
Dalle ricette gourmet dello chef Accursio Craparo nel suo “Radici” a Modica a quelle preparate dagli studenti dell’Istituto Alberghiero di Modica a cura dello chef Giovanni Roccasalva, dai piatti a km zero del ristorante “Al Carato” dello chef Giorgio Iaconimoto a Modica Sorda alla colomba artigianale della pasticceria Denaro di Ispica, la Carota Novella di Ispica IGP conquista gli operatori del settore attenti alla valorizzazione delle materie prime del territorio. Coltivata nelle terre assolate del sud -est della Sicilia, la Carota Novella di Ispica IGP, è un’eccellenza dell’ortofrutta italiana difesa dal Consorzio di Tutela IGP Carota Novella di Ispica. Nato nel 2010, è costituito da piccole e medie imprese che riunisce 18 produttori delle zone comprese tra le province di Ragusa e Siracusa, che vantano favorevoli condizioni pedoclimatiche caratterizzate dalle temperature medie invernali elevate e da una buona quantità di luce. Dolce e croccante, profumata e fresca, la carota novella di Ispica IGP, annuncia la primavera, perchè a differenza delle altre, è coltivata a ciclo autunno-vernino- primaverile. A “scoprirla” , come spesso accade in Sicilia, ” fu uno straniero, uno svizzero, che negli anni ’60 la commercializzò oltre lo Stretto e a quel punto capii che la carota che si coltivava per uso familiare, aveva un futuro“. Pietro Calabrese, imprenditore, 86 anni portati con giovanile baldanza, fu uno dei primi agricoltori visionari a credere che la carota “povera” avrebbe fatto da apripista alle altre colture locali nei mercati. Lo ricorda in occasione dell’incontro con i giornalisti svoltosi al Palazzo Bruno di Belmonte, sede del municipio di Ispica, alla presenza del sindaco Innocenzo Leontini, promosso ed organizzato dal Consorzio nell’ambito del progetto

” la carota novella d’ Ispica IGP in Ho.Re.Ca.” finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). ” Obiettivo del Consorzio -dice il presidente Massimo Pavan- è quello di far conoscere il prodotto e le sue caratteristiche uniche, attraverso progetti mirati e attività di promozione nei vari canali di distribuzione per poi arrivare all’utente finale, un consumatore consapevole, particolarmente attento ai prodotti di qualità”. Coltivata su una superficie attuale di circa 1.500 ettari, per una produzione complessiva che supera le 75mila tonnellate di cui il 10% certificata IGP, dal 2011 ad oggi, la carota novella di Ispica IGP ha avuto continui incrementi di mercato e nel 2024 ha registrato una crescita pari al 14% con 40mila quintali di prodotto certificato IGP . ” Oggi la sfida ” è raggiungere quota 60.000 quintali di prodotto certificato- spiega il numero uno del Consorzio- e il 30 per cento di quello commercializzato con il marchio IGP”.
Preziosa alleata della salute, tra le peculiarità che concorrono alla qualità del prodotto born e made in Sicily, vi è anche la tipologia di terreno. “ I suoli di medio impasto, tenedenti all’argilloso-ha spiegato Carmelo Calabrese dell’azienda Fonteverde_ conferiscono alla carota un gusto particolarmente dolce ed una consistenza ottimale“. La Carota novella di Ispica IGP è anche sostenibile. Rispettosa dell’ambiente, seminata a settembre, non ha bisogno di grandi quantitativi d’acqua anche se con il cambiamento climatico, il rischio siccità è un nemico da combattere con l’utilizzo di metodi di irrigazione intelligenti. Ed in tema di riuso, le aziende si stanno impegnando per recuperare l’acqua necessaria durante la fase di lavaggio riutilizzandola nella linea del prelevaggio.Sostenibilià ed innovazione 5.0 vanno a braccetto. Come nel caso della Fonteverde che ha investito in un nuovo impianto che lavora tra le 80-85mila carote l’ora grazie all’intelligenza artificiale che seleziona e calibra le carote in ingresso. Una narrazione tra molte luci ed anche criticità da superare, soprattutto nei mercati . ” E’ sì motore per l’occupazione del nostro territorio- ha detto Leontini, il primo cittadino di Ispica- ma occorre valorizzare al meglio questa risorsa. L’obiettivo è rafforzare il posizionamento prodotto nei mercati nazionali ed internazionali ,proteggendo il marchio e promuovendo la qualità distintiva”. Le minacce maggiori come per tutta l’ortofrutta italiana, “arrivano -come ha sottolineato l presidente Pavan del Consorzio- dalla concorrenza sleale come Portogallo, Turchia, Israele ed Egitto dove le carote arrivano in confezioni da mille chili e poi vengno camuffate e vendute come prodotto italiano, danneggiando la filiera locale ed il prestigio della Carota Novella di Ispica IGP. Occorrono- chiosa- maggiori controlli nei punti d’ingresso”. E, tra le strategie messe in campo dai produtori, c’è anche quello di lasciare invariato il prezzo dell’IGP allo stesso livello del convenzionale. ” Se in Italia- spiega Pavan- il cliente si è fidelizzato a un prodotto di qualità e vede l’IGP proprio come sinonimo di pregio e valore, lo stesso non si può dire nei mercati esteri e molto deve fare l’Europa per spingere l’acquisto di prodotti IGP e DOP” .
Il Consorzio che raggruppa tutti i produttori ed i confezionatori della Carota Novella di Ispica, ha deciso di imprimere un’accelerazione sulla comunicazione con gli operatore del settore Ho. Re.Ca. così che possano diventare ambasciatori del prodotto per accorciare il gap tra il produttore ed il consumatore. Da qui l’esigenza di programmare quattro seminari d’incontri in alcuni istituti alberghieri dell’Isola a partire da Catania ( (15 aprile), Ragusa (13 maggio), Palermo (16 maggio) ed Enna (20 maggio). L’ascesa della Carota Novella di Ispica IGP in Ho.Re.Ca., è appena iniziato…


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