttamente nei mulini a pietra per richiederlo.

“Ho conosciuto questo ingrediente sempre grazie a Claudio Ruta, che lo portò nella cucina in cui lavoravamo – spiega Raniolo -. Lì ho imparato a lavorarlo e siamo riusciti a farlo tornare sulla nostra tavola”.

La vittoria di Ludovica, però, come dicevamo non è destinata a rimanere nell’ambito regionale. Il prossimo 11 maggio, infatti, si terrà la gara che assegnerà il titolo di “Migliore Professionista Lady Chef”. In quell’occasione, la cuoca siciliana, confrontandosi con le altre colleghe italiane, riproporrà lo stesso piatto arricchito da qualche “chicca” in più, ma questa volta avrà un braccio destro, ossia la seconda classificata dell’evento del 10 marzo, Martina Gambino. Quest’ultima si è difatti distanziata per pochi punti dalla Raniolo e, per tale motivo, la Giuria ha decretato che Martina potrà partecipare alla finale nazionale come supporto alla collega Ludovica. Insieme a loro, ci sarà anche la pastry chef Sarah Cucchiara, in veste di responsabile Lady Chef Sicilia ed Area Sud e che nella selezione regionale è stata presidente di Giuria, composta tra gli altri anche da Giacomo Perna, presidente oltre che di URCS anche dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri di Palermo.

Giacomo Perna
Giacomo Perna

“In questo primo anno di premio Lady Chef, è stato paradossale partecipare ad un’esperienza culinaria senza poter assaggiare i piatti proposti – spiega Giacomo Perna -. Purtroppo, non ne abbiamo potuto fare a meno, data la situazione, ma abbiamo scelto all’unisono Ludovica Raniolo proprio perché abbiamo notato la sua bravura e la dimestichezza con cui ha preparato il suo piatto”.

Quest’anno, infatti, a causa delle limitazioni, il palato e il gusto sono stati lasciati un po’ in disparte nella votazione delle pietanze proposte in concorso. Le quattro partecipanti hanno avuto a loro disposizione 15 minuti per realizzare l’impiattamento da presentare alla Giuria. Nel frattempo, sono stati visionati altri video che mostravano le preparazioni di ciascuna ricetta realizzate dalle concorrenti.

Sul fronte della pandemia, infine, e della grave crisi che sta attraversando tutta la ristorazione italiana, Giacomo Perna ha una visione chiara rispetto a ciò che sta accadendo.

È uno dei settori lavorativi che più sta soffrendo delle restrizioni causate dal Covid-19 – conclude il presidente URCS -, ma non penso che sia utile rimproverare il Governo, in quanto riconosco che sia stato un periodo fuori dal comune per ciascuno di noi. L’unica cosa a cui penso, è che si potrebbero e si dovrebbero adottare delle regole ad hoc, in modo che possano chiudere meno attività e che quindi più persone possano tornare a svolgere il proprio lavoro”.

In un modo o in un altro, la cucina serve sempre a creare la condivisione per eccellenza. L’evento del Trofeo Lady Chef è un altro modo per poter aiutare soprattutto i giovani chef, ma non solo, a mettersi in gioco, senza fermarsi mai, nonostante tutto.

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