“Unlimited”. I grani antichi siciliani dal Giappone agli States, passando per Pantelleria, è il composito racconto che la famiglia Vescera di Carlentini, in provincia di Siracusa, declina da ben 8 generazioni. “E con i miei nipoti si arriva alla nona – dice soddisfatto Franco Vescera, patron di un’azienda di famiglia di panificatori che affonda le radici nella conoscenza e valorizzazione delle sementi dell’Isola dal 1880, tramandando passione, studio e competenza riconosciuta anche a livello internazionale.
Da anni infatti i Vescera portano avanti delle ricerche insieme alla Stazione Sperimentale di Caltagirone, dell’Università di Catania e di altri centri di ricerca. E Franco Vescera, nato nel Gargano ma cresciuto in Brianza e fermatosi in Sicilia per amore della sua Marinella, ha trovato qui humus fertile per coltivare l’archeologia, sua grande passione, riportando alla luce i genoma di grani siciliani antichissimi.
Convinto che “l’archeologia non sia una scienza che guarda al passato ma che al contrario- afferma- sia ancora in grado di esprimere ora e negli anni futuri, tutto lo scisma umano nelle sue diverse sfaccettature, dalla botanica all’agro alimentare. Ed oggi, con piglio maggiore rispetto al passato perché abbiamo di fronte un consumatore sempre più consapevole di ciò che arriva sulla tavola, la nostra ricerca è improntata ai valori organolettici dei grani antichi siciliani che rappresentano un patrimonio da approfondire per meglio valorizzarlo con prodotti buoni per il palato e la salute”.
Nel panificio di Carlentini, in via dello Stadio, 17, si producono pani, biscotti, pizze, impanate che hanno la fragranza dei profumi e dei sapori di un tempo perché cotti in forno a legna con i grani esclusivamente siciliani moliti a pietra. A breve, a Corleone, nella provincia di Palermo, la famiglia Vescera aprirà anche un proprio pastificio. Tumminia, Russello, Perciasacchi sono soltanto alcune delle circa 50 varietà di grani born in Sicily che i Vescera seguono nei diversi siti siciliani con particolare attenzione anche a Pantelleria, che con i suoi 6.500 ettari di terreno, è la più grande delle Isole minori. Stanno realizzando un percorso colturale e culturale di riscoperta dei grani antichi da promuovere insieme ai prodotti principi della “Perla del Mediterraneo” come i capperi, i pomodorini lasciati essiccare al sole, all’iconico Passito “perché il cibo – dice Franco- sia volano di uno sviluppo sostenibile del territorio affermandone l’identità”.
Ambasciatore dei grani antichi siciliani, Mattia Vescera, 39 anni, bakery chef formatosi nella prestigiosa scuola internazionale di cucina Alma di Gualtiero Marchesi, è stato uno dei grandi protagonisti di Mediterraria 2022, l’expo delle bio eccellenze made in Sicily svoltosi di recente a Catania di cui Sicilia da gustare è stata media partner. Professionista della panificazione, Mattia sul palco della kermesse ha portato esperienza e professionalità unite all’umiltà di chi ha imparato fin da bambino a mettere “le mani in pasta”.
“Solo che se prima lo facevo senza alcuna consapevolezza- confessa Mattia- adesso sono rigoroso nella ricerca delle farine ma anche attento nell’uso della tecnica e nella cura del prodotto finale con una conoscenza ai macchinari di nuova generazione. Oggi- dice- il mestiere di panettiere che si stava perdendo, è tornato in auge soprattutto nella ristorazione italiana perché da noi, il pane è il re della tavola”.
Più che un’azienda, i Vescera sono una famiglia “ed è questa la nostra forza- dice Mattia- mia madre Marinella lavora dietro le quinte perché è molto timida per apparire”. A breve Mattia partirà per gli Stati Uniti dove terrà corsi di formazione sulle proprietà, l’utilizzo e la lavorazione dei grani antichi siciliani. Insieme alla moglie Emilia Disclafani, a dicembre del 2019 hanno aperto ad Augusta, nella provincia aretusea, in via Principe Umberto n. 79 in galleria, il “Vescera Bakery & Gourmet” proponendo prodotti da forno, nel segno delle genuinità, dalla colazione al pane alla “pizza pala”, tra le loro specialità. Laureata in lingue orientali con un master in internalizzazione dei prodotti agro alimentari, Emilia che per 9 anni ha girato il mondo per lavoro e per studio, ha impresso energia nuova per traguardi che vadano al di là dello Stretto, oltre le Alpi. Il Paese del Sol Levante visto con gli occhi di Emilia e Mattia, è ad un tiro di schioppo.
“Nel 2019 in modo casuale grazie alla mia conoscenza della lingua giapponese ho incontrato a Siracusa, Takuitsu Izumo, proprietario del ristorante Piscaria nella baia di Tokyo che propone esclusivamente cucina siciliana- racconta Emilia- ed è nata una splendida collaborazione tanto che Mattia è andato da lui per insegnargli a fare il lievito madre e l’arte della panificazione con i nostri grani. Gli abbiamo lasciato delle sementi – spiega Emilia- e siamo in attesa d’incontrarlo qui, a dicembre, con il grano di Tumminia che Takuitsu Izumo ha coltivato nella sua terra”. Gli occhi azzurri di Emilia, dietro gli occhiali, sberluccicano di felicità. E c’è da scommettere che con Mattia e Emilia Vescera, i grani antichi siciliani conquisteranno nuove terre.
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