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La Sicilia dei Syrah

Sfondo Syrah siciliani

Il Syrah è uno dei vitigni “internazionali” che ha trovato collocazione un po’ ovunque, dall’Asia (dove probabilmente ha le sue origini) all’Europa, per arrivare in Africa per essere più precisi in Sudafrica ed in Australia, dove in questi ultimi due continenti viene chiamato Shiraz, senza dimenticare la zona dell’America del nord, California. Come scritto antecedentemente, le origini su questo vitigno sono molto diverse. Alcune notizie lo danno originario dell’antica Persia, altre gli conferiscono origini sicule (nella zona di Siracusa, da cui il nome), ma sono tutti dati che si perdono nella notte dei tempi e delle quali non vi è certezza.

Le cose di cui possono essere forniti dati certi è che si tratta di un vitigno che fornisce vini di grande struttura e con gradazioni alcoliche importanti, con tannini di personalità, in poche parole che devono essere accompagnati con piatti a base di carne rossa, o con formaggi stagionati. Questo per le caratteristiche basilari sul vino. Sui dati riguardanti la coltivazione in Italia, due sono le regioni più rappresentative per questo vitigno, Toscana e Sicilia. In Toscana nella zona di Cortona dove vengono prodotti vini da uva Syrah veramente lodevoli (fra i più rappresentativi in Italia). Per la Sicilia il vitigno Syrah è presente un po’ su tutta l’isola, in maggioranza nella zona del palermitano, a Camporeale in particolar modo.

Durante La giornata del Sommelier, A. I. S. Jonico Etnea ha svolto una masterclass in cui sono stati confrontati dei Syrah, tutti siciliani, prodotti in varie zone della Sicilia. In un percorso di poco più di seicento chilometri lungo tutto la Sicilia, è stato possibile capire come un vitigno come il Syrah riesca ad avere una personalità forte, dimostrando che le sue caratteristiche principali rimangano immutate, ma allo stesso tempo come i diversi suoli, climi, riescano a contribuire donando dei connotati che arricchiscono il vino ottenuto. I vini degustati sono stati nove: Maharis di Feudo Maccari, Emiryam di Casa Grazia, La Monaca di Tasca d’Almerita – Salier de la Tour, Lusirà del Baglio del Cristo di Campobello, San Nicola di Tenuta Incarrozza, Krio di Curto, Villamaura di Di Prima, Paximentis di Tenute Orestiadi e Kaid Vendemmia Tardiva di Alessandro di Camporeale.

Masterclass Syrah

Il Maharis 2021 D. O. C. Sicilia di Feudo Maccari  viene prodotto come Syrah in purezza nel 2012, credendo fermamente in questo vitigno che è prodotto da uve provenienti dalle vigne site a Noto ad un’altitudine di m. 80 s. l. m.. I sentori vanno dal vegetale per poi passare alle note di spezie (pepe) che fanno emergere le caratteristiche del vitigno. Sorso di spessore con tannini presenti e con una freschezza altrettanto di carattere.

Casa Grazia produce Emiryam D. O. C. Sicilia, il millesimato che è stato degustato è 2020. Il territorio è quello di Gela in provincia di Caltanissetta e gode di una particolarità quello del lago Biviere, che fornisce umidità ad un vitigno come il Syrah che ne fa il suo habitat ideale. Dal calice emergono note terziarie, con accenni di sacco di juta. Fiori appassiti ed accenni di vegetale. Sorso fluido e brioso, tannini fini, freschezza ben bilanciata che lo rende appagante e piacevole. Buona la progressione.

Dalla zona sud dell’ Isola si passa a quella nord, a Monreale in provincia di Palermo, dove Tasca d’Almerita ha la tenuta Salier de la Tour. Qui viene  prodotto il Syrah La Monaca D. O. C. Monreale, l’annata del vino degustato è la 2020. Si presenta con sentori di pietra focaia, liquirizia e nota speziata. Un sorso potente con un equilibrio che non fa sentire il grado alcolico (14,5% vol.). Fresco e con tannini fini e lunghi. Ricco e polposo.

Lusirà 2020 D. O. C. Sicilia prodotto da Baglio del Cristo di Campobello che si trova a Campobello di Licata in provincia di Agrigento. E’  un Syrah dal bouquet ricco, con sentori di tabacco, sacco di juta, spezie dolci per concludere con la spezia tipica del vitigno, ossia il pepe. Vino di spessore con tannini ben presenti e con una freschezza che accompagna. Vino di grande personalità. Buona la persistenza.

A Misterbianco, in provincia di Catania si trova Tenuta Incarrozza che produce il San Nicola I. G. T. Terre Siciliane. Annata degustata 2018. La particolarità di questo vino è che non affina in botte, ma in acciaio Questo lo contraddistingue rispetto agli altri Syrah dandogli una verve maggiore. Il corredo aromatico si apre con una nota vegetale predominante, per poi far sentire frutta sotto spirito, ciliegia, fave di cacao. Grande acidità che funge da asse portante. Pur essendo di carattere, la beva è agile e scattante.

Krio 2017 I. G. T. Terre Siciliane viene prodotto da Curto nella zona di Pachino, in provincia di Ragusa. La nota speziata è in grande risalto, arricchita dai sentori di pietra focaia e spezie. Sorso armonico ben bilanciato con una beva fluida e dinamica. Lungo al sorso .

Cantine Di Prima nel territorio di Sambuca di Sicilia, provincia di Agrigento ha fatto degustare il Villamaura 2017 I. G. T. Terre Siciliane. Vino molto complesso e di grande raffinatezza. Sentori di salmastro, colatura di alici e nota di humus. Sorso di grande eleganza e complessità, con una freschezza che ha una leggera predominanza. Tannini lunghi. Buona persistenza.

Paxmentis 2022 I. G. P. Terre Siciliane è prodotto da Tenute Orestiadi, già dal nome e dal gioco di parole si capisce che è ottenuto con un appassimento delle uve. Ci si trova nella provincia di Trapani, precisamente a Gibellina. È un vino più da meditazione che non da pasto, tenuto conto della sua struttura e del fatto che in bocca fa sentire in tutto, su tutto e per tutto la dolcezza del sorso. Il suo bouquet è composto da arancia e scorza d’arancia caramellata, nota balsamica. L’appassimento delle uve lo rende polposo ma allo stesso tempo quasi impegnativo (per quanto detto prima) con una beva che non è facilissima. Lungo al sorso.

Si conclude con un Syrah dolce, il Kaid Syrah Vendemmia Tardiva 2022 D. O. C. Sicilia prodotto da Alessandro di Camporeale. Dal calice perviene uva sultanina, nota di oliva e fumé, conclude con sentori di humus. La nota dolce è piacevole e non stucchevole. Viene reso ulteriormente piacevole dalla morbidezza che riesce ad esprimere al sorso. Beva importante ed allo stesso tempo dinamica e piacevole.        

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