La materia che vive e si trasforma dando origine a nuove forme, ed in questo divenire conquista chi la manipola, suscitando ricordi ed emozioni che vanno poi condivise. Accade sulla tela, come nel caso delle opere di Milena Nicosia, accade su un piatto di uno chef come Giovanni Galesi dell’Antico Convento di Ragusa Ibla o dentro una bottiglia di vino. E se le tre cose vengono messe insieme e condivise con un pubblico sensibile ed attento il risultato è strepitoso. Il secondo appuntamento de Conviviali Vino e Cibo ha, ancora una volta,saputo essere un giusto blend di arte, cibo e vino, un’esaltazione della materia di cui si è rispettosi ed attenti osservatori. Alla serata, ideata da Maria Antonella Arangio Mazza Corallo e svoltasi presso l’Enoteca Regionale di Vittoria con la collaborazione di Grotte Alte, hanno preso parte numerose persone, ogni oltre aspettativa, le quali hanno potuto ammirare le opere dell’artista Milena Nicosia dal titolo “Anime di Terra”, dove attraverso l’uso di materiali naturali quali il caffè o le vinacce, quasi in un gioco che lei fa con il tempo, si ricreano scene che riportano la sua mente ai profumi dell’infanzia e della terra.
Un piacevole momento per i presenti alla scoperta di un’apprezzata artista che ha raccontato di sé, applaudita anche dal noto gallerista Francesco Cafiso giunto da Milano per l’occasione. E poi la cena, impeccabile, curata dallo chef Giovanni Galesi (nella foto con il Prof.Guarnaccia), che ha deliziato gli ospiti con una serie di piatti preparati con materie prime d’eccezione come il grano Russello, per riportare al sapore della terra, il fagiolo Cosaruciaru proposto con una maionese di avocado e polpa di cetriolo, o le mandorle che hanno impreziosito un’originalissima mostata con crema allo zafferano e melograno con cui è stata salutata la serata.
Diverse portate accompagnate dai vini delle cantine Terre di Giurfo e Arianna Occhipinti, la cui degustazione è stata guidata dalla coinvolgente Sommelier Simona Cacopardo, F&B Manager di diverse strutture alberghiere nonché formatrice nel settore enogastronomico. Ad impreziosire le tavole i fiori di Silvana Gagliano della Mediflor.
“Gli appuntamenti de Conviviali…vino e cibo – spiega Maria Antonella Arangio Mazza Corallo- , sono stati ideati per far conoscere, in un parterre di grande fascino, le nostre eccellenze. Ho sempre sostenuto che solo se si conosce si potrà apprezzare, valutare e imparare a proteggere il patrimonio che si possiede. Il Castello Vittoria Colonna l’ho sempre considerato la mia identità, la mia storia, e un popolo senza identità e storia non esiste, quindi riportare alla “vita” questo posto, per me vuol dire far rinascere questa città, questo territorio che tanto ci ha dato e ci dà e per il quale però abbiamo fatto e facciamo poco. È ovvio che non deve essere l’impegno solo dell’amministrazione comunale –prosegue l’ideatrice de Conviviali …Vino e Cibo-, ma di tutta la città e di tutte le forze produttive, che tanta fama hanno ottenuto grazie ad esso. È necessario lo stesso impegno che i nostri antenati vittoriesi hanno messo nella ricostruzione della Basilica di San Giovanni Battista dopo il terremoto: in quel caso fu la fede ma anche e soprattutto l’orgoglio dei vittoriesi che dimostrarono la loro forte identità e la capacità di poter ricostruire con le loro forze la Chiesa Madre. Ecco, dobbiamo riappropriarci di questo orgoglio, di questa identità nel proteggere la città, il Castello ora anche sede dell’Enoteca Regionale e Grande Casa del Cerasuolo, definizione data dallo chef Accursio Craparo e che per me è perfetta. Con questo non voglio certo dire che il vino è l’unica identità di questa città. Oggi ci sono tante aziende della gastronomia che sono il fiore all’occhiello di Vittoria, ma l’unica cosa che manca è l’idea di fare rete, di lavorare insieme per il bene comune. Concetto questo che si sta facendo strada tra le nuove generazioni, soprattutto grazie all’impegno di Grotte Alte, attorno a cui la città dovrebbe unirsi per aiutarli, sostenerli in questa loro passione, amore sfrenato verso un territorio che merita molto di più. Ed è grazie a loro – conclude Antonella Arancio Mazza Corallo- che ho potuto realizzare questo mio progetto e tanti altri che da adesso prenderanno vita per riportare Vittoria ai suoi antichi fasti e soprattutto per rendere onore alla città grazie alla quale oggi Vittoria esiste, ossia Camarina”.
redazione