Sarebbe un incipit a dir poco banale dire che il mare è .. a tavola alla pescheria “La Fontanella – Nicarè” in via Messina Marine, nella Costa -Sud, a Romagnolo, nel capoluogo dell’Isola. Perchè per Tony Richichi, 57 anni, il mare è radici, è passione.
Il mare è famiglia. <<Venivo qui ad aiutare mio padre da bambino quando uscivo dalla scuola – racconta – certo ho studiato da perito tecnico commerciale e papà Gaspare avrebbe voluto per me un altro futuro che non qui in pescheria a continuare il suo lavoro. Ma io sono innanorato del mare e del mio lavoro anche se questo significa sacrifici>>.
Si alza ogni mattina alle 2 circa per essere tra i primi al mercato del pesce quando le barche ritornano al molo ed inizia la vendita intorno le 3 del mattino. <<Non ci sono feste, né domeniche – continua – perchè negli anni abbiamo fidelizzato una clientela che viene da noi, da ogni parte della città ed anche della provincia sicura di trovare il pesce fresco>>.
Papà Gaspare ha aperto l’attività nel 1969 preferendo spostarsi dal mercato storico della Vucciria in quella periferia che si affaccia sul mare, dove i famosi bagni “Virzì”, ed i “Petrucci” erano frequentati da famiglie che da intere generazioni vi trascorrevano l’estate . Si andava al mare a Romagnolo e per molti palermitani, soprattutto del ceto medio, era una parentesi estiva di felicità. A poco prezzo. Romagnolo e la sua costa iniziarono a popolarsi e lungo la via Messina Marine era un pulsare di pescherie dove ciascuno “banniava” il suo pescato con le offerte del giorno. Oggi, è rimasta, tra le storiche, soltanto la pescheria della famiglia Richichi che si chiamava, oggi come allora, “ La Fontanella” perchè sorgeva in prossimità di una delle circa 500 fontanelle in ghisa eroganti acqua potabili, poi rimosse, che rappresentavano un pezzo di storia di Palermo. << Abbiamo delle immagini in bianco e nero che documentano quel periodo storico – spiega Tony – che fanno parte della memoria collettiva di molti palermitani che hanno vissuto qui e che poi sono andati via>>.
Tanti i motivi dell’abbandono di una delle zone più amate, tra le quali il lento ed inesorabile degrado di una delle coste più belle che rappresenta il biglietto da visita per chi entra in città dalla porta sud – est, la cui riqualificazione sembra ancora un miraggio. E però Tony Richichi non si è arreso. E’ rimasto con la moglie Cristina ed i figli Maria e Gaspare a lavorare qui, diversificando la sua attività.
Oggi la freschezza del pesce diventa voluttà golosa nella cucina del suo “Laboratorio culinario” dove Maria, 31 anni, insieme all’estro ed alla professionalità dello zio chef Piero Biondo, realizzano preparati di pesce fresco da asporto. Ma a pranzo, c’è anche la possibilità di sedersi ad uno dei tavolini e godere di un primo o di un secondo accompagnati da una selezione intrigante di etichette siciliane, tra cui anche alcune aziende biodinamiche dell’Isola. Intorno le 19, appuntamento con l’aperifish con un calice di vino accompagnato da fritti, caponata di pesce spada, finger food. <<Non esiste un menù – chiosa lo chef – perchè cuciniamo soltanto il pesce fresco e quindi varia ogni giorno>>. Imperdibile il salmone marinato minimo 48 ore con arancia, limone ed un mix di aromi, top secret. In prossimità delle feste di Natale, spopola la sua ricetta del baccalà allo sfincione con aggiunta di tuma persa. Un secondo piatto cult, i tradizionali involtini di pesce spada che per la giovane Maria Richichi, <<sono un piatto del cuore perchè me li ha insegnati mia nonna da bambina quando le stavo vicino a cucinare>>.
Maria in pescheria praticamente c’è nata. <<All’inizio quando ho iniziato era davvero pesante- racconta-lavoravo in pescheria con mio padre finchè otto anni fa, rispondendo alle richieste di una clientela sempre più esigente, gli dissi di attrezzare una piccola cucina. Proviamoci, perchè no ?>>. La tradizione si evolve e papà Tony non può che stare al passo con i tempi. Nasce così il “Laboratorio culinario” dove Maria, mamma di una bimba di due, trasforma la sua passione per la cucina, in lavoro. Guarda lontano. << Certo mi piacerebbe un giorno avere il mio ristorante dove poter ancora di più esprimere la mia creatività – dice – anche se è un lavoro stancante. Però chissà..>>. Sarà forse un’altra pagina da scrivere della famiglia Richichi perchè il figlio Gaspare, neo laureato in architettura, ha aperto, propria sopra la pescheria, una casa vacanza interamente progettata e realizzata da lui. Pavimento in parquet e marmi pregiati.
“Si chiama Nicarè – dice Tony visibilmente soddisfatto – come il soprannome che aveva il bisnonno che per la sua piccola statura era conosciuto con l’appellativo di nicarè, piccolo per l’appunto”. Lungo la lingua d’asfalto si muove frenetico il traffico della via Messina Marine mentre una leggera brezza arriva da quel mare che molti palermitani hanno dimenticato. Ma non certo lui, Tony Richichi che tenacemente continua a credere nel suo sogno. E fate attenzione a chi sogna ad occhi aperti. “ Sogno che un giorno la costa – sud possa essere riqualificata ed avere, perchè no, in gestione una piccola porzione di spiaggia perchè la possa tutelare e realizzarvi un solarium – dice Tony – dove poter servire aperitivi in riva a quel mare che è un po’ casa mia”.
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