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Prima parte – La primavera a tavola, viaggio coast to coast tra i profumi di Sicilia

Fiori sbocciati a Isola Bella

La Sicilia, terra baciata dal sole e circondata dal mare, è un luogo in cui la natura si esprime in maniera vibrante, specialmente durante la primavera. In questo periodo, la cucina dell’Isola raggiunge il suo apice, con una moltitudine di profumi e sapori che rendono questa stagione un momento magico per scoprire la regione attraverso il suo cibo con piatti che esaltano le materie prime.

Il profumo del mare e dei suoi prodotti si fonde con quello della terra e delle piante aromatiche, creando un mix di sapori che conquista il palato di chiunque abbia la fortuna di assaggiare la cucina siciliana di primavera. Dalla provincia di Palermo a quella di Messina, passando per l’entroterra fino ad Agrigento, i profumi e i sapori di primavera a tavola raccontano un viaggio coast to coast alla ricerca del gusto. Ecco quali sono i piatti che sanno raccontare la tradizione, la creatività e la contemporaneità grazie al sapiente utilizzo di materie prime uniche.

PALERMO

Alle porte di Palermo, a Bagheria, storicità e contemporaneità caratterizzano Limu, il ristorante 1 Stella Michelin dello chef patron Nino Ferreri, che sorge all’interno della fascinosa Torre Ferrante, costruzione risalente al 1565, una delle sette che nel ‘500 servivano a difendere il territorio cittadino. La cucina di Limu si caratterizza per un approccio sobrio ed essenziale, sia nella scelta degli ingredienti che nella loro lavorazione, in cui gli elementi essenziali sono le stesse materie prime, elaborate con grande cura per esaltare il loro autentico sapore nel pieno rispetto della tradizione culinaria siciliana, come la “Crepinette di maialino nero alla brace, vegetali di stagione e jus di maiale al cedro”.

Anticipazione del nuovo menu “100% Primavera”, interamente dedicato alla stagione da cui prende il nome, sono invece le “Margherite di pasta fresca in farcia di stracotto di agnello, favette, provola affumicata e limone”, che sprigionano i profumi e i sapori della Sicilia. Le fave, leguminose che si legano alla storia di antichi tempi passati e che oggi rappresenta un vero e proprio culto culinario nell’Isola, sono sapientemente rivisitate in chiave contemporanea nel nuovo primo piatto dello Chef Ferreri.

In primavera, i profumi che inebriano l’aria siciliana sono quelli delle piante aromatiche e degli ortaggi appena raccolti. Ingredienti che vengono utilizzati in molti piatti tradizionali e che celebrano i sapori e gli aromi della stagione.

CALTAVUTURO (PA)

Tra campi di funghi di Ferla e di Dabs, diventati un elemento fondamentale della gastronomia dell’isola, contribuendo a rendere ancora più ricca e originale la cucina siciliana, e distese di grani antichi siciliani, Gesualdo Faulisi, nel suo ristorante Alter Ego, a Caltavuturo, propone una “Tagliatella con misto di funghi e salsiccia al profumo di finocchietto selvatico”.

Un primo dal profumo primaverile la cui pasta è prodotta, ancora oggi, in modo artigianale con farine di grani antichi siciliani, in particolare Perciasacchi, coltivate nei campi dell’azienda di Faulisi, arricchito di finocchietto selvatico, pianta aromatica che cresce spontaneamente nell’entroterra, lungo le strade di campagna e nei campi, il cui profumo intenso e caratteristico lo rende un ingrediente molto apprezzato nella cucina siciliana.

AGRIGENTO

Anche i prodotti del mare, accompagnati da erbe aromatiche e agrumi di stagione, che conferiscono ai piatti un aroma unico e inconfondibile, sono i protagonisti della cucina siciliana di primavera.

Sotto la guida dell’architetto Enzo Agrò e della sua famiglia, il ristorante Ambrosia, all’interno del Doric Boutique Hotel, immerso nella Valle dei Templi di Agrigento, si fa portavoce di piatti tradizionali e creativi che inebriano i sensi, come il “Risotto con buccia candita di mandarino e scampi”, in cui la persistenza del mandarino tardivo si unisce all’intensità nella sua versione candita.

Con una vista suggestiva al cospetto del Tempio di Giunone, il giardino aromatico, creato per appagare i sensi, è il continuum che lega l’identità del territorio alla cucina. Quelle stesse piante ed erbe aromatiche, raccolte fresche quotidianamente e utilizzate nei piatti del giorno, si mescolano ai profumi mediterranei di limoni e aranci che pervadono gli spazi creando così un rapporto di armonia tra i sensi e il palato.

MESSINA

A Taormina, la storia del giovane chef Salvatore Denaro, che dopo varie esperienze in cucina all’estero, è tornato alle origini della sua tradizione culinaria. Al Teatro44, il locale nel cuore della perla dello Ionio, lo chef porta in scena i piatti che seguono la stagionalità e che conquistano il palato grazie al loro gusto. I “Ravioli alla messinese” sono un omaggio alla città, una pasta ripiena di scarola, uva passa e pinoli con pomodoro fermentato, fonduta di Tuma, scarola fresca e acciughe.

Altro piatto 100% siciliano dello chef Denaro, che rispecchia in pieno il territorio in cui ha origine, è la “Pasta con i cavolfiori alla messinese”. La ricetta affonda le radici nella cucina autentica e antica delle nonne di Messina e, nel nuovo menu di primavera, viene rivisitata in chiave contemporanea: la pasta, saltata in padella con cavolfiore e peperoncino, è arricchita da una spuma di cavolfiore con aggiunta di trucioli essiccati di prosciutto crudo dei Nebrodi.

Per scoprire i sapori della costa sudorientale, vi rimandiamo alla seconda parte del viaggio.

Cover photo, credit image: depositphotos.com

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